L’Argentina è una delle principali terre al mondo in cui il pallone è una sorta di religione. Un po’ come l’Italia. Che per moltissimi calciatori sudamericani rappresenta il luogo dei sogni dove poter giocare a calcio e valorizzare a pieno il proprio estro. Ma l’Argentina non è solo Buenos Aires con i due squadroni del Boca e del River. Nella terra di Maradona ed Evita Peron, infatti, esiste una provincia emergente dal punto di vista economico e sportivo: parliamo di San Luis, situata appena sopra la mitica Pampa.

San Luis è la provincia che ha dato i natali a Santiago Pavisich, un ragazzone dalla struttura fisica possente, alto 1,90 cm, con passaporto italiano e con una caratteristica ben precisa: il fiuto del gol. L’attaccante argentino, classe ’92 e maglia numero 9 tatuata sulla pelle, è arrivato a Bergamo da solo una settimana con il sogno di giocare nel nostro calcio. E di conquistare, a suon di gol, la fiducia di una squadra che gli consenta di mettersi alla prova.

“Sono un ragazzo tranquillo, vivo per il calcio e per il mate (la tipica bevanda argentina), e ringrazio mio padre Pedro e mia mamma Miriam per avermi supportato per arrivare fino a qui. E anche Omar Videla per l’opportunità di venire a Bergamo e Mariana, che è la mia donna. Amo suonare la chitarra e il mio idolo è il centravanti Martin Palermo grandissimo puntero argentino – racconta Santiago -: ho appena compiuto 27 anni (il 1° marzo, Ndr.) e sono nel pieno della maturità calcistica. Ho sempre giocato nella Primera Division argentina (la nostra serie C) totalizzando negli ultimi cinque anni una media gol di 20-25 reti”.

Santiago racconta a Bergamo & Sport un po’ di sè. “Amo tantissimo l’Italia, ho passaporto italiano perché la mia bisnonna è originaria di Porto Sant’Elpidio e da sempre il sogno della mia vita è giocare a calcio nel paese di Inzaghi, il mio mito, e di altri grandi campioni: per venire qui a Bergamo ho lasciato la mia famiglia e un paio di offerte interessanti dal Sudamerica (una squadra della serie B boliviana gli avrebbe garantito un contratto da 2.000 € al mese): ho rischiato per inseguire il mio grande sogno e spero che il coraggio mi porti fortuna!”.

Pavisich, molto noto nella provincia di San Luis (terra che ha dato i natali al grandissimo Juan Gilberto Funes, campione del mondo con l’Argentina e vincitore della Copa Libertadores col River) si sta allenando giorno e sera correndo avanti e indietro dalla zona del Triangolo (dove risiede temporaneamente) in Città Alta. “Non vedo l’ora di provare per una squadra italiana, meglio ancora se di Bergamo – racconta Santiago- sono qui da solo una settimana, ma mi sono innamorato della città e poi sono un grande fan dell’Atalanta, me gusta muchissimo! Ho anche alloggiato nello stesso hotel atalantino seguendo tutto il ritiro dei nerazzurri”. Santiago ha le idee chiare. “Sono convinto che nel momento in cui proverò per una squadra li rimarrò – dice l’attaccante sudamericano-: ho giocato nella serie C argentina disputando partite molto importanti come la Copa Argentina contro il River Plate nella passata stagione, ho avuto varie richieste nel mio Paese e in Sudamerica, ma la mia volontà è sfondare in Italia. Sono pronto”.

La carriera di Santiago Pavisich (le ultimissime notizie lo danno in prova all’Imperia in Eccellenza) parte dalla provincia di San Luis in giovanissima età nelle fila dell’Estudiantes per poi approdare ad altri importanti club del Paese come l’Esporting club Victoria, il Central Norte (squadra bianconera con cui Santiago ha giocato contro il River Plate) e, per finire, il Toro club di Cordoba. In tutto …una valanga di gol! Chi lo prende può fare un grande affare.

Il progetto San Luis

Il progetto San Luis “una provincia di campioni” ha come referente in Italia Omar Videla, titolare del bar gelateria “Pizza Caffè dell’Orologio” di Clusone che ha ideato il “Cono della Dea” in occasione dell’arrivo dell’Atalanta nella città baradella. “Abbiamo pensato a un gelato che celebrasse i colori nerazzurri – racconta Videla -: il cono è ricoperto con una cialda totalmente nera con all’interno il dulce de leche e il gelato fiordilatte di colore azzurro-blu a cui sopra è apposto lo stemmino della Dea e della Champions che è commestibile: stiamo pensando di presentare l’idea alla società Atalanta”. Accanto all’attività imprenditoriale nella ristorazione, Omar Videla fa da collante con la provincia argentina di San Luis per trovare giovani calciatori di talento con il passaporto italiano (o comunitario) e portarli in Italia. “La provincia di San Luis è una delle più ricche ed emergenti d’Argentina e ci sono tanti giovani interessanti e con una fame di calcio incredibile”. Come l’ítalo-argentino Santiago Pavisich, che ringrazia Omar e suo padre Pedro: “Ho grande fiducia nel progetto che loro stanno intraprendendo per far conoscere al calcio italiano dei talenti nascosti della mia terra natale, San Luis”. E a vederlo in azione c’è da credergli.

Filippo Grossi