Ciao Marco,
Siamo giunti alla conclusione di questa bellissima e coinvolgente avventura chiamata “USD ARZAGO 1970”. Sono state tante le stagioni che hai vissuto e forse adesso, guardandoti indietro, ti trovi a fare un personale bilancio finale. Hai seguito nella loro crescita calcistica tutti i ragazzi del paese, la tua dedizione umana sia a loro che al Centro Sportivo, seconda casa per te da anni, è giunta alla fine. Quando si dice “USD ARZAGO” si dice “RUSET” perché l’USD ARZAGO sei sempre stato tu, nel bene e nel male. Prima di te, tuo padre che si era prodigato per questa importante attività sociale, costituendo questa associazione con gente del paese che pensava al vero gioco del calcio, che lo amava e che l’ha fatto diventare parte integrande della propria vita; una vera e propria “passione”. Poi è toccato a te. Mentre tu muovevi i primi passi nel mondo del calcio, facendoti prima conoscere per la tua capacità calcistica e voglia di giocare, tuo padre portava a termine il suo ciclo. Hai abbandonato i campi ed hai preso in mano la redini del carro. Con tanta pazienza e voglia di fare hai messo assieme un nuovo gruppo che ha dato vita all’Unione Sportiva ARZAGO 1970. Nel tuo bilancio pensa a quanti sacrifici che non sono quantificabili per il tempo dedicato ai ragazzi privando la tua famiglia della tua presenza per seguire i piccoli calciatori e le loro famiglie nelle varie stagioni e tornei. Quante persone che, strada facendo, sono passate per la TUA “USD ARZAGO” dando un loro piccolo contributo, seppur limitato nel tempo. Non mi riferisco solo ai ragazzi ma anche ai genitori o persone che lo facevano stimolate dalla voglia di “calcio” che gli trasmettivi. A tutto questo si contrappone la soddisfazione degli obiettivi raggiunti: i risultati dei ragazzi che hai avviato in questa attività, per ciò che sei adesso nel mondo del calcio, per le tue conoscenze, per la tua crescita come “uomo” e come “sportivo”. Penso che tutto questo sia una “buona” ricompensa emotiva.
Penso anche che ci siano ben poche persone che non ti siano riconoscenti per ciò che hai fatto e se non hanno avuto modo di dirtelo è solo perché è mancata l’occasione. Io in primis lo faccio adesso e spero che dopo di me piano piano arrivino le gratificazioni umane che ti meriti. Ti ringrazio per ciò che hai sempre fatto per i miei figli. Quando ho avuto bisogno di consigli o di aiuto perché non sapevo cosa fare, tu non hai mai esitato, indirizzandomi nel migliore dei modi. Sono fiera di esserti amica e di aver apportato il mio contributo, se pur minimo, all’associazione e penso che anche se non ho mai indossato la maglia GIALLO BLU posso dire di essere orgogliosa di quei colori e di aver partecipato a tanti ardui obiettivi . Sono orgogliosa di averti conosciuto perché sei una parte della storia di ARZAGO, e credimi detta da me che sono così fiera del mio paesello cremonese non è poco. Permettimi di esaltare una tua grandissima dote : hai sempre creato dei gruppi fantastici e per la fiducia e l’amore che trasmettevi per il FUBAL, portavi i ragazzi a dare il meglio di loro stessi ed a coalizzare il gruppo dei genitori per sostenerli. Vorrei inoltre sottolineare quanto hai sempre creduto alla “scuola Calcio” Con molti ragazzi a volte hai saputo “spargere” educazione; hai saputo dare qualche dritta di comportamento a loro e non solo. Hai tenuto a bada genitori convinti di avere un “Messi” o un “Ronaldo” in famiglia sentendosi all’altezza di giudicare in questo ambito meglio di chiunque ne avesse le capacità e la conoscenza, senza porsi limiti risultando invadenti e poco rispettosi. MARCHET ti direi che forse come canta J-AX “… e per la strada mi chiamano zio …. Sarà che al posto di un bambino, DIO, mi ha dato due milioni di nipoti” … potresti essere “ZIO RUSET!”
Hai cresciuto ragazzi che poi si sono trasformati in Mister, Direttori Sportivi, Team Manager. Hai sempre preferito occuparti del settore giovanile ma non ti sei mai tirato indietro quando c’era da gestire la prima squadra. Pensavi davvero a tutti, grandi e piccini. Per tanti sei stato quella parte integrante della famiglia che si crea grazie al gioco del calcio. E forse per qualcuno, con gli anni, sei stato un secondo padre, un fratello malgrado, come per ogni familiare, ci siano stati scontri per incomprensioni alternati e periodo di amore calcistico estremo. Hai ricoperto tutti i ruoli possibili ed inimmaginabili, anche contemporaneamente e l’hai sempre fatto con molta dedizione. Alcuni potrebbero dire che non hai un carattere facile, ma dopotutto direi che sei “umano” e ahimè “non perfetto” come vorresti, forse. Pertanto ti è concesso , con la scusante che sono più i meriti che hai rispetto ai difetti.

Dopo averti adulato chiudo dicendoti che un ciclo sportivo può terminare per svariati motivi ma ciò che conta è cosa ha lasciato nel cuore di tutti. In questa associazione ci hanno creduto in molti e rimarrà sempre in un angolo del cuore di chi davvero ti ha voluto bene, ti ha aiutato, per ciò che eri, sei stato e sarai. Mi spiace ammettere che purtroppo nessuno ha creduto nel sogno “PROMOZIONE” e che dopo un importante e prestigiosa vittoria non è stato dato il giusto VALORE a tale traguardo.
Ti dico anche che sono convinta che il tuo lavoro non può concludersi qui, priveresti tanti ragazzi della tua esperienza, della tua professionalità, della tua passione e determinazione.
E intorno a questi ringraziamenti finali, dove spesso aleggia quel velo di malinconia, che lascia presagire che qualcosa di bello ed importante stia per finire, posso solo tatuare nel mio cuore USD ARZAGO 1970 giallo blu. E dopo una lunga vita piena di emozioni, a gran voce è arrivato il momento di dirti un semplice ma immenso “GRAZIE” di aver fatto tutto questo.
Marta Berticelli