Il “Guerriero” è tornato, e la Vecchia Signora torna a contare su una pedina di sostanza e grande affidabilità. Arturo Vidal, classe ’87, rappresenta l’emblema di una Juventus che vince con le armi della pazienza e del sacrificio, sull’impronta assegnatale dal precedente allenatore, e a ben vedere condivisa anche dall’attuale tecnico Max Allegri. Poche prime pagine, pochi fronzoli, pochi rumors, intorno a un giocatore il cui avvento in maglia bianconera è coinciso con il ritorno in auge dello squadrone juventino, reduce dal superbo filotto di tre scudetti consecutivi. Cresciuto nella terra natia, il Cile, Vidal muove i primi passi da calciatore con il Colo-Colo, registrando a 19 anni il debutto con la prima squadra dell’allora tecnico Claudio Borghi. E’ un portentoso crescendo quello vissuto dal jolly di San Joaquin, sobborgo di Santiago, e si fa subito lampante la notevole duttilità, abbinata a un innato spirito battagliero. Concluso un biennio di trionfi con la casacca del più importante club cileno, Vidal affronta un nuovo scenario, proposto dall’Europa e dal Bayer Leverkusen, il cui direttore sportivo, l’ex romanista Rudi Voller, non fa mistero di apprezzare le doti del “Guerriero”. A Leverkusen si verifica lo spostamento dalla difesa al centrocampo, ma gli esiti permangono assai apprezzabili, tanto che “King Arturo” si accaparra il titolo di miglior marcatore della squadra, nonché la nomea di impeccabile rigorista. Il giocatore è ormai maturo e in occasione della gara di Europa League Bayer Leverkusen-Villareal il diesse juventino Fabio Paratici non fatica a individuare in lui l’elemento più idoneo per una formazione a trazione anteriore quale quella ideata da mister Antonio Conte. Vidal entra immediatamente nei meccanismi bianconeri fatti di corsa, velocità e abnegazione, dispensando, oltre a un massiccio lavoro di quantità, devastanti inserimenti e una non comune vocazione alla rete. Il gol in occasione del debutto assoluto, nel settembre 2011, e la tripletta realizzata al Copenaghen nella scorsa edizione di Champions League la dicono lunga sul talento, la classe e la dedizione di un elemento che non sembra trovare eguali, nel panorama dei centrocampisti metodisti proposti dal campionato italiano. Offuscato, senza un reale perché, dalla celebrità riguardante i vari Buffon, Tevez, Pirlo e Marchisio, Vidal fa spallucce e rilancia più convinto che mai. Vedere, per credere, il gol di mercoledì scorso rifilato al Cesena, in occasione del ritorno in campo a seguito di lungo infortunio.
Nikolas Semperboni