Venticinque giorni, otto partite: questi gli impegni dell’Atalanta nel mese di febbraio. Si comincia domani sarà a Napoli con la semifinale di andata di Coppa Italia, sabato alle 15 arriva il Torino, mercoledì 10 il ritorno di Coppa Italia, domenica 14 a Cagliari, inizio ore 15, domenica 21 alle 18 ecco ancora il Napoli, a Bergamo, quindi mercoledì 24 Atalanta-Real Madrid e la domenica successiva alle 12.30 a Marassi per affrontare la Sampdoria. E per ora non prendiamo in considerazione il calendario, altrettanto fitto, del mese di marzo quando è prevista una sosta, per le partite della nazionale, nella settimana che porta alla domenica delle Palme, 28 marzo.
NAPOLI-ATALANTA – La prima partita di semifinale al Maradona presenta due squadre d’alta classifica con pensieri sparsi in un clima un po’ turbolento. Più per i padroni di casa, ovviamente, che per gli ospiti bergamaschi. Certo, l’Atalanta è reduce da una sonora sconfitta casalinga, la quarta di cui tre a Bergamo, in uno scontro diretto con la Lazio che da questa settimana è più avanti di un punto. Un risultato ineccepibile, benché inatteso. Soprattutto dopo il successo di mercoledì sera con la squadra di Simone Inzaghi. Per l’occasione Gasperini ha presentato in campo una formazione che si è rivelata inadeguata causa l’assenza forzata di Hateboer e di Gosens, fondamentali nel gioco atalantino, di Romero per presunto Covid, visto che l’Ats ha poi riscontrato una completa negatività (si sfiora il ridicolo?) e di Pessina per fargli tirare il fiato. Col Napoli, a parte Hateboer, si rivedranno tutti e tre gli assenti di domenica. Insomma la formazione migliore con qualche probabile variante in attacco, dopo aver valutato le reali condizioni fisiche di Muriel. Intanto Malinovskyi colleziona troppe prove inconcludenti, sembra sempre in difficoltà, mentre Miranchuk non si è ancora adeguato al nostro campionato. E non sono problemi da poco. Per fortuna è tornato a disposizione Pasalic, già in gol domenica. Una risorsa fondamentale perché il croato può giocare in coppia o a tre con gli altri centrocampisti nerazzurri, in attesa che si aggiunga anche il neoacquisto Kovalenko. Gli azzurri di Napoli godono di un’ottima classifica, hanno superato sempre problemi il Parma ma il loro allenatore, Rino Gattuso, è al centro di una bufera mediatica senza precedenti. Il suo sfogo a Sky di domenica sera è una dichiarazione di guerra nei confronti del suo presidente. E questa è l’atmosfera che precede il confronto con i nerazzurri. Vedremo che tipo di reazione. Dirigerà la partita Fabbri di Ravenna (sabato ha diretto Sampdoria-Juve) con Banti al Var, l’arbitro della finale di Coppa Italia con la Lazio.
MERCATO – Joakim Maehle, classe ’97, dal Genk e Viktor Kovalenko, classe ’96, dallo Shakthar sono i due nuovi acquisti dell’Atalanta nella sessione invernale del calcio mercato. Arrivi con vista sul futuro. Se il danese è già a pieno regime, otto partite giocate e in pratica ha preso il posto di Castagne, il centrocampista ucraino dovrà attendere un po’ di tempo prima di essere a disposizione di Gasperini. Il suo arrivo era programmato a giugno, scadenza di contratto con il club blu arancione, ma Sartori è riuscito ad anticipare l’approdo a Bergamo. Sono rimasti Lammers, a lungo corteggiato dal Genoa, e Sutalo mentre sono stati rispediti ai mittenti Mojica, Depaoli e Piccini, acquisiti estivi inadeguati e frettolosi. Per gli schemi di gioco dell’Atalanta gli esterni sono fondamentali e, di conseguenza, devono essere tesserati calciatori qualitativamente di livello. E sarà importante per il calciomercato estivo. Se ne è andato Gomez ma tatticamente non era necessario sostituirlo, manca il cosiddetto vice Ilicic. Che nel panorama sia italiano che internazionale non esiste. Ilicic è Ilicic, non ci sono cloni. Un altro discorso trovare un attaccante di movimento ma già si trova nella rosa nerazzurra: Aleksej Miranchuk. Sta faticando più del previsto e allora bisogna aver pazienza. Sperando che basti.
Giacomo Mayer