Bergamo – Il popolo nerazzurro si chiede: l’Atalanta riuscirà a riportare a più miti consigli una Fiorentina priva di Pizarro, Gomez e Cuadrado? Nel frattempo i viola hanno asfaltato senza tante storie il Paços Ferreira, terza squadra del campionato portoghese, allenata dall’ex fugace atalantino Costinha. Certo, chi ha visto la partita ha pure capito che la squadra lusitana oggi non è granché quindi il test ha un valore effimero. Di sicuro al Comunale si presta una Fiorentina piuttosto arrabbiata per i torti subiti domenica con il Cagliari. E, volendo tornare ai vertici della classifica, i giocatori di Montella non vorranno perdere altri punti preziosi. Per l’Atalanta era una partita complicata prima e lo è anche adesso. Eppure l’Atalanta, dopo la sconfitta di Napoli, ha sciolto nel vento molte perplessità che le erano cadute addosso per le partite col Cagliari e col Toro. E il Napoli, scritto per inciso, ha dimostrato tutta la sua forza contro i vicecampioni d’Europa del Borussia concedendo maggior valore alla compagine di Colantuono che, per oltre un’ora, ha saputo tenere testa agli azzurri lottando e giocando alla pari. Insomma si presenta sul terreno di gioco una squadra rinvigorita dal modulo di gioco ma, soprattutto, dalla prestazione. Adesso il modulo 3-5-1-1 (ma con le grandi, quindi anche con la Fiorentina si passa al 5-3-1-1) deve essere decisamente affinato, anzi impreziosito, verso l’area di rigore avversaria. E al San Paolo nelle poche occasioni create l’Atalanta ha messo paura a Reina. Sicuramente bisogna migliorare anche perché i fans nerazzurri si aspettano il primo gol dai giocatori che, secondo la più diffusa consuetudine calcistica, sono preposti a questo ovvero sia gli attaccanti. Anche se nel calcio moderno si sono allargati i confini dei goleador e, infatti, nell’Atalanta d’oggidì nella classifica dei marcatori sono annoverati Stendardo e Lucchini. E se il gol della vittoria contro la Fiorentina arrivasse, magari, da Yepes saremmo tutti quanti felici e contenti. Significherebbe un altro bel record. E a proposito di difensori che segnano sarà il caso di dare un’occhiata particolare a Gonzalo Rodriguez, l’argentino nell’area altrui ci sa fare.
Ma torniamo ai moduli di gioco che nel calcio contemporaneo sono fondamentali. Dunque, l’Atalanta deve migliorare la fase offensiva: non solo Denis ma si aspetta Bonaventura. Le recenti prestazioni hanno lasciato un po’ di dubbi: spaesato con il Cagliari, incerto col Toro, così così al San Paolo. Questa è la stagione della sua definitiva consacrazione a livello nazionale, è anche vero che gioca in una posizione, diciamo così, diversa ma gli esperti hanno sempre sostenuto che il suo ruolo è quello dietro gli attaccanti. Questa volta il buon Jack potrebbe riposare, al suo posto Livaja o Moralez. A centrocampo rivedremo Migliaccio mentre il compito di regista sarà affidato a Daniele Baselli, ventitreenne bresciano, che possiede le stigmate del centrocampista di qualità e di sicuro avvenire. Oggi al Comunale ne vedremo delle belle.
Giacomo Mayer