Atalanta – Cagliari 5-2 (4-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello 6; Djimsiti 6, Romero 6,5, Palomino 7,5 (40′ st Sutalo sv); Hateboer 6, De Roon 6,5, Pasalic 7,5, Gosens 7 (29′ st Mojica 6); Gomez (cap.) 7,5 (20′ st Malinovskyi 6,5); Muriel 7,5 (29′ st Freuler 6), D. Zapata 7,5 (20′ st Lammers 7). A disp.: 24 Carnesecchi, 31 Rossi, 27 Depaoli, 40 Ruggeri, 79 Diallo. All.: Gian Piero Gasperini 7,5.
CAGLIARI (4-3-3): Cragno 6,5; Zappa 5 (40′ st Faragò sv), Walukiewicz 4,5, Godin 5,5 (40′ st Klavan sv), Lykogiannis 6; Marin 6,5 (20′ st M. Tramoni 6,5), Rog 6, Nandez 6,5; Sottil 6,5 (33′ st Caligara 5,5), Simeone 5, Joao Pedro (cap.) 6 (40′ st Pavoletti sv). A disp: 1 Aresti, 31 Vicario, 19 Pisacane, 44 Carboni, 3 Tripaldelli, 14 Pinna, 21 Oliva. All.: Eusebio Di Francesco 5,5.
Arbitro: Pasqua di Tivoli 6 (Baccini di Conegliano, Scarpa di Reggio Emilia; IV Ghersini di Genova. Var Orsato di Schio, AVar Galetto di Rovigo).
RETI: 7′ pt Muriel (A), 24′ pt Godin (C), 29′ pt Gomez (A), 37′ pt Pasalic (A), 42′ pt D. Zapata (A), 7′ st Joao Pedro (C), 36′ st Lammers (A).
Note: spettatori 1.000 circa su invito delle società. Var: 1. Tiri totali 19-8, nello specchio 13-3, respinti 3-2, parati 8-1, legni 1-0. Corner 3-9, recupero 1′ e 3′.
Bergamo – Uno spettacolo mai visto, con la minima concessione alla strizza, anche nel secondo tempo un po’ meno dominato del primo. Muriel, Gomez e l’outsider di turno, nell’occasione Pasalic, continuano a togliere le castagne dal fuoco all’Atalanta a formula colombiana, spaventata giusto per una cinquina cronometrica dal monumento chiamato Godin, esordiente nel Cagliari, ma stavolta c’è anche modo e tempo di far uscire Duvan Zapata dal guscio al pari di Sam Lammers, che firma il quinto. Buona la prima stagionale al Gewiss Stadium: dopo la sosta per le Nazionali, sperando di ritrovare Rafael Toloi negativizzato, il 17 si va a Napoli, Asl locale permettendo.
Al settimo, col conforto del Var, il rilancio di Palomino buca la linea difensiva in giallo e Muriel s’invola insaccando nell’angolino. Pasqua aveva annullato, decisivo il check di Orsato. Il rompighiaccio prova a fendere la banchina da fermo, dalla mattonella sinistra, infrangendo la punizione a giro sull’esterno della rete all’altezza del sette. L’ispiratissimo tucumano della difesa si divide tra salvataggi, vedi scivolata in corner su Sottil (12′), e invenzioni smarcanti, tipo l’allungo per Zapata al quarto d’ora col futuro pareggiatore Godin a murarlo. Al ventesimo tocca di nuovo al Ronaldito, che prende l’ascensore sul traversone di Pasalic senza inquadrare lo specchio, ma l’occasionissima del raddoppio s’infrange sulla traversa che si oppone a De Roon, servito all’indietro dal centrattacco di Cali su invito del croato, cui poi non riesce il tap-in radente per la facile presa a terra del portiere casteddaio. Un altro paio di giri di lancetta due minuti e il quarto angolo a favore cagliaritano sforna il pari: a guadagnarselo è ancora il figlio d’arte (dell’ex atalantino Andrea), il calcio dalla bandierina di Marin accarezza la fronte piena del capitano dell’Uruguay, genero del doppio ex Pepe Herrera, insaccandosi con l’aiuto del palo. Ci vuole la quarta innestata dal Papu, a tiro della mezzora: come a Torino, a fil di palo lontano, appoggiato da Duvan al culmine dell’avanzata di Gosens.
I bergamaschi prendono coraggio e al 35′ Hateboer colpisce di testa un po’ sbilanciato, quasi dalla linea di fondo, sull’ammollo di Zapata. Spettacolare il tris calato a otto dall’intervallo, quando Pasalic scambia con Muriel e s’inserisce per il piattone sul pallone di Gosens dalla sinistra dell’area. Azione sartoriale, magnificamente impostata e conclusa, pochi tocchi in ancor meno secondi. Al 42′ la pratica finisce in busta: Il Toro scappa a sinistra, El Faraon gli esce incontro ma con l’aiuto del secondo legno la sfera entra. Nel recupero il destro di Zapatone viene strozzato fra le braccia dell’estremo nemico, su servizietto di Muriel. In avvio di ripresa (5′) Simeone dal vertice sinistro calcia larghissimo e altissimo. Nemmeno un minuto e Cragno dice di no prima a Zapata e poi, da terra, a Muriel, ripetendosi sul colpo di testa di Romero sul corner di Gomez; di là, Joao Pedro la riapre per modo di dire di sinistro a mezz’altezza su palla di Lykogiannis servito da Nandez. Al decimo allarme rosso, con Sottil a smarcare Simeone che non incrocia il tiro. Al 18′ Zapata potrebbe fare manita sparando però addosso al numero 28 altrui. Chi è sotto ci crede: la new entry Tramoni a giro per poco non segna il terzo, su apertura all’indietro di Sottil (24′), mentre il break di Malinovskyi dalla lunga alla mezzora produce la paratina in due tempi dell’ex Brescia. Da notare che il primo intervento di Sportiello è al minuto ottanta, quando Nandez si gira sul borseggio di Pedro a Freuler. La chiude definitivamente Lammers, che dopo un balletto sul centrodestra dell’area beffa Lykogiannis e azzecca il diagonale sul passaggio dentro di Pasalic (36′). Al 43′ Malinovskyi saggia i riflessi di Cragno una volta di più in asse con Hateboer e Pasalic; due minutini e l’ucraino alza e allarga in eccesso sul la di Pasalic. Capolista con 13 gol in 3 uscite, mica male.
Si.Fo.