Atalanta – Salernitana 1-1 (0-1)
ATALANTA (3-4-3): Musso; Scalvini (1′ st Pasalic), Demiral (1′ st Djimsiti), Palomino; Hateboer (9′ st Maehle), De Roon, Freuler (cap.), Zappacosta; Boga, Zapata (9′ st Miranchuk), Muriel (31′ st Malinovskyi). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 46 Cittadini, 7 Koopmeiners, 32 Pessina, 20 Mihaila, 99 Cisse. All.: Gian Piero Gasperini.
SALERNITANA (3-5-2): Sepe 6; Gyomber 6,5, Fazio 6,5, Ruggeri 6,5 (22′ st Gagliolo 6); Mazzocchi 6,5 (40′ st Dragusin sv), L. Coulibaly 7, Bohinen 6,5, Ederson 7,5 (40′ st Kastanos sv), Zortea 6; Djuric (cap.) 6,5 (33′ st Bonazzoli sv), Verdi 7 (40′ st Mousset sv). A disp.: 12 Russo, 72 Belec, 4 Jaroszynski, 14 Di Tacchio, 28 Capezzi, 88 Perotti, 87 Mikael. All.: Davide Nicola 7.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata 6,5 (Berti di Prato, Mastrodonato di Molfetta; IV Santoro di Messina. V.A.R. Di Paolo di Avezzano, A.V.A.R. Tegoni di Milano).
RETI: 27′ pt Ederson (S), 43′ st Pasalic (A).
Note: serata serena e tiepida, spettatori 17.011 di cui 2 mila ospiti per un incasso di 287.101,85 euro. Ammoniti Demiral, Verdi e Freuler per gioco scorretto, Djuric e Palomino per reciproche scorrettezze. Tiri totali 14-12, nello specchio 5-9, respinti/deviati 6-1, parati 4-8. Var: 1. Corner 11-4, recupero 0′ e 5′.

Bergamo – Ederson gela l’Atalanta oltre la metà del primo tempo nell’ennesima serata cominciata maluccio e finita in inutile crescendo, Pasalic infila il pari a un paio cronometrico dal novantesimo e in definitiva la Salernitana aggiunge un tassello sulla strada della salvezza compromettendo la rincorsa all’Europa della banda di Gasperini, confermatasi in fase involuta e abulica causa esaurimento delle forze dei suoi big. Adesso, pur raggiunta la Fiorentina a quota 56 che non vale il settimo posto per gli scontri diretti, il bottino pieno di differenza dalle romane a tre giornate dal gong non promette alcunché di buono: se con Spezia ed Empoli non dovrebbe essere in salita, la penultima nella tana del Milan resta un incrocio pericoloso sulla via dello scudetto.
Il primo tiro in porta è il sinistro strozzato e centrale di Scalvini, destinato a farsi sovrastare nell’episodio decisivo per andare sotto, dal limite in scia allo scambio Muriel-Boga all’ottavo. Non particolarmente impegnativa nemmeno la risposta dalla lunga di Coulibaly in capo a un tris di lancetta e quella successiva al quarto d’ora del futuro rompighiaccio, autore del duetto sulla trequarti in precedenza. Di là Gyomber riesce nella diagonale provvidenziale sull’irriconoscibile Zapata per poi assistere all’imbucata di Freuler a tiro del ventesimo con manata decisiva per quanto un po’ affannosa di Sepe, mentre è ancora la mezzala destra granata a impegnare l’arquero argentino di seconda dopo un cross di Verdi respinto dalla torre difensiva. A ridestare i nerazzurri ci vuole sempre l’abituale doccia fredda, stavolta sotto forma del brasilieiro che gela tutti in spaccata sottoporta sfruttando il ponte aereo di Djuric sul lancio lungo di Mazzocchi dopo una punizione da mancina di Verdi respinta da Zappacosta.
Il colpo di testa di Demiral a sei dalla pausa, accarezzato dal sesto corner dello specialista Lucho, è spizzato appena; Mazzocchi tenta invece l’impossibile. A deci dall’intervallo, comunque, c’era stato il mancato aggancio del maliano sulla palla della punta oltrepadana. Al 42′, di contro, Duvan e il centrale di Palazzolo non impattano il pallone a rientrare del laterale sorano. Nella ripresa dentro chi la pareggerà e Djimsiti per la virata al 4-2-3-1, ma è Bohinen il primo a scaldare i guantoni altrui puntando l’angolo alto di competenza dell’estremo bonaerense. Palomino cicca la mira (5′) svettando sul primo corner a favore, e stavolta Musso fa il miracolo per opporsi alla stessa specialità del buon Lassana servito dal suo esterno destro. Gli altri due cambi, Miranchuk e Maehle, confezionano insieme all’uomo a sinistra a tutta fascia, con sponda e spaccata alta, un’altra chance di pareggiarla al 13′. Tre minutini e al marcatore ospite non riesce una seconda magata, assistito sempre dal centroboa di quasi due metri dopo il tentativo verdiano rintuzzato di piede dall’ex Udinese. Al ventesimo Ruggeri, ex come Zortea, due prestiti al prezzo di uno, perde palla su una carambola tra Muriel e la difesa consentendo la botta al danese in braccia al numero uno avversario. Malinovskyi è l’ultima carta in tavola ed è lui a trovare il corridoio per il diagonale del croato baciato dal secondo palo interno. Il regista basso altrui di seconda sgancia centralmente allo start del recupero, al 49′ il Colonnello calcia alto da posizione favorevole sugli sviluppi della trama Zappacosta-Miranchuk.
Simone Fornoni