Troppi i punti preziosi persi negli scontri diretti. Troppi quelli sprecati nelle partite contro le medio-piccole del campionato. Tardiva anche la rinascita della squadra, che solo nelle ultime otto giornate ha ripreso parzialmente a correre per la conquista di un posto in Champions. Gestione più o meno discutibile della squadra da parte di Gasperini e calciomercato parzialmente all’altezza.

Una stagione in cui l’assenza dalle Coppe Europee avrebbe dovuto avvantaggiare la Dea. Una stagione in chiaroscuro che invece si è risolta con un ordinario piazzamento in UEFA League. “É ciò che abbiamo ottenuto sul campo con passione”, sottolinea Luca Percassi ai microfoni di Sky Sport, “anche se la storia dell’Atalanta dice altro. Questo dà merito a ciò che abbiamo fatto con tutti i dirigenti“. 

Meriti e demeriti, insomma. La Dea termina il campionato 2022-23 con il 50% di gare vinte, il terzo miglior attacco del torneo con 64 marcature e 48 reti subite: discriminante fondamentale che ha influito sul piazzamento finale. Eppure c’è da considerare un dato incontestabile. L’Atalanta conclude il campionato con un piazzamento migliore rispetto allo scorso anno: 5° posto rispetto all’8° del 2021-22 che non valse nemmeno le competizioni europee. E forse tutto deve essere contestualizzato.

Sul piano tecnico-tattico pesa, probabilmente, il cambio di assetto di inizio stagione che Gasperini ha provato ad impostare con alcuni accorgimenti al modulo. Capire tuttavia cosa sia mancato alla Dea per raggiungere la Champions resta difficile. Ad eccezione di un Napoli irraggiungibile, la Lazio ha sovvertito i pronostici mentre Inter e Milan, veri esclusi per la lotta di vertice, hanno sfruttato un potenziale tecnico e di individualità sicuramente maggiori rispetto ai nerazzurri. I valori di mercato parlano chiaro: 547,24 milioni per i rossoneri, 534,45 milioni per la squadra di Inzaghi, 392,50 milioni per il club di Percassi. Sorprende la Lazio di Lotito, che forte di “soli” 274,15 milioni (7°posto in Serie A), ha raggiunto la miglior posizione dopo i partenopei (dati Transfermarkt).

Nel finale di stagione Gasperini ha dovuto anche confrontarsi contro una lunga lista di indisponibili (almeno sei a partite), che ha  condizionato irrimediabilmente le scelte tecniche del mister nelle ultime di campionato. Sul piano atletico è stato necessario il sacrificio di numerosi elementi che alla lunga hanno pagato il conto di una stagione come al solito estenuante, come succede ormai ogni anno in Italia e in Europa.

Sempre ai microfoni di Sky Sport il Gasp ammette una certa aleatorietà del torneo appena concluso: “Non so se sia stata una grande stagione, ho letto cose abbastanza negative al riguardo. A me interessa dare soddisfazioni ai tifosi. Forse essere tornati in Europa aiuterà in termini di ricerca dei giocatori sul mercato, ma anche questa è una questione prematura. L’Europa dà blasone“.

Intanto, nonostante sia prestissimo per parlare già della prossima stagione nerazzurra, analisti e siti di betting iniziano a studiare la tattica dei club di Serie A per prevedere l’esito del prossimo campionato soprattutto per quanto concerne le posizioni di vertice. I principali bookmakers italiani ed esteri provano già ad elaborare le nuove quote sulla Serie A 2023/2024, collocando la Dea tra le prime in classifica, consapevoli che le quote possono cambiare rapidamente in funzione del mercato estivo. E proprio sul versante calciomercato iniziano a rincorrersi le prime voci sui movimenti in entrata e in uscita per allestire un collettivo all’altezza di centrare nuovamente un piazzamento in Champions. Primissimi rumors nerazzurri su Scalvini e Mhaele e sui possibili ingaggi di Adopo (Torino) e Traorè (Wolverhampton). Presto, troppo presto per avere certezze. Per adesso la Dea si gode Rasmus Højlund, il 2003 che ha realizzato più reti in Serie A (otto marcature). Come lui solo Domenico Morfeo, unici under 20 ad andare in doppia cifra con l’Atalanta. E adesso c’è solo da scommettere quanti milioni potrebbe fruttare il gioiellino danese nel futuro prossimo.