Un sacrosanto pareggio tra Atalanta e Lazio, squadre coraggiose e ambiziose che sognano in grande. Due centravanti veri, Zapata e Immobile che esaltano i loro tifosi con gol da calcio vero e due allenatori, Gasperini e Sarri, che perpetuano una filosofia con il sigillo del calcio spettacolare. Sempre avanti per fare un gol più degli avversari. Non è caso che la contesa sia finita con un 2-2 che non lascia ombre di dubbi o recriminazioni di sorta. E anche tanta, forse troppa suspence nei finali dei due tempi perché, ecco la nota negativa, l’Atalanta ha sempre dovuto rincorrere per acciuffare il pari quasi a tempo scauto. Così nel primo tempo quando Zapata, con una rete di forza e potenza, ha pareggiato il gol di Pedro, così nel secondo tempo quando De Roon ha infilato Reina su cross di Malinovsky al termine di un’infinita mischia nell’area laziale.

Una partita che non ha concesso un minuto di relax perché fin dal fischio d’avvio di Guida, buona direzione di gara, nerazzurri e biancocelesti hanno subito cominciato una sfida da scacchiera, da una parte fraseggi larghi e partenze da centrocampo, dall’altra marcature strette e lanci per Immobile mentre larghissimi Pedro e Felipe Anderson per aprire la difesa atalantina. C’era sempre De Roon a sinistra protetto dal connazionale Koopmeiners che controllava Milinkovic Savic, e a destra Zappacosta e Ilicic con Freuler su Luis Alberto. In mezzo il duello tra Pasalic e Cataldi, il migliore in campo, ma lo vinceva, spesso e volentieri, il laziale che effettuava anche lanci perfetti. Come sul primo gol della Lazio dopo solo diciotto minuti di gioco: dunque lancio per Immobile, sbaglia Demiral in scivolata, Immobile tira prontamente, gran respinta di Musso, da dietro arriva Pedro che insacca con Zappacosta in pieno sonno. E’ un colpo difficile da assorbire perchè in una partita d’equilibrio i biancocelesti vanno in gol alla prima occasione pericolosa dalle parti di Musso. L’Atalanta fatica a riprendere il senso generale del gioco.

Torna, seppure lentamente, la supremazia dei nerazzurri che arrivano senza difficoltà nei pressi dell’area di rigore avversaria ma non riescono ad incidere nei tredici mentri: fraseggi, aperture laterali, triangolazioni ma manca sempre l’occasione definitiva quella che permette di segnare. Il gol arriva, comunque, nell’unico minuto di recupero del primo tempo: lancio perfetto di Lovato per Zapata, spostato  a destra da qualche minuto, che lascia in surplace Marusic e ben bene defilato brucia Reina.

Nella ripresa tutti aspettano un’Atalanta arrembante e decisa, invece la ragnatela laziale, tessuta alla perfezione da Cataldi, invischia i nerazzurri. Ancora un errore di Demiral su Immobile ma Musso salva la baracca. In avanti Muriel e Malinovskyi, in campo per Pasalic e Ilicic, non fanno la  differenza. Così su errore di De Roon, Pedro parte in contropiede apre a Basic, assisti per Immobile, 2-1 e un’altra doccia gelata. I minuti finali sono ricci di suspence anche per la perdita di tempo di Reina preso di mira dalla Curva. L’Atalanta non si rassegna e poco prima del fischio finale di Guida pareggia: dopo una mischia da destra Malinovsky crossa in mezzo, Demiral di testa allunga per De Roon che, tutto solo, calcia a colpo sicuro. Per un pari meritato.

Giacomo Mayer