Atalanta – Bologna 0-2 (0-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Djimsiti, Palomino, Scalvini (7′ st Demiral); Maehle, De Roon (cap.), Ederson, Zappacosta (34′ st Muriel); Pasalic (24′ pt Boga); Hojlund, Lookman (7′ st Zapata). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 5 Okoli, 93 Soppy, 91 Zapata. All.: Gian Piero Gasperini.
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski 7; Posch 6, Soumaoro 7, Lucumì 6,5, Kyriakopoulos 6,5; Schouten 7, Moro 6,5 (39′ st Medel sv); Soriano (cap.) 6 (1′ st Orsolini 6,5), Ferguson 6,5, Barrow 6,5 (11′ st Dominguez 7); Sansone 6,5 (11′ st Zirkzee 7). A disp.: 1 Bardi, 34 Ravaglia, 4 Sosa, 14 Bonifazi, 22 Lykogiannis, 29 De Silvestri, 20 Aebischer, 25 Pyythia. All.: Thiago Motta 7.
Arbitro: Orsato di Schio 6 (Preti di Mantova, Affatato del Verbano-Cusio-Ossola; IV Gualtieri di Asti. V.A.R. Massa di Imperia, A.V.A.R. Maggioni di Lecco).
RETI: 4′ st Sansone (B), 41′ st Orsolini (B).
Note: : ricordati prima della partita, negli anniversari della scomparsa, l’ex giocatore e allenatore Emiliano Mondonico (29 marzo 2018), l’ex presidente Ivan Ruggeri (6 aprile 2013) e l’ex giocatore del settore giovanile Piermario Morosini morto in campo in Pescara-Livorno il 14 aprile 2012. Pomeriggio velato e ventoso, spettatori 18.950 per un incasso di 392.408,46 euro. Ammoniti Zappacosta, Lucumì, Palomino, Djimsiti per gioco scorretto, Orsolini per esultanza scomposta. Tiri totali 15-13, nello specchio 6-6, parati 5-4, respinti/deviati 4-2. Var: 1. Corner 6-0, recupero 2′ e 4′.

Bergamo – Tra Bergamo e la Champions ci sono sempre e comunque di mezzo le partite storte che sulla carta dovrebbero essere vinte senza discussioni. Sansone gela l’Atalanta a giro in avvio di ripresa sul filo del fuorigioco su assist di un volto un tempo amico, cui s’accoppia il polemico Orso con l’unghiata del 2-0 a giochi ormai quasi conclusi. Colpaccio del Bologna, ma i nerazzurri non sono stati all’altezza contro una squadra in grado di non farli giocare bene.

All’ottavo c’è il botta e risposta tra Hojlund che s’incarta nello slalom in asse col partner di linea e l’ex Barrow che la sgancia dai trenta metri senza colpo ferire. Moro non azzecca il 13 perché troppo defilato verso sinistra per spaventare Musso punendone l’errore in disimpegno. Subito dopo Skorupski alza sopra la traversa a braccia unite la bordata di Zappacosta, certo non imitato da Lookman che al quarto d’ora dai venti metri incespica telefonando al portiere polacco. Succede poco o niente fino al lampo improvviso di Kyriakopoulos che converge impegnando alla respinta il guantipede argentino col piede debole dal limite a nemmeno metà del primo tempo dopo aver eluso il dirimpettaio Maehle, schierato a destra da Gasperini a dispetto dell’utilizzo dall’altro lato nella Danimarca. Si fa male Pasalic alla caviglia, che gli si gira, in un tentativo di contrasto con Ferguson e dopo 4′ gli subentra Boga.

La sveglia nerazzurra alla mezzora è di quelle potenti, tanto da chiamare l’estremo difensore ospite al doppio miracolo sul danese e sul tap-in di testa in tuffo dell’esterno di Sora, nel tris di chances suggerito dall’anglo-nigeriano, con Soumaoro a respingere il tentativo di mezzo ancora del centravanti ex Sturm Graz. Il risultato, però, lo sblocca il mancino nemico, su palla dentro proprio del volto amico Musa, a nemmeno 4 giri di lancetta dal ritorno dal tunnel. Il Gasp corre ai ripari affiancando al 2003 l’altra punta di peso Zapata (dietro, Demiral per Scalvini; Palomino spostato a sinistra), ma si rischia di prenderne un altro al 19′, quando su una ripartenza dalla trequarti difensiva bolognese il neo entrato Dominguez pesca Zirkzee che allarga e alza con un improbabile scavino la palla del possibile 2-0. Il guantipede avversario ce la fa in due tempi sulla svettata hojlundiana accompagnata dal morbido ammollo di Boga dal lato corto (28′), poi l’arquero albiceleste smanaccia come può il tiro-cross insidioso del greco. Ancora l’ivoriano (34′) prende la linea di fondo a favore della spaccata in acrobazia di Zappacosta, subito rimpiazzato da Muriel per la virata al 4-2-3-1, fermato dalla spazzata di Lucumì non lontano dalla linea di porta.

Orsolini, rompighiaccio all’andata il 9 gennaio ma ribaltato allora da Koopmeiners-Hojlund, appoggia a porta sguarnita sul tiro respinto di Zirkzee per poi esultare sotto il settore ospiti. Il secondo tentativo, però, è buono: palla ricevuta sulla trequarti destra, volata, Palomino eluso e sinistro basso in direzione del secondo palo a 4′ dal 90′. L’apertura decisiva è del centrattacco amico dal lato sinistro molto da dietro, una magia totale a rivederla meglio. Al 2′ di recupero Ferguson serve a Posch il lungolinea del tris, mancato di mezzo metro. Lucho, invece, liberatosi pressoché all’ingresso dell’area, viene frustrato dal portiere altrui allo scadere: ennesima partita da vincere rivelatasi stortissima. Perché adesso nel duplice lunedì sera a Firenze e con la Roma non sarà più ammessa la minima leggerezza.