UDINE – Non ci sono più parole. Un’altra vittoria, la sesta consecutiva, di un’Atalanta che in campo fa quello che vuole, perfino generosa con gli avversari, per l’occasione l’Udinese. Intanto in classifica allunga sulla Roma, nove più uno i punti di vantaggio, e spaventa Inter e Lazio che non possono sbagliare. E continuano record e primati  con gli ottanta gol. E il protagonista del successo ha un nome preciso: Luis Muriel. Due gol strepitosi, uno più bello dell’altro: al 26’ del secondo tempo calcia una punizione straordinaria saltando la barriera e infilando il pur bravo Musso, il migliore dei suoi, alla  sua  sinistra. Cinque minuti dopo fa il tre a uno: prima perde un pallone innescando il contropiede dell’Udinese, facendo infuriare Gasperini, poi su assist di Gomez, c’è sempre lui nella costruzione dei gol, con un gran destro da fuori area fulmina il malcapitato Musso e va ad abbracciare Gasperini. Un 3-2 che non lascia scampo ad un’Udinese comunque volonterosa e sempre in partita. Certo l’Atalanta ha giocato senza alzare troppo i ritmi, cercando di non farsi sopraffare dalla prestanza fisica dei bianconeri. Gli atalantini hanno giocato di fraseggio e di palleggio ma con qualche disattenzione difensiva. Ma ormai ci siamo abituati perché poi l’Atalanta passa alla cassa e riscuote il pegno, alzando il ritmo e avvolgendo  con veloci triangolazioni la difesa avversaria. Così, dopo il pareggio  di Lasagna, Gasperini ha deciso di modificare l’assetto con de Roon, Gosens e, soprattutto, Muriel,  aumentando a dismisura la forza offensiva. Ma Musso parava di tutto fino alle invenzioni del colombiano. Senza dimenticare la perla di Zapata, gli assist vincenti di Gomez, le bombe di Malinovsky e il moto perpetuo Freuler.

E adesso sotto col Napoli.  Gasperini riporta in campo Caldara e Pasalic. Sono gli unici due cambi rispetto alla partita di mercoledì con la Lazio quindi finiscono in panca de Roon e Palomino insieme  ad Ilicic ed agli altri, atalantini in maglia verde.  Gotti modifica, anche per causa di forza maggiore, l’Udinese soprattutto a  centrocampo con Jajalo e Wallace al posto di Mandragora e di De Paul mentre in attacco si affida alla coppia Teodorczyk-Lasagna. Primo tempo al piccolo trotto con l’Atalanta che fa la partita e con l’Udinese che si difende puntando essenzialmente  sul contropiede, un modo di giocare che si rivela efficace. Infatti la prima azione è, appunto, una ripartenza di Fofana, a tutto campo, ma Gollini sventa la conclusione del bianconero. L’Atalanta risponde immediatamente  con una bomba di Malinovsky, Musso riesce a respingere, pronto il tiro di Gomez ma il portiere argentino riesce a spedire in angolo. Al 9’ ecco il gol dei nerazzurri: dal cerchio del centrocampo Gomez, con un lancio al  bacio, pesca Zapata, stop al volo, salta Ekong e batte Musso. Il controllo della partita è totale, l’Udinese cerca la forza fisica nei contrasti, l’Atalanta palleggia e manovra. Pasalic, comunque, non è brillate come al solito, Freuler invece è il solito stantuffo, Malinovsky cerca  spesso il dribbling sulla  trequarti ma i bianconeri di Gotti  sono sempre numerosi davanti a Musso. La loro arma è il contropiede con lanci per Lasagna  che cerca l’uno contro uno sia con Caldara che con Djimsiti. E dopo un altro siluro micidiale di Malinovsky i bianconeri pareggiano: Fofana conquista palla al limite della sua area e appoggia sulla sinistra per Sema. Pronta sventagliata dello svedese per Lasagna che infila  Djimsiti  e batte Gollini.

Il solito Malinovsky, spostato sul centrosinistra con Gomez a  tuttocampo, infuoca le mani di Musso, solo angolo. Poi un’altra imbucata di Fofana per Lasagna che con un pallonetto anticipa Gollini ma spedisce sopra la traversa. Dopo un avvio sicuro sembra un’Atalanta distratta ed eccessivamente sicura di sé. Nel secondo tempo subito un cambio: fuori Djimsiti, dentro Palomino. L’Udinese sembra più reattiva e prima Fofana e poi Wallace creano problemi a Gollini, comunque sempre sicuro. La partita resta in equilibrio fino a quando arrivano i cambi di Gasperini con il match-winner Muriel. Il colombiano spaventa subito Musso fino alla punizione al 26’: fallaccio di Becao su Gomez, il colombiano batte infilando la barriera e Musso. L’Udinese cerca di reagire ma lascia grandi spazi nei quali si buttano i nostri che sfiorano il 3-1 fino, appunto, alla perla di Muriel. Nel  finale entra anche Ilicic al posto di Gomez e l’Udinese realizza il secondo gol di testa con Lasagna su cross di Zeegelaar.

Giacomo Mayer