Atalanta-Inter 1-1
Atalanta (3-4-1-2): Consigli; Canini, Stendardo, Yepes; Raimondi, Carmona, Cigarini (28’ st Baselli), Brivio; Moralez (35’ st Migliaccio); Livaja (20’ st Marilungo), Denis.  All.: Stefano Colantuono
Inter (3-5-1-1): Handanovic (1’ st Carrizo); Rolando, Samuel, Juan Jesus; Jonathan (40’ st Taider), Guarin (21’ st Icardi), Cambiasso, Alvarez, Nagatomo; Kovacic; Palacio.  All.: Walter Mazzarri
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Assistenti: Ghiandai, Costanzo
Reti: 16? pt Alvarez, 25? pt Denis
Bergamo – Nella vittoria con la Lazio era arrivato il primo indizio, nella partita stregata (ma dominata in lungo e in largo) sabato sera a Genova il secondo, nel pareggio contro l’Inter il terzo. Quindi, se tre indizi fanno una prova, è giusto quello che stiamo ripetendo (solo noi) più o meno da fine agosto: questa Atalanta non è da salvezza, ma da parecchio di più, forse da Europa. Perché è pari alle grandi del nostro campionato e straordinariamente sopra a chi si giocherà fino all’ultimo la permanenza in Serie A.
Con la Samp era stata la partita dell’autolesionismo: Dea centomila volte più forte dei blucerchiati eppure capace di incasinarsi a tal punto da perdere una sfida che andava vinta 5-0. Contro la squadra di Mazzarri tutt’altro spirito: determinato, quasi incazzoso, assai bergamasco, fin dalle scelte di Colantuono, orobico di Anzio. Che dimostra di avere le palle e manda in campo una Dea che non ha paura del blasone degli avversari. Appena tre difensori e quattro, invece, che amano l’offesa, tutti insieme, subito dal 1’: Cigarini, Moralez, Livaja e Denis.
L’avvio dà ragione al Ferguson atalantino: i nerazzurri di Bergamo schiacciano i nerazzurri di Milano. E poco importa se la prima palla gol è dell’Inter (6’: Canini salva su Palacio), è un caso perché è la Dea a fare la partita. Le occasioni arrivano sui piedi di Denis, fermato in extremis da Samuel (8’) e di Canini che spara a colpo sicuro, ma trova sulla linea di porta Guarin, bravissimo ad evitare il vantaggio dei padroni di casa. Che forse esagerano e beccano il gol degli ospiti. E’ il 16’: Guarin serve Kovacic che crossa morbido per Palacio, sponda per Alvarez che trova lo spiraglio per infilare un incolpevole Consigli.
La reazione atalantina è veemente e porta a tre palle gol nel giro di dieci minuti. Le prime due occasioni capitano a Yepes che non è un bomber e sfumano, la terza finisce invece sulla testa di German Denis, l’ammazza-Inter ed è 1-1. E’ il 25’: cross da destra di Moralez, il Tanque anticipa Samuel e insacca: sesta rete nelle ultime tre gare alla Beneamata, quinto centro in questo campionato.
Dopo i due gol la gara si ammorba e inizia a vivere sulle sfide a centrocampo. Carmona e Cigarini si confermano da urlo, Kovacic ancora acerbo, Cambiasso inesauribile nonostante la veneranda età.
La ripresa comincia all’insegna del talento di Alvarez che al 6’ pesca Cambiasso: botta dell’argentino e parata di Consigli. Un’opportunità per gli ospiti, l’altra per i locali, si andrà avanti così fino alla fine. Vedere per credere: al 14’ una bordata di Livaja spaventa, ma non piega Carrizo, subentrato al 1’ per l’infortunato Handanovic. Al 15’ ancora Alvarez illuminante per Palacio, ma è fuorigioco e Rizzoli ferma tutto. Al 22’ testa di Stendardo verso la porta interista, Rolando stoppa con il braccio, ma il direttore di gara, giustamente, reputa involontario. Al 27’ palo di Icardi a Consigli battuto. Al 29’ braccino di Marilungo che calcia a rallenty ben servito dal solito immenso German Denis. Al 37’ Yepes si divora il 2-1 solo soletto davanti alla porta avversaria. Al 48’ Canini fa il capolavoro di giornata fermando Palacio lanciato a rete.
Finisce qui, pari giusto e una certezza: l’Atalanta è forte quanto l’Inter. Cominciamo a ricordarglielo.
Matteo Bonfanti

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