Gian Piero Gasperini, giovedì sera al Gewiss Stadium, sfilerà a pelo d’erba con la sua creatura ancora in fase di cantiere aperto. Molto più della Curva Nord. Parola d’ordine, pardon imperativi da concretizzare a tavolino per un’Atalanta da Champions: un difensore centrale per mettere la toppa allo sbrego dell’addio di Gianluca Mancini, una seconda punta veloce e di qualità per coprire le spalle a Josip Ilicic e infine la potatura degli esuberi dalla rosa, magari per pescare riserve all’altezza in ruoli per cui il budget è giocoforza meno generoso. Società e tecnico stanno alla finestra per presentare quanto prima ai tifosi l’organico al completo. Mandando preferibilmente a giocare altrove chi si trova attualmente il passo sbarrato dal titolare di turno e dalla sua alternativa, se già c’è.

In parole povere, al di là dei rumors sul catalano Sergi Gomez del Siviglia dietro e dell’oriundo Franco Cervi del Benfica davanti, ovvero un Papu Gomez mancino prima maniera, ala d’origine pronta a puntare il vertice, urgono due profili forti nei reparti chiave. Anzi, i migliori possibili. A patto che il mercato ne offra. C’è tempo fino al 2 settembre, ma arrivarci con l’acqua alla gola è vietatissimo, anche perché due giornate di campionato saranno già trascorse. Tardino per intervenire. Nella retroguardia il contraltare italiano all’iberico è il neroverde Mapei Gian Marco Ferrari. Il bianconero Daniele Rugani è fuori portata, anche se ha la fidanzata bergamasca (Michela Persico) che non disdegnerebbe il rientro in provincia. Non c’è una rosa di nomi così ampia. E il problema non è necessariamente la spesa: sono anni e anni che a Zingonia si fanno plusvalenze, dall’epoca dei Bonaventura, dei Baselli e degli Zappacosta, prima ancora di Gagliardini-Kessie-Conti-Caldara-Cristante-Bastoni-Petagna-Mancini.

Il nodo della questione è farseli dare, questi benedetti innesti che alla serra del Gasp, per farla crescere più rigogliosa, servono come l’acqua e il concime. Le rivalità di campanile e in parte di classifica, però, sono un freno a mano tirato da disinnescare. Per non parlare della pretesa di molti di venire a Bergamo per giocare subito da titolari. L’identikit del sovrappiù ideale per le bocche da fuoco si può sovrapporre a fattezze diffusissime nel panorama nazionale. Il Napoli ha Simone Verdi e Adam Ounas. Il Sassuolo Domenico Berardi. La Juventus, per sparare alto, Federico Bernardeschi e Douglas Costa. Il Milan Suso. La Roma Perotti, che al mister piacerebbe assai, al pari del precedente e dell’altro suo pupillo Iago Falque, che il Torino non gli cederebbe mai nella vita. La Samp Gianluca Caprari. Roba che chi ce l’ha di solito se la tiene stretta, a meno di non essere costretto a vendere.

Il campanile e le rivalità in alta quota o giù di lì, ecco gli ostacoli a rischio d’inciampo. Non resta che provare a cercare oltre confine, senza sbracare nella scelta per la frenesia. Giovanni Sartori e Luca Percassi hanno un compito delicatissimo, per il quale però con Luis Muriel e Ruslan Malinovskyi si sono dimostrati all’altezza strappandoli alla concorrenza quanto prima. E quelli che farebbero meglio a tentare in altri lidi la strada maestra dell’esperienza, del minutaggio e forse anche della gavetta? Sono sul tappeto. Quello che a lista completa fungerebbe da sesto difensore, Roger Ibañez. Il quarto laterale (qui il rimpianto è Cristian Ansaldi), Arkadiusz Reca. La sesta punta quando ci sarà la quinta, Musa Barrow. Uno tra i mediani, Matteo Pessina e Luca Valzania, a oggi il quinto e il sesto di un centrocampo abbastanza duttile, essendo l’ucraino e Mario Pasalic utilizzabili tra le linee in assenza del capitano. Tutta gente abbastanza desiderata al piano di sopra. E fuori dagli almeno diciassette titolari della rotazione su tre fronti. Si lavora sottotraccia, in entrata e in uscita, ma consci che il gong alle compravendite non è poi così lontano. Ah, dimenticavamo: se il Napoli, per Duvan Zapata, offre Arkadiusz Milik più robusto conguaglio, si può fare. Forse. O anche solo se presta il suo attaccante dopo aver pagato il nostro…

Effe