Lookman in uscita, Retegui nel mirino saudita: lo scenario attuale

Il mercato dell’Atalanta entra nel vivo con un doppio scenario aperto in attacco. Da un lato, Mateo Retegui è oggetto di un’offerta corposa da parte dell’Al-Qadsiah (o Al-Quadisiyya), club saudita pronto a garantire 15 milioni a stagione all’attaccante, anche se la Dea non può accontentarsi affatto dei 45 offerti per il cartellino. Dall’altro, il nodo più urgente sembra essere il destino di Ademola Lookman, in scadenza a giugno 2026 e dunque potenzialmente cedibile per evitare l’addio a parametro zero.

L’unica certezza pare ancora essere il sacrificio del nigeriano. Ma per ora manca qualsiasi offerta concreta, né da parte di Arsenal né da Atletico Madrid, sebbene i contatti coi Colchoneros siano frequenti dopo l’operazione legata a Matteo Ruggeri.

Una batteria offensiva da snellire

Il reparto avanzato della Dea risulta oggi troppo affollato. Oltre a Retegui e Lookman, figurano Charles De Ketelaere, considerato intoccabile, Gianluca Scamacca (reduce da 11 mesi quasi senza minuti), Daniel Maldini e il rientrante El Bilal Touré dopo il prestito allo Stoccarda. A questi si aggiunge il giovane Kamaldeen Sulemana, esterno con caratteristiche simili a Lookman ma cinque anni più giovane.

Il totale degli attaccanti attuali sale quindi a sette elementi, un numero elevato che richiede una cernita, anche in ottica sostenibilità tecnica e economica. La strategia di Zingonia resta quella di vendere bene e acquistare giovani: tra i nomi sondati c’è anche Lorenzo Lucca dell’Udinese, classe 2001, che potrebbe sostituire Retegui, ma per meno di 30 milioni non si muove.

Acquisti mirati e investimento contenuto: il metodo Atalanta

Nonostante il ricavato dalle cessioni illustri, l’Atalanta non fa mai spese folli. Lo dimostra la linea degli investimenti: circa 20 milioni medi per colpo, bonus compresi. Il primo acquisto dell’estate è Odilon Kossounou, seguito da Honest Ahanor. Il club continua a lavorare su profili nati dopo il 2000, giovani da valorizzare in un sistema collaudato.

Sul taccuino ci sono anche Diego Moreira (2004, Strasburgo) e Niko Sigur (2003, Hajduk) per le fasce sinistra e destra; in avanti, Adam Daghim (2004, Salisburgo) e Igor Paixao (2000, Feyenoord), altro possibile erede di Lookman che è decisamente più in grado di offrire garanzie del ghanese ex Southampton. In attacco si valutano le piste che portano a Rodrigo Muniz (2001, Fulham), Beto (1998, Everton, ex Udinese) e l’irlandese Evan Ferguson (2004, Brighton), appena rientrato dal prestito al West Ham. Almeno due profili su tre da punta centrale. 

Raspadori resta un lusso: strategia orientata alla sostenibilità

Tra le suggestioni, rispunta come a ogni finestra estiva o invernale che sia anche il nome di Giacomo Raspadori, valutato 35 milioni dal Napoli. Ma la cifra è considerata fuori mercato a Zingonia, anche perché il profilo è quello di un’ala adattabile da falso nove, ruolo già ben coperto. La sensazione è che l’Atalanta non farà mosse definitive senza la partenza certa di Lookman, che blocca l’equilibrio tattico ed economico dell’intero reparto.

Manca solo poco più d’una settimana al raduno pre-campionato, ma la situazione resta piena di incognite: troppe punte, pochi slot, e nessuna certezza sulle uscite, se non che ogni operazione sarà valutata con rigore economico.
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