I giocatori slavi? Bravi ma incostanti: se li trovi in giornata spaccano il mondo, altrimenti sembra di giocare in dieci… Alzi la mano chi non ha mai sentito qualche calciofilo commentare così le prestazioni di moltissimi talenti dei Balcani sbarcati in Italia negli ultimi anni: contro questa frase fatta (in tanti casi una mezza verità) entra in tackle Josip Ilicic, uno che andrebbe fatto giocare anche con una gamba sola. A Bergamo il calciatore sloveno sta vivendo un’annata pazzesca, con numeri sostanzialmente simili alla scorsa stagione (11 gol in campionato sia nel 2017/18 che, per ora, nel 2018/19) ma con un peso specifico per l’undici di Gasperini in continuo aumento. Anche per via degli assist: sette, sinora, secondo solo al suo amico e collega di reparto Papu Gomez. E dire che la stagione era iniziata per l’ex viola nel peggiore dei modi, con un’infezione batterica alla bocca degenerata in un ascesso che ha costretto lo sloveno a un ricovero in ospedale. «In quei due mesi sotto antibiotico ho capito che il pallone non era tutto – ha raccontato il campione sloveno, una volta passata la paura -. A volte ci si arrabbia per niente, la malattia mi ha cambiato. Non volevo nemmeno vedere le partite. Famiglia, compagni e Gasperini mi sono stati vicini, poi si è trattato solo di riprendere il ritmo partita. I gol sono arrivati inaspettati, per un attaccante basta poco per svoltare».
I tanti dubbi sul suo futuro sono infatti stati spazzati via nel migliore dei modi con il ritorno in campo da titolare a ottobre e magica tripletta al Chievo. Con lui il campo l’Atalanta ha iniziato a volare, Josip è entrato sempre di più nel cuore dei tifosi premiandoli con un altro hat-trick a dicembre, annichilendo il Sassuolo. Poi altri gol pesanti con Spal, Fiorentina, Chievo e Bologna, superando la doppia cifra in campionato e mettendo da parte le paure che lo hanno attanagliato la scorsa estate. Oggi gli avversari tremano, quando sanno che nel super tridente con Gomez e Zapata ci sarà anche lui: l’imprevedibilità di Ilicic incute timore, e sono sempre di più le squadre che lo vorrebbero dalla loro parte. L’Atalanta, per ora, ha però sempre resistito alle tante offerte che sono arrivate per lui, forte di un contratto che al momento lo lega ai colori nerazzurri sino al 2020. Per parlare del futuro c’è tempo, ma il rinnovo fino al 2023 sembra davvero cosa fatta, per la gioia dei tifosi nerazzurri, pronti a lustrarsi ancora gli occhi davanti alle sue giocate. Magari in uno stadio completamente rinnovato, magari con una coccarda tricolore sul petto, magari in Champions League…
Fabio Spaterna