di Gioia Masseroli
Affrontando lunedì sera il Napoli, la difesa orobica si troverà a fare i conti con un grande campione: ebbene sì, niente meno che Gonzalo Higuain, detto “El Pipita”. Il classico attaccante argentino: centra la porta con particolare dimestichezza e naturalezza, forte fisicamente, rapido e abile nel contropiede. Prima, campione con il Real Madrid ed, ora, bomber indiscusso del Napoli. Con i Blancos ha vinto tre campionati spagnoli, due Supercoppe spagnole e una coppa di Spagna; mentre con i partenopei ha conquistato una Coppa Italia e una Supercoppa italiana.
Milita tra le fila della prestigiosa Nazionale argentina, con la quale è stato vice campione del mondo nel 2014 e vice campione d’America l’anno successivo.
Un talento di alto livello: Higuain ha vinto tanto e, sicuramente, vincerà ancora molto.
Maradona lo considera come “un centravanti completo” e come lui ce ne sono ben pochi.
Muove i suoi primi passi in Argentina, in un club prestigioso come il River Plate. Si trasferisce poi in Spagna, al Real Madrid, dove lascia un segno indelebile: sei stagioni e mezzo, con la bellezza e la soddisfazione di aver vinto sei trofei, con 264 partite giocate e 121 reti. I dati parlano da soli.
Dopo sei anni e mezzo è tempo di cambiare aria: nel luglio del 2013 approda al Napoli e si affaccia sull’affascinante ed illustre palcoscenico della serie A italiana.
Come con il Real Madrid, anche nel club partenopeo, si è dimostrato un giocatore decisivo mettendo in evidenza le sue rilevanti qualità sotto porta.
Debutta con la maglia del Napoli nell’agosto 2013 nell’incontro col Bologna e, una settimana più tardi – ai danni del Chievo Verona – firma la sua prima rete in Serie A. Il 3 maggio 2014 Higuain conquista il suo primo trofeo con il Napoli: allo stadio Olimpico di Roma, superando la Fiorentina per 3-1, gli azzurri si aggiudicano la Coppa Italia.
Chiude il campionato ad alti livelli: 46 presenze e 24 gol, aggiudicandosi così la palma di capocannoniere stagionale del Napoli.
Il 22 dicembre 2014, dopo aver siglato una strepitosa doppietta, insieme ai compagni, el Pipita conquista- ai calci di rigore – la Supercoppa italiana a discapito della Juventus.
Nel corso dell’ultima partita del campionato del 2015, Higuain, nella sfida contro la Lazio – valida per la qualificazione ai preliminari di Champions – prima, è l’eroe di giornata segnando la doppietta grazie alla quale il Napoli rimonta il match, visto che il club partenopeo era sotto di due gol; successivamente, dagli undici metri, sbaglia la palla del possibile vantaggio. I laziali segnano poi altri due gol e si aggiudicano così i tre punti e la qualificazione alla competizione europea. Anche questa stagione si conclude per il bomber argentino con ottimi risultati: 58 presenze e sfiora i 30 gol stagionali (ne realizza 29); si conferma per la seconda volta consecutiva il capocannoniere del Napoli.
La stagione 2015-2016 è per “el Pipita” l’annata dei record, ne raggiunge parecchi e di grande importanza.
Nella partita dell’8 novembre, sigla il suo 200° gol in carriera e gli azzurri, grazie alla sua rete, hanno la meglio sull’Udinese; il 30 novembre, firma una doppietta al San Paolo nella gara contro l’Inter e questa vittoria per 2-1 consente ai partenopei di svettare solitari al vertice della classifica di Serie A, cosa che non capitava da 25 anni.
Inoltre, va in gol per sei giornate consecutive, raggiungendo il record di Maradona della stagione 1987-1988; entra nella top ten dei migliori marcatori della storia del Napoli, grazie alle sue 70 reti totali. Supera, poi, il suo numero personale di reti segnate in un campionato, superando anche le 29 di Edinson Cavani (prima di lui il migliore goleador stagionale del club partenopeo).
Nella gara conto l’Udinese realizza la sua trentesima rete in campionato e firma la sua 100° presenza in Serie A ma, purtroppo, dopo essere stato espulso a causa di un doppio giallo, si rende anche protagonista di una brutta reazione contro l’arbitro Irrati e l’argentino paga questo suo comportamento scorretto con una squalifica per quattro turni (dopo il ricorso del team, ridotti a tre).
Grande protagonista anche con la maglia dell’Argentina, una delle nazionali più temute per il prestigioso calibro e talento degli attaccanti che ne fanno parte. Debutto in nazionale a soli 21 anni (nell’ottobre 2009) coronato da un gol.
È protagonista dei Mondiali di calcio 2014, dove gli argentini vengono fermati solo in finale dalla Germania: nel corso dei Mondiali serve un prezioso assist a Leo Messi e realizza la rete decisiva contro il Belgio, valida per la qualificazione in semifinale.
Nel 2015, sempre con la casacca dell’Argentina, sfiora il titolo della Coppa America e, anche in questo caso, gli argentini vengono fermati in finale, questa volta dal Cile.
Con la maglia dell’Albiceleste conta bensì 56 presenze condite da 25 reti: è il sesto calciatore per il numero di gol realizzati e il quinto, a pari merito con Lionel Messi, per i gol realizzati nel campionato mondiale.
Insomma, dati alla mano, un attaccante che, sotto porta, può far male a chiunque!