Lazio – Atalanta 3-3 (0-3)
LAZIO (3-5-2): Strakosha 5,5; Luiz Felipe 5,5, Acerbi 5, Radu 5 (34′ st Caicedo sv); Marusic 5 (1′ st Patric 6,5), Milinkovic-Savic 6, Parolo 4,5 (1′ st Cataldi 6), Luis Alberto 6, Lulic 6; Correa 6, Immobile 7. A disp.: 23 Guerrieri, 71 Alia, 15 Bastos, 93 Vavro, 5 J. Lukaku, 29 Lazzari, 28 André Anderson, 22 Jony, 34 Adekanye. All.: S. Inzaghi 5,5.
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello (29′ st Kjaer); Hateboer, Freuler, Pasalic (15′ st De Roon), Gosens; Malinovskyi, Gomez; Muriel (21′ st Ilicic). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 19 Djimsiti, 41 Ibañez, 13 Arana, 21 Castagne, 99 Barrow. All.: Gasperini.
Arbitro: Rocchi di Firenze 5 (Tegoni di Milano, Tolfo di Pordenone; IV Manganiello di Pinerolo. VAR Guida di Torre Annunziata, AVAR Carbone di Napoli).
RETI: 23′ e 28′ pt Muriel (A), 37′ pt Gomez (A), 24′ st rig. Immobile (L), 25′ st Correa (L), 48′ st rig. Immobile (L).
Note: pomeriggio sereno, spettatori 30 mila circa. Ammoniti Marusic, Parolo, Lulic, Toloi e Milinkovic-Savic per gioco scorretto, Gollini e Immobile per comportamento non regolamentare. Occasioni 9-20, nello specchio 5-10. Var: 2. Corner 3-1, recupero 1′ e 5′.

Roma – 3-3. Una beffa atroce che nemmeno in un thriller e un penalty contro di troppo. Zapata non c’è ma non lo nota anima viva, anche perché Luis Muriel è il cafetero sano abbastanza da farne due, l’uomo con la fascia al braccio è mostruoso e l’Atalanta almeno fino al 92′ ha pregustato il trionfo sul campo della Lazio, che le avrebbe consentito di appaiare la Juventus (20.45 all’Allianz Stadium contro il Bologna) in testa a quota 19. Una prova di forza, in attesa di tentare il colpaccio anche in Champions, martedì, in casa del Manchester City, vanificata dalle follie anche arbitrali.
Nel primo tempo, per concretizzare, è bastato piazzarla nell’angolino basso a sinistra di Strakosha statisticamente una volta su quattro. In capo a un paio di giri di lancetta Malinovskyi, in proprio (mira alta) o in combutta, leggi diagonale mancino di Pasalic (centrale) un po’ defilato a sinistra, conferma la bontà della scelta di Gasperini che l’ha preferito a Ilicic, poi Masiello chiude lo slalom di Milinkovic (5′) dopo il tunnel a Freuler. L’occasionissima vera capita in forma duplice al 12′, quando Pasalic tocca appena in area piccola al culmine della combinazione rapida Gomez-Muriel-Hateboer consentendo a Strakosha di difendersi di piede e quindi il colombiano gira a lato di sinistro su imbeccato del Papu. Stessa sorte per la palla offerta da Lulic a Immobile nemmeno sessanta secondi più tardi. Il Papu spende le sue fatiche anche in ripiegamento su Parolo, il Ronaldito ci riprova da fuori (21′) senza che la sfera si abbassi nel sette. Sono le prove generali, perché il puntero orfano di Duvan la piazza bassa in due minutini ricevendo da Gosens, appoggiato di tacco dall’out sinistro da Pasalic. È dominio totale: 25′, Malinovskyi e Gomez fanno magie, l’apripista non incrocia e conclude dritto sul tabellone. Delirio e raddoppio al 28′, sempre con lo stesso marcatore: il fallo fischiato è di Milinkovic sul numero 10, la punizione beffarda leggermente decentrato verso mancina è del doppiettista del sabato, favorito dal velo involontario di Luis Alberto e da quello decisivo di Masiello che forse sfiora tradendo il portiere albanese.
Alla mezz’ora e da fermo al 33′ si rivede l’ucraino che non angola, al 32′ il Papu in corsa di sinistro a rimorchio di Toloi ed entro la cinquina cronometrica l’ovvio tris, a firma proprio dell’argentino, che converte di sinistro, tenendola bassa, il lungolinea di Toloi praticamente dal dischetto di centrocampo. Stavolta è Muriel a fare il velo. Sembra finita, Immobile si avvita di testa (41′) senza vedere lo specchio e in avvio di ripresa (8′) trova la via sbarrata da Gollini, ma sul tocco del serbo-spagnolo è in offside. Al 13′ Toloi si perde Correa che se la sposta sul mancino sparando alto di poco, al ventesimo break Luis Alberto-Immobile con un altro sinistro fuori misura, a montante appena sorvolato. Ma attenzione alle svolte improvvise, soprattutto quando la terna è distratta. Tre minutini e tuffo del centravanti di casa su contatto inesistente con Palomino, che si limita ad allungare la gamba: Rocchi ascolta il Var e regala il rigore, il napoletano ringrazia spiazzando Gollini e subito dopo lancia Correa che approfitta del buco del presunto autore del fallo precedente, evita Freuler e piazza il destro sotto l’incrocio. Serve super Gollo, tra 34′ e 35′, prima per dire di no a Luis Alberto dalla lunga e poi alla zuccata perentoria di Correa sul successivo corner di Milinkovic. Tornano in auge i nerazzurri, con Malinovskyi ad azzeccare un paio di dribbling al limite ma non la precisione al 37′. Al 44′ la tripla chance fallita per la sicurezza: il Papu se la fa parare non sfruttando il vassoio di Ilicic e Luiz Felipe respinge sia il tiro di Malinovskyi che quello di Toloi. Al 2′ di recupero, il secondo rigore, in questo caso sacrosanto: Milinkovic pesca ancora Immobile, De Roon lo aggancia e dal dischetto l’occasione è troppo ghiotta, anche se il portiere intuisce e quasi quasi la ferma. Tre pari, score ingiustamente assurdo ma il calcio va così.
S.F.