Fiorentina – Atalanta 1-0 (1-0)
FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano 6,5; Kayode 5,5, Milenkovic 6, Ranieri 7, Parisi 6,5; Bonaventura (cap.) 7, Mandragora 7,5; Gonzalez 6,5, Beltran 6 (33′ st Arthur sv), Kouamé 6; Belotti 6 (40′ st Ikoné sv). A disp.: 30 Martinelli, 53 Christensen; 37 Comuzzo, 2 Dodo, 3 Biraghi, 22 Faraoni, 8 Lopez, 17 Castrovilli, 19 Infantino, 32 Duncan, 72 Barak, 7 Sottil, 18 Nzola. All.: Vincenzo Italiano 7.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi 7; Djimsiti 6, Hien 6, Kolasinac 5,5; Holm 5,5 (43′ st Hateboer sv), De Roon (cap.) 5,5, Pasalic 5,5 (1′ st Ederson 6), Ruggeri 5,5 (15′ st Bakker 5,5); Koopmeiners 5,5; Miranchuk 5 (1′ st Scamacca 6,5), Lookman 5,5 (32′ st Touré sv). A disp.: 1 Musso, 31 Rossi; 2 Toloi, 6 Palomino, 77 Zappacosta, 25 Adopo. All.: Tullio Gritti 5,5 (Gian Piero Gasperini squalificato).
Arbitro: Mariani di Aprilia 6,5 (Berti di Prato, Scatragli di Arezzo; IV Sacchi di Macerata. V.A.R. Marini di Roma 1, A.V.A.R. Sozza di Seregno).
RETE: 31′ pt Mandragora (F).
Note: prima del fischio d’inizio l’amministratore delegato dell’Atalanta Luca Percassi ha deposto un mazzo di fiori a nome della Società sulla poltroncina del compianto direttore generale viola Joe Barone. Serata nuvolosa e tiepida, spettatori 21.560 per un incasso di 497.027 euro. Ammoniti Miranchuk, Mandragora, Kouamé e Scamacca per gioco scorretto, De Roon per proteste. Occasioni da gol 12-8, tiri totali 20-10, parati 3-3, respinti/deviati 9-4. Corner 9-3, recupero 0′ e 5′.

FirenzeMandragora (indovinate di chi era allievo, al Genoa) concretizza la superiorità dei suoi col gol della domenica e il primo obiettivo stagionale dell’Atalanta si fa decisamente in salita. Anche perché la Fiorentina, a differenza forse della precedente sfida in campionato, vince con pieno merito e giocando pure benone. La semifinale d’andata di Coppa Italia, disputata malaccio dalla Dea, svegliatasi tardi senza mai riscalare l’Olimpo nemmeno per ipotesi, lascia l’amaro in bocca per l’eccesso di sbavature e la mancanza di carattere per almeno una frazione. Se i migliori, per soprammercato, girano a un cilindro in meno, addio. Domenica a Cagliari riparte l’operazione rincorsa al quinto posto, l’ultimo buono per la Champions, il traguardo che come dice lo squalificato allenatore di Grugliasco è ambito in quanto porta dei bei soldoni. Altro da dire non c’è.
Di fronte al primo sussulto viola poco oltre il decimo con Gonzalez, il cui tiro viene smorzato da Ruggeri a campanile per la presa sicura di Carnesecchi, sull’asse lungo Kayode-Beltran per un tentativo piuttosto defilato alla destra dell’area, i bergamaschi di fatto non reagiscono finendo per subire cedendo campo. Duretto l’intervento di Koopeiners sulla caviglia del futuro match winner, ancor più rischiosa la deviazione che costringe il suo portiere al tuffo sulla punizione sempre del mediano mancino di casa. Siamo al quarto d’ora e c’è la fischiata dubbia per un offside del grande ex Bovanentura, quando il rilancio dalle retrovie s’era già trasformato nell’uno-due Beltran-Belotti vanificato e potenzialmente da vantaggio. Dal flipper del terzo schema del napoletano ex Genoa e Udinese esce la svirgolata di esterno sinistro di De Roon quasi dal fondo, col portiere nerazzurro a smanacciare oltre la traversa, e la doppia percussione Jack-Beltran murata prima del tentativo di quest’ultimo fermato di piede dallo stesso estremo riminese sul palo di competenza.
Una sofferenza continua che culmina nel quarto angolo concesso proprio dagli indaffaratissimi guantoni sulla palla a rientrare dell’argentino con velo di testa del Gallo di Gorlago a disturbarlo. Siamo oltre metà primo tempo ed ecco che sbuca Koopmeiners (25′), di piede debole ma abbastanza da abbattere Madragora, sull’invito di Pasalic verso il limite. Ma il primo a prenderci, da fuori, ancora da più lontano, è il centrale di Italiano con Djimsiti a sfiorare la traiettoria e il palo alto a deviarla sotto quello opposto. L’assist teorico è di Nico Gonzalez, che al 42′ allargherà l’assolo sullo scarico di Kouamé, il match winner di campionato il 17 settembre scorso; il jolly non riesce al bergamasco nemico dalla lunghissima tre minutini prima.
Ripresa col doppio avvicendamento Ederson-Pasalic e Scamacca-Miranchuk, ma a sorpresa è Hien a sfiorare il pari aprendo un piattone comunque un po’ sporco incrociando a centro area il primo tiro dalla bandierina dei suoi, calciato dal tuttosinistro olandese: Terracciano è attento e concede il secondo angolo di fila. Nemmeno il cinquantesimo, occasione da sfruttare meglio. Tanto che poi in capo a sette lancette solo il balzo prodigioso del prodotto del Cesena può negare il bis a Nico, salito altissimo per l’incornata a palombella all’altezza del dischetto sul cross di ritorno di Ranieri. Fotocopia di piede al 18′ in scia a Parisi, che rimette dentro una punizione dello specialista allontanata male dalla difesa di Gasperini: chi prende anche quella, similissima al tris di RoboKoop a Napoli sabato scorso, è un grande portiere, non ci sono storie. Sul corner la zuccata di Beltran non trova lo specchio, eppure fa peggio Bakker che a metà tempo esclusi i recuperi allarga incredibilmente in corsa la pallonessa portagli da Lookman in combutta col carrarmato di Fidene.
Niente da fare, dietro si balla e basta. Al 24′ Ederson chiude provvidenzialmente il gorlaghese (calcio franco da destra di Jack) che fa il centravanti sull’altra sponda. La sua sponda di fronte non viene sfruttata da Ranieri che gira fuori da pochi passi al culmine dell’ottavo corner. I toscani si mettono a 4-3-3 e Scamacca sullo scambio-scarico con Touré impegna il baluardo altrui (35′) prima di correggere fuori l’ascensore chiamatogli dalla terza bandierina dei suoi. Djimsiti prova la torre nel nulla sullo schema di Koopmeiners (37′), Holm crossa su Terracciano che la rimette pericolosamente a centro aerea dove però nessun atalantino risponde presente. Tacco contro caviglia vagamente a forbice di Scamacca su Milenkovic al novantesimo, il giallo forse è un lusso. Squadra sfibrata, il 24 a Bergamo saranno problemoni anche in caso di serata-sì.
Simone Fornoni