di Carlo K Capitanio
Tornare da Empoli con un punticino ed esserne, tutto sommato, soddisfatti: forse la cosa che fa più impressione è questa, ovvero una mentalità cambiata rispetto agli ultimi anni dove l’Atalanta era una squadra ambiziosa che cercava di fare punti ovunque.
Cinque gol segnati in 13 partite sono una miseria, i punti raccolti (11) portano la Dea appena appena sopra la zona retrocessione: dove è finita la squadra garibaldina, vivace, a tratti quasi bella da vedere, degli anni passati?
Il suo condottiero in maglia numero 19, capace di medie realizzative da urlo nei tre anni precedenti (44 gol in un centinaio di partite, pochi in Serie A hanno segnato con la stessa continuità nell’ultimo triennio), sembra avere deposto un po’ le armi e non sembra più in grado di trovare la strada per il gol.
I suoi scudieri (i due folletti argentini, Maxi Moralez e El Papu Gomez) vanno a corrente alternata e non riescono mai a essere determinanti e a trascinare la squadra: in generale il morale della squadra appare dimesso, quasi rassegnato a un campionato vissuto alla giornata sperando nei punticini raccolti ad Empoli.
Forse, a questo punto, il problema sta nel manico: Colantuono è allenatore sanguigno, abituato agli urlacci, sta a lui trovare quale può essere il punto di rottura di questa inerzia preoccupante.
L’organico – sulla carta – è più che adeguato alla categoria, forse lo stesso Mister di Anzio, alla quinta stagione consecutiva sulla panchina neroazzurra, fatica a tenere alto il livello della motivazione e della tensione agonistica.
Dopo una promozione (con vittoria del campionato di serie B), due salvezze serene nonostante i punti di penalizzazione e il buon 11° posto dell’anno scorso, Colantuono si trova una squadra in crisi di gioco e di identità, poco continua, farraginosa e bloccata: ora davvero il tempo stringe, serve dare una svolta, sbloccare la testa e sciogliere i piedi, serve trovare un gioco e provare, maledettamente, a fare gol, perché i punticini raccolti ad Empoli potrebbero non bastare alla fine dell’anno.