Atalanta – Inter 1-1 (1-1)
ATALANTA (3-5-2): Sportiello 6; Toloi 6, Masiello 6,5, Cherubin 6; Conti 7 (29′ st Bellini 6), Cigarini (cap.) 7, de Roon 6,5, Kurtic 6 (37′ st Migliaccio sv), Dramé 7; Gomez 7 (39′ st Diamanti sv), Monachello 5,5. A disp.: Radunovic, Bassi, D’Alessandro, Denis, Estigarribia, Brivio, Kresic, Raimondi. All.: Reja 6,5.
INTER (4-3-1-2): Handanovic 7,5; D’Ambrosio 6, Miranda 6, Murillo 5, Telles 5,5 (25′ st Biabiany 6); Guarin 6 (13′ st Perisic 6), Medel 6, Brozovic 6; Ljajic 6; Icardi 6, Jovetic 6 (39′ st Palacio sv). A disp.: Carrizo, Juan Jesus, Kondogbia, Montoya, Santon, Ranocchia, Gnoukouri, Nagatomo, Manaj. All.: Mancini 6.
Arbitro: Rizzoli di Bologna 6,5 (De Pinto-Longo, IV Preti; add. Russo e Gavillucci).
RETI: 17′ pt aut. Murillo (A), 25′ pt aut. Toloi (I).
Note: pomeriggio freddo e soleggiato, spettatori 19.274 di cui 8.737 paganti (incasso 202.963,99 euro) e 10.537 abbonati (quota 150.056,63 euro). Ammoniti Toloi, Jovetic, Gomez, Guarin (c.n.r.), Monachello, Brozovic (fallo di mano), D’Ambrosio, Biabiany e Cigarini. Corner 8-8; recupero 1′ e 4′.

Bergamo – L’Atalanta della rivoluzione tattica esce dalla crisi del poker di ko in serie impattando con un’Inter leggermente sottotono, salvata da un Handanovic in giornata di grazia. La rinuncia al tridente e a Denis là davanti porta in dote un 1-1 che rilancia spirito e corsa salvezza del gruppo, condito dall’esordio di Diamanti nel finale.
I bergamaschi, che calano a sorpresa l’asso del 3-5-2 relegando in panca sia il bocciato Tanque che il neo arrivo del calciomercato di riparazione, pigiano da subito a tavoletta di fronte a un ibrido manciniano fra rombo e tridente un po’ sulle sue. Intorno al quinto, già due mega chance e mezza: Toloi non riesce a correggere in spaccata il destro da fuori di Cigarini sugli sviluppi di una punizione di Gomez dall’out sinistro, quindi Dramé non approfitta di una dormita della difesa ospite su una sponda di Monachello scaraventando il mancino addosso ad Handanovic, con Kurtic che manda fuori di testa sulla ribattuta. La risposta di Guarin al 7′ è un sinistro centrale sporcato da Masiello dopo un servizio al bacio di Jovetic. Niente paura, ci pensa la Beneamata a volersi male infilando la propria porta con la deviazione in scivolata da centravanti onorario di Murillo sul cross radente di Dramé. I nerazzurri ricchi e altolocati pasticciano a sfornate continue: al 24′ Conti ruba palla sulla trequarti destra, Cigarini imbecca Monachello che salta facile il frastornato autore dell’autogol ma calcia quasi dal fondo sulle gambe del portiere avversario. Peccato che sessanta secondi dopo Toloi restituisca pan per focaccia piazzando di mancino all’incrocio nel tentativo di spazzare il destro in corsa da posizione defilata di Icardi in chiusura di dai e vai con lo scatenato Jo-Jo. Nel finale di tempo, ancora un miracolo dello sloveno tra i pali dell’Inter: il filtrante al volo di Cigarini che corregge l’ammollo del Papu proietta Monachello al sinistro di controbalzo, deviato da Handanovic sopra la traversa in punta di dita.
La ripresa si apre con il nuovo tentativo (di volée, stavolta) del centravanti di scorta, imbeccato (4′) da Gomez: palla sulla base dei lampioni. L’undici di casa non demorde ed è ancora Handanovic a salvare capra e cavoli alzando in angolo la svettata di Toloi (7′), innescata dal tiro dalla bandierina del funambolo argentino. Che ormai s’è assunto l’onere di illuminare la scena e al 14′ pesca la torre di Monachello: sulla girata a botta sicura di Cigarini la saracinesca umana vestita di verde riesce a intercettare con la punta della scarpa pur buttandosi dalla parte opposta. Al 22′ si rifanno vedere l’accentrato Ljajic e Icardi, ma la girata di prima dell’italo-argentino finisce in Curva Morosini. Mancini opta per Biabiany consegnandogli le chiavi a destra, ma ad avvicinarsi al nuovo vantaggio è ancora la Dea: combinazione Cigarini-Gomez, cross per il solissimo Monachello che osa sbagliare mira (38′) cercando il numero di mezzo stinco da un passo. Tocca allora ad Alino, destinatario degli spiccioli di un match che dice comunque bene in prospettiva futura, in attesa di Freuler in mezzo, di Djimsiti dietro e dell’attaccante del mistero. Sabato (ore 18), a Frosinone (senza lo squalificato Cigarini), si può staccare buona parte del ticket della salvezza.
Simone Fornoni