Atalanta – Bologna 5-0 (2-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi (cap., 26′ st Caldara), Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler (16′ st Pessina), Maehle; Malinovskyi (26′ st Ilicic); D. Zapata (33′ st Lammers), Muriel (16′ st Miranchuk). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 6 Palomino, 20 Kovalenko, 88 Pasalic. All.: Gasperini.
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski 6; Antov 5, Danilo 5, Soumaoro 5,5, De Silvestri 5,5 (11′ st Vignato 5); Schouten 6, Svanberg 5 (18′ st Mbaye 6); Skov Olsen 7 (27′ st Orsolini 5,5), Soriano 6 (11′ st Baldursson 5,5), Barrow 5 (27′ st Poli 6); Palacio (cap.) 6. A disp.: 1 Da Costa, 34 Ravaglia, 6 Amey, 68 Khailoti, 43 Faragò, 77 Annan, 80 Juwara. All.: Sinisa Mihajlovic 5.
Arbitro: Fabbri di Ravenna 6,5 (De Meo di Foggia, Perrotti di Campobasso; IV Sozza di Seregno. V.A.R. Banti di Livorno, A.V.A.R. Tolfo di Pordenone).
RETI: 22′ pt Malinovskyi (A), 44′ pt rig. Muriel (A), 12′ st Freuler (A), 14′ st D. Zapata (A), 28′ st Miranchuk (A).
Note: ricordato “con immensa gratitudine” prima della partita Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta dal 1991 al 2015, di cui venerdì 23 aprile ricorreva il secondo anniversario dalla morte. Ammoniti Danilo per proteste, per gioco scorretto. Espulso Schouten al 4′ st per gioco violento. Tiri totali 24-5, nello specchio 10-3, respinti/deviati 8-0, parati 3-3, legni 1-0. Var (check): 3. Corner 8-3, recupero 1′ e 0′.

Bergamo – Asticella alzata. Per adesso. La vittoria sul Bologna porta temporaneamente l’Atalanta al secondo posto, in attesa di Lazio-Milan nel Monday Night. Ma che fatica e che fifa blu, prima della triangolazione magica da rompighiaccio chiusa da Ruslan Malinovskyi, terzo successo personale in una settimana a ruota di Juve e Roma, sull’uno-due in un fazzoletto con Luis Muriel, che bissa dagli 11 metri per il diciannovesimo gol in campionato prima dell’arrotondamento a cinquina nel secondo tempo. Hans Hateboer torna dopo 18 partite out col quinto metatarso sinistro a posto, ma giusto quello, perché la concentrazione vaga come il suo proprietario per il campo. Un rischio non si sa quanto calcolato. Ma stavolta niente rimonta da pari del nemico come all’antivigilia di Natale.
Nemmeno un minuto e Svanberg chiama Gollini al tuffo in presa sugli sviluppi dell’azione insistita di Palacio, abile a bruciare Romero troppo alto in uscita, e De Silvestri, inizialmente respinta dalla difesa. La risposta di Muriel col diagonale mancino basso sull’allungo di Freuler è bloccata da Skorupski (5′), il tentativo dello svizzero a parti invertite subito dopo richiede invece il muro di Danilo. Al settebello cronometrico per poco il terzino romano dei felsinei non arriva in tempo davanti al secondo palo per deviare l’apertura da destra di Skov Olsen, secondo segnale che dietro a tre si rischia di più. Il rischio più grosso lo corre il rientrante olandese, che al 9′ con un disimpegno errato in orizzontale favorisce la puntata verso il fondo dell’ala danese, fermata dall’intervento fulmineo del portiere di casa. Non si respira, tra un ribaltamento di fronte e l’altro: al decimo il break di Malina sfocia nel radente centrale da fuori, un paio di giri di lancetta e l’accentrato ex Copenaghen, avversario nei famigerati playoff di Europa League del 2018, costringe il rapper di Poggio Renatico a togliere la ragnatela dall’angolino con un mancinone ad abbassarsi a giro.
Scollinato il quarto d’ora il Ronaldito trova l’imbucata per Maehle, il cui pallone dentro viene sventato dall’estirada di Antov. Sul corner svetta debolmente Romero, che poi chiude El Trenza sul liscio di Toloi prendendo De Roon in pieno volto. L’inerzia però ha già cambiato campo. A titolo di prove generali di vantaggio, in attesa della triangolazione-lampo dell’1-0, tra 18′ e 19′ Zapata e Maehle alzano troppo il mirino e al 21′ il Toro di Cali si gira trovando la zampa di Schouten rinculato in terza linea. Lo slalom di Muriel convergendo da sinistra (23′) sfocia nel palo esterno. Alla mezzora raddoppio sfiorato dal Colonnello, che sul passaggio all’indietro da destra del suo centravanti manca la porta di un amen con la botta alla Del Piero. L’ascensore chiamato al capocannoniere atalantino dal tulipano in corsia a un poker dalla pausa conosce si spegne sopra il montante. A un paio Danilo affossa Romero sul corner da destra del bomber colombiano, glaciale dal dischetto aspettando la mossa avventata del guardiano polacco. Se nel recupero Maehle si fa intercettare un tiro non angolatissimo, al 3′ della ripresa la pratica si chiude col rosso diretto a Schouten per una tacchettata assassina su Romero. Al 7′ l’autore del bis salta netto Olsen e Antov allargando il sinistro, quindi l’uno-due Freuler-Zapata tra 12′ e 14′: lo svizzero scippa Svanberg, evita Danilo e la piazza bassa, quindi il cafetero cala il poker sfruttando la delizia di Malinovskyi a tagliar fuori mezza retroguardia. Fabbri e la VAR graziano Soumaoro (22′, trattenuta su Duvan in piena area), Hateboer lo fa con l’ultimo baluardo avversario sul la di Miranchuk (25′) con Mbaye a deviargliela sopra la traversa. Non così il russo, che entro il tris fa cinquina scaricando tra primo legno e portiere l’appoggio di Maehle, mentre Baldursson manca di fronte piena il punto della bandiera sull’ultimo angolo a favore. A un paio dal novantesimo Djimsiti, servito dall’autore del five, supera Skorupski ma non Danilo che impedisce la chiusura del set, quindi la discesa di Orsolini che manca lo specchio in diagonale destro.
Si.Fo.