Nel valzer degli allenatori, visto che se i nomi probabili ad oggi sono quattro, nessuno di noi giornalisti ne sa un beato ca…, mi ha colpito la bella idea del collega Cesare Malnati: ma se mister x fosse José Mourinho? 62 anni, tanta voglia di tornare in Italia, perfetto per prendere l’eredità di Gasperini, capopopolo anche lui, in grado di accendere gli animi e l’entusiasmo. E poi Bergamo sarebbe il suo ambiente ideale, tra gente che si fida, che lo segue, che lo lascia lavorare e che lo amerebbe alla follia incontrandolo in Città Alta sulla sua Vespa, persone perfette per il re dei condottieri. Un anno e mezzo fa, precisamente il 7 gennaio del 2024, Mou rilasciava in tv uno sperticato elogio dei nerazzurri, “hanno tutto. Società, qualità, esperienza, opzioni, tanti anni con la stessa filosofia, lo stesso modo di giocare. È una squadra che gioca a occhi chiusi, che ha interpreti ideali per giocare nel loro modo di giocare”. Chi scrive, non crede che l’Atalanta possa affidarsi a nomi di secondo piano, tutti bravi, per carità, ma tre che hanno in qualche modo fallito, Motta, Palladino e Juric, e l’altro, Vieira, ancora troppo acerbo per una Dea che adesso come adesso è troppa roba per un esordiente. L’idea è più quella che i Percassi sceglieranno un big, un profilo di altissimo livello, perché la famiglia non arretra. Non lo ha mai fatto, non lo farà questa volta, ora che è andato via il centro di gravità permanente, appunto il Gasp. E allora chi più di Mou?
Matteo Bonfanti