Trentotto punti al termine del girone d’andata rappresentano l’ennesimo record dell’era Gasperini e suggellano un 2021 come un’annata da superstar. Certo, fa male l’eliminazione dalla Champions ma, del resto, non si può avere tutto dalla vita e accontentarci dei risultati sin qui ottenuti è come il pranzo di Natale da un gourmet stellato. Tra i tanti primati anche i 100 gol realizzati che confermano la forza della squadra nerazzurra. Un po’ di numeri: quarto posto in classifica con l’Inter a più 8, il Milan a più 4, il Napoli a più 1, dietro la Juventus a meno 4, e la coppia Roma e Fiorentina a meno 6. Su 19 partite la Dea ha collezionato 11 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte, in casa su 9 partite giocate 3 vittorie e altrettanti pareggi e sconfitte, fuori casa 8 vittorie, due pareggi, zero sconfitte. Ed è l’unica squadra che non ha mai perso lontano da Bergamo. I gol: sono 38 realizzati, terzo attacco del campionato, 24 subiti, settima miglior difesa. Sicuramente da questi cifre salta subito all’occhio la difficoltà di ottenere risultati significativi in casa e, infatti, le uniche tre sconfitte Fiorentina, Milan e Roma sono arrivate al Gewiss Stadium. Da ricordare anche la serie di risultati utili consecutivi: dieci con otto vittorie e due pareggi, solo due volte senza aver segnato in casa con il Bologna e martedì sera a Marassi col Genoa. Nella classifica marcatori Zapata è a quota 9, Pasalic 7, Malinovskyi 4, Ilicic 3, Koopmeiners e Muriel 2, con una rete all’attivo De Roon, Demiral, Freuler, Gosens, Miranchuk, Piccoli, Toloi e Zappacosta. Quindi ben quattordici giocatori sono andati a rete. Dopo un avvio tra alti e bassi nelle prime otto giornate di campionato con un alto numero di infortunati dalla partita di Empoli con un vistoso 4-1 l’Atalanta ha cominciato a scalare la classifica portandosi in fretta prima nella zona Europa League e poi in zona Champions dove si trova adesso mantenendo il quarto posto, e anche il terzo, da otto giornate con picchi altissimi come le vittorie in casa Juventus, dopo trentadue anni, e a Napoli. Il 3-2 al Diego Armando Maradona ha scatenato i sogni più impensabili, al limite di brividi caldi con giornali, giornaloni e media vari che hanno cominciato a quotare i nerazzurri e ritenendoli papabili addirittura per lo scudetto. Poi la doccia fredda delle utile due partite con la pesante sconfitta casalinga con la Roma e lo scialbo zero a zero di Marassi che, comunque sia, non possono inficiare in senso negativo un interno girone d’andata da capogiro. Del resto, l’Atalanta non ha mai abdicato al suo gioco costruito per sviluppare sempre manovre offensive veloci ed intense, seppur, in alcune occasioni, palesando stilemi da grande squadra che controlla e poi colpisce senza pietà. Ci sono, comunque, difettucci da emendare come i gol presi in avvio di partita, soprattutto in casa, che hanno condizionato il risultato finale e che magari spiegano l’andamento nei match giocati a Bergamo. Nella rosa a disposizione di Gasperini alla lunga assenza di Gosens, lo rivedremo a febbraio, si aggiunge la delusione per il girone d d’andata di Muriel che ha collezionato solo due gol (più quello in Champions) e troppe prestazioni da dimenticare. Miranchuk a parte, e tra gli alti e bassi di Ilicic in attacco è mancato proprio Lucho. La sosta di Natale dura fino a mercoledì 29 dicembre quando riprende la preparazione poi il giorno della Befana arriva a Bergamo Il Torino, fischio d’inizio 16.30, domenica 9 gennaio trasferta a Udinese, sempre alla 16.30, mercoledì 12 Coppa Italia col Venezia, in casa ore 14,30, domenica 16 Atalanta-Inter, ore 20,45, e sabato 23 all’Olimpico con la Lazio (ore 20.45). Poi ci sarà la sosta internazionale perché si recuperano le partite del girone sudamericano di qualificazione per i mondiali del Qatar.
Giacomo Mayer