Di sicuro sarà una partita di calcio vera tra Atalanta e Juventus. Non una corrida come quella di Marassi dove i nerazzurri hanno perso punti e giocatori e adesso si stanno leccando ancora le ferite. Una premessa che esula da errori arbitrali e da botte degli avversari: l’Atalanta 2018-2019 sta facendo una fatica immane quando affronta avversarie della classifica medio-bassa come Cagliari, Spal, Empoli e Genoa contro le quali ha collezionato zero punti. E questo è un dato incontrovertibile perché quando scatta il tempo durante il quale bisogna mettere la partita in una battaglia senza esclusione di colpi la squadra va sotto e alcuni giocatori si trasformano in fantasmi (Gomez, Ilicic) e anche i cambi (Rigoni, Barrow, lo stesso Pessina) non incidono anzi se poi giocatori esperti (Toloi) perdono la testa i guai aumentano. E, soprattutto a Marassi, non erano in campo due lottatori, due certezze come De Roon e Masiello. Una squadra eunuco senza offesa per nessuno. Intanto oggi Gasperini è alle prese con  gli undici da opporre ai bianconeri. In difesa dovrebbero giocare Masiello, Dijmsiti e Mancini a meno che giochi Castagne per Masiello che, in questo momento, non è al massimo della condizione. Ma il rebus più importante da sciogliere è in mezzo al campo: chi sostituirà De Roon? A Genova è entrato a freddo Pessina che, dopo i minuti iniziali di sbandamento, ha cercato continuità di rendimento ma faticando. Alternative possono essere Valzania o Pasalic. Certo il croato ha più qualità di tutti ma fino ad oggi non ha mai convinto, anzi. Vedremo. In attesa di sapere se giocherà Ronaldo in casa juventina c’è solo l’imbarazzo della scelta, chi schiererà Allegri sarà sicuramente più forte del dirimpettaio nerazzurro. Certo, l’Atalanta non parte già sconfitta, tanto meno rassegnata anche perché contro le avversarie più forti si trasforma. Stavolta però è ancora più difficile, considerate le pesanti assenze.  C’è solo la speranza che Ilicic e Gomez escano dal letargo e siano in grado di creare grattacapi alla difesa bianconera, saranno scintille invece i duelli che Zapata ingaggerà con il diretto avversario (uno tra Benatia, Bonucci, Chiellini). Il Boxing Day è una tradizione britannica, il 26 dicembre le famiglie nobili e ricche portavano regali alla loro servitù e ai meno abbienti. Quasi una metafora per Atalanta-Juve. Nella storia del campionato si è giocato per due volte a Santo Stefano. Nel 1965-66 Atalanta-Catania 3-2 con i gol di Hitchens (doppietta) e Nova per noi, Petroni, un ex, e Facchin per i rossoazzurri e nel 1971-72 Atalanta-Torino 0-0. Insomma due risultati beneauguranti.

Giacomo Mayer