Il ricordo resterà per sempre indelebile in tutti i bergamaschi: il silenzio assordante del lockdown duro della scorsa primavera, interrotto solo dai suoni delle ambulanze e dal rumore degli autobus in transito. Nonostante le difficoltà e i timori, c’era infatti un servizio di trasporti essenziale da portare avanti, per accompagnare sul luogo di lavoro gli operatori sanitari e della grande distribuzione organizzata. L’ultimo trascorso è stato forse l’anno più duro per ATB, l’Azienda Trasporti Bergamo che anche nelle difficoltà si è confermata una vera eccellenza in Italia e in Europa. Ne abbiamo parlato con il direttore generale, Gianni Scarfone, che in un’intervista a cuore aperto rievoca quelli che indubbiamente sono stati i momenti più duri: “La sensazione è che non sia mai finita. Devo dire che dal punto di vista dell’impegno delle persone all’interno dell’azienda, della loro capacità di adattarsi e riprogrammare il servizio il bilancio è oltremodo positivo. Sono indelebili i primi giorni della pandemia, con i problemi di reperire le mascherine e di dover tutelare quei lavoratori che continuavano a usare i mezzi pubblici. Abbiamo quindi cercato di adattare e rendere flessibile il nostro servizio nelle diverse fasi, fino alle progressive riaperture dei mesi successivi e alla ripresa delle scuole: a quel punto il tema era quello di trovare un equilibrio tra didattica in presenza e ridotta capacità degli autobus, con addirittura la possibilità di occuparli a un certo punto fino all’80%, il che stava a significare una vettura sostanzialmente affollata”. E’ a quel punto che l’esperienza di ATB diventa un “case history” a livello nazionale ed europeo: “Abbiamo portato il nostro contributo, spiegando come eravamo riusciti a raggiungere un equilibrio ideale grazie anche al tavolo tecnico promosso dal prefetto, e che ha coinvolto le scuole – spiega Scarfone -. Siamo quindi riusciti a costruire delle soluzioni che ancora oggi funzionano: questo grazie anche al sistema di “load factor”, ovvero di rilevamento dello stato di occupazione dei posti, a disposizione in tempo reale sia del conducente che della sala operativa. E’ una soluzione tecnologica innovativa che stiamo testando da qualche settimana, e che ci permette un livello di efficacia molto elevato”. La situazione quindi, nonostante i vari passaggi di colore della Lombardia a seconda del variare dell’RT, è oggi sotto controllo, con ATB che ha saputo gestire al meglio il rientro parziale degli studenti nelle scuole: “Abbiamo aumentato le corse del 30% rispetto al normale orario scolastico, proprio per evitare l’affollamento e di oltrepassare la soglia del 50% – precisa il direttore generale -. Nei primi giorni abbiamo tarato la situazione, rimodulando le corse in base anche alle abitudini dei ragazzi: all’uscita delle scuole c’era infatti la tendenza a salire sul primo autobus in arrivo, senza sapere che una seconda vettura era in arrivo subito a ruota. A contribuire alla buona riuscita del servizio è stata anche la disponibilità delle scuole, che hanno accettato il doppio ingresso e la doppia e tripla uscita da scuola: un fattore fondamentale, sia per noi che per i servizi extraurbani, che in questo modo hanno potuto riutilizzare i mezzi per gli ingressi delle 10”. 
Una vera e propria rete, quella messa in campo da ATB per far fronte all’emergenza, con importanti investimenti per garantire la sicurezza: “Abbiamo fatto di tutto in termini di pianificazione dei mezzi – racconta Scarfone -. Più passa il tempo e più il servizio è codificato: era inevitabile che nei primi giorni ci fosse qualche disservizio, ma grazie alla massima disponibilità dei presidi delle scuole tutto è andato per il meglio”. Gianni Scarfone è anche presidente regionale di ASSTRA, l’Associazione che dal 2001 raggruppa in Italia le Aziende di Trasporto Pubblico Locale sia pubblico che privato, e può confrontare il lavoro svolto a Bergamo con quello delle altre province lombarde: “La nostra realtà si è rivelata un’eccellenza, mentre altri territori sono partiti un po’ in ritardo – spiega -. La situazione resta comunque d’emergenza, soprattutto in termini economici: vedremo se dopo i primi rimborsi parziali il Governo confermerà ulteriori disponibilità, in caso contrario il bilancio del 2020, che chiuderemo nelle prossime settimane, sarà inevitabilmente negativo”.
Il caso di Bergamo ha fatto scuola anche in Europa, con ATB che si è confrontata con le esperienze di altri Paesi: “Soprattutto nel primo periodo della pandemia, dall’estero sono arrivate molte richieste di consigli sulle misure da adottare – dice Scarfone -. Continuiamo a lavorare per il futuro, confermando gli investimenti “green” in programma, a partire dal rinnovo della flotta fino alla realizzazione del Tram, sempre a stretto contatto con TEB”. Un lavoro collettivo, quindi, quello in corso presso ATB, caratterizzato dal grande senso di responsabilità di tutto il personale aziendale: “Mai come in questi giorni di anniversari la mente va a tutti coloro che non ci sono più a causa di questa terribile malattia – conclude Scardone -. Il mio grazie va a tutti gli operatori che non si sono mai risparmiati, nella speranza che il vaccino e i comportamenti consapevoli delle persone permettano presto a tutti noi di tornare alla normalità”.

Fabio Spaterna

(foto di copertina di Laura Pietra)