Una formidabile coppia di attaccanti, per la puntata n° 14 di “Attenti a quei due”. Impegnatisi entrambi, all’inizio di questa stagione, in Prima categoria, Franco Franchini e Nicola Vicari smettono, almeno momentaneamente, i panni dei diretti rivali – il primo, infatti è l’innesto di grido del Cenate, mentre il secondo rappresenta il terminale di riferimento del Paladina – e con la “complicità” della pandemia portano i loro ricordi sui due anni di coabitazione, occorsi lungo carriere ragguardevoli, scandite puntualmente da raffiche di gol e giocate di gran classe. Conosciutisi al campo “Falco” di Albino, inaugurando l’ambizione dell’Albino Gandino, oggi realtà di spicco dell’Eccellenza lombarda, “Frank” e “Vica” hanno dimostrato che la coesistenza può andare ben oltre la semplice somma delle rispettive cifre tecniche. Le reti, appunto, unitamente a un’intesa che, sprigionatasi sia dentro che fuori dal campo, ha arricchito, oltre che il patrimonio tecnico della squadra – Albino Gandino o Almè che fosse – un bagaglio umano che non può prescindere da determinate amicizie. Sorretti da un lavoro, in sede di vivaio, di prim’ordine e da un percorso che rimanda al top del dilettantismo di casa nostra, Franco Franchini e Nicola Vicari sono a tutti gli effetti due icone, due punti di riferimento indiscussi, nel panorama del calcio bergamasco.
Nome, Cognome, Soprannome.
F.F.: “Franco Franchini. “Frank””.
N.V.: “Nicola Vicari. “Vica””.
Professione.
F.F.: “Operaio”.
N.V.: “Commercialista”.
Incarico nel dilettantismo.
F.F.: “Attaccante del Cenate”.
N.V.: “Attaccante del Paladina”.
Pronostico secco: quando torneremo in campo?
F.F.: “Spero il prima possibile. Settembre 2021”.
S.P.: “Purtroppo, non sono molto fiducioso. Finché l’emergenza sanitaria non sarà superata, per i dilettanti sarà dura riprendere e portare a termine un campionato senza interruzioni. Per il mio modesto parere, sarà dura riprendere per settembre 2021”.
Il tuo sportivo preferito.
F.F.: “Il mio sportivo preferito è Zlatan Ibrahimovic. Fuori dal campo da rivedere, troppo spocchioso. Ma nel campo da calcio, ha sempre fatto la differenza”.
N.V.: “Il mio giocatore preferito è Ronaldinho, era uno spettacolo vederlo giocare”.
Squadra del cuore. Da sempre?
F.F.: “Nasco juventino, ma all’ età di 9 anni ho avuto la brillante idea di tifare Inter. Ad oggi ho visto vincere solo un Triplete”.
N.V.: “Da piccolo tifavo Inter, mi piaceva Ronaldo il Fenomeno, ma ora sono atalantino a tutti gli effetti. Colleziono anche le maglie di tutte le stagioni”.
La vittoria (o la partita) che ricordi più volentieri.
F.F.: “Finale di Champions League Inter-Bayern Monaco, del 2010”.
N.V.: “Andata di Europa League, Borussia Dortmund – Atalanta. Ero presente allo stadio, un’emozione unica”.
E tra i dilettanti? Raccontaci la tua carriera.
F.F.: “Ho iniziato nella Stezzanese, poi all’ età di 8 anni mi sono trasferito all’Albinoleffe e lì ho fatto tutto il settore giovanile, fino alla Berretti. In prima squadra ho iniziato con il Palazzolo. Poi, Tritium, Ghisalbese, Stezzanese, Grumellese, Trevigliese, Paladina, Albino Gandino, Almè, Fiorente Colognola, Falco Albino e ora sono a Cenate Sotto”.
N.V.: “Ho iniziato alla Scuola Calcio dell’Excelsior, dopo due anni mi sono trasferito all’Alzano Virescit e ci sono rimasto fino ai Giovanissimi. Purtroppo poi la società fallì. Sono passato allora all’Albano, per poi finire il settore giovanile allo Scanzorosciate. Ho iniziato a giocare in prima squadra nella Fiorente Grassobbio, poi Foresto Sparso, Albino Gandino, Brembate Sopra, Pradalunga, Palazzolo, Gavarnese, Almè. Attualmente sono al Paladina”.
Qual è il ricordo più bello della tua carriera? E il più brutto?
F.F.: “Il ricordo più bello sono le due vittorie del campionato con la Tritium e la vittoria dei playoff con l’Albino Gandino. Il ricordo più brutto viene da quando ero alla Grumellese. Abbiamo perso una finale playout 5-0, è stato umiliante perdere così”.
N.V.: “Il ricordo più bello è la semifinale playoff Gavarnese – Villongo, giocata di sera, con una cornice di pubblico bellissima. Il ricordo più brutto è la retrocessione a Foresto Sparso”.
C’è un dirigente con cui avresti voluto lavorare? E un giocatore?
F.F.: “Come dirigente, dico la verità, ho quasi sempre lavorato con grandi dirigenti e non saprei con chi altro farlo. Come giocatore, scelgo Roberto Pellegris, per rispetto e ammirazione per tutto quello che ha dimostrato in questi anni. E che tuttora dimostra”.
N.V.: “Non saprei farti un nome, mi sono trovato bene con tutti quelli con cui ho avuto a che fare”.
Il tuo sogno nel cassetto.
F.F.: “Il mio sogno nel cassetto è riuscire a realizzare, in un futuro, i sogni di mio figlio Leonardo”.
N.V.: “Non ho sogni particolari nel cassetto. Anzi, mi ritengo un ragazzo fortunato in quanto fino ad oggi non ho avuto problemi particolari. Mi auguro di essere sempre in salute, quello sì, e penso sia la cosa più importante”.
E in ambito calcistico, qual è la tua ambizione?
F.F.: “Continuare a giocare a calcio e in un futuro, spero lontano, anche allenare”.
N.V.: “Poter continuare a giocare a calcio fino a quando sarà possibile”.
Una persona cui sarai sempre grato.
F.F.: “I miei genitori, ma in particolar modo la mia ragazza Giulia che mi è stata vicina in un momento duro della mia vita. Le devo tutto”.
N.V.: “Sarò sempre grato alla mia famiglia, non mi hanno mai fatto mancare nulla e per questo li ringrazierò sempre”.
Un tuo pregio e un tuo difetto.
F.F.: “Il pregio è che sono molto generoso, mentre come difetto sono permaloso”.
N.V.: “Un mio pregio è sicuramente l’essere buono, anche troppo, anche con chi magari non se lo merita. Un mio difetto? Mi innervosisco troppo in fretta, quando non riesco a concludere una cosa”.
Un pregio e un difetto dell’altro.
F.F.: “Il pregio è il suo essere buono come il pane, è un ragazzo d’oro, mentre il difetto è che è egoista come pochi sui campi da calcio”.
N.V.: “I suoi pregi sono sicuramente la generosità e la disponibilità, ma è anche molto permaloso”.
Ricordi quanto vi siete conosciuti?
F.F.: “Presentazione dell’Albino Gandino, il primo anno in cui abbiamo giocato insieme”.
N.V.: “Ci siamo conosciuti alla presentazione dell’Albino Gandino, il primo anno in cui abbiamo giocato insieme”.
Un bilancio del vostro percorso assieme.
F.F.: “Direi positivo, soprattutto la seconda volta che abbiamo giocato insieme, con l’Almè. Con lui a fianco, difficilmente ti va male la stagione”.
N.V.: “Abbiamo giocato insieme due stagioni. Una all’Albino Gandino e una all’Almè. Per un motivo o per l’altro, non siamo mai riusciti a giocare tutte le partite insieme, ma devo dire che in quelle giocate, abbiamo giocato veramente bene. Per quelle che sono le mie qualità, è l’attaccante ideale con cui giocare, ci completiamo a vicenda”.
Tu e lui come…a quale coppia vi ispirate?
F.F.: “Personalmente penso a Del Piero e Inzaghi. Uno, con qualità e tecnica da vendere. L’altro, un cecchino in area”.
N.V.: “Per le nostre caratteristiche, dico la coppia Del Piero-Inzaghi. Fantasia e senso del gol”.
Il più bel ricordo che hai in sua compagnia.
F.F.: “Il più bel ricordo viene da tutte le volte in cui siamo saliti insieme ad Albino. Si parlava di tutto e si è creato un bel legame, anche al di fuori del calcio”.
N.V.: “Sicuramente tutti i viaggi fatti insieme, per andare al campo ad allenarci”.
Manda un saluto all’altro.
F.F.: “Ciao Vica, un giorno torneremo a giocare insieme. O chi lo sa, magari ti allenerò. Ciao!”.
N.V.: “Ciao Frank, speriamo di vederci presto”.
Nikolas Semperboni