Stagione 2014-2015, un unicum forse irripetibile per una piazza ad alta vocazione pallonara come Pradalunga e la Pradalunghese. L’anno del Double biancorosso, in un contesto storicamente acceso ed equilibrato come la Prima categoria, scandito dalle prestazioni dei due protagonisti di “Attenti a quei due”. Da una parte, a guardia dei pali, Francesco Speroni, tra i più iconici numeri uno del panorama bergamasco, dotato di un curriculum che rimanda all’Albinoleffe e agli anni di Darfo Boario e Caravaggio, solo per citare alcune delle tappe più rappresentative, in termini di tradizione e blasone. Dall’altra parte, o per meglio dire nel cuore della manovra, Mattia Poloni, protagonista da par suo negli anni della trafila atalantina, fino agli allori, ottenuti tra Pradalunga e Chiuduno, con due formidabili Coppe Lombardia. Nel 2015, nel giro peraltro di pochissimi giorni, ecco servito con campionato e Coppa Lombardia l’apice, quanto a successo sportivo della coppia, sublimata da una quindicina di anni di conoscenza, reciproca stima e supporto, per un rapporto che oggi va ben al di là delle vicende del pallone. La vita, del resto, propone di continuo nuove sfide e nuovi orizzonti di gloria. Ma per poterli affrontare al meglio, servono fidate spalle, pronte a suggerire competenza, ma anche imprevedibilità. Come compete a chi, prefigurando successi e nuovi obiettivi da raggiungere, dà mostra di apprezzare a tutto tondo la compagnia altrui: con quel che comporta a livello di pregi e difetti, di lati più razionali e altri molto più pazzerelli. Fatale fu il torneo estivo di Cenate Sopra. Da lì in avanti, un portentoso crescendo ha riguardato il rapporto tra “Polo” e “Spero”, totem del dilettantismo, oltre che amici inseparabili.
Nome, Cognome, Soprannome
M.P.: “Mattia Poloni, per tutti Polo o Pulù”.
F.S.: “Francesco Speroni, Spero”.
Professione nella vita
M.P.: “Lavoro per Valtellina Spa”.
F.S.: “Commesso”.
La tua squadra del cuore
M.P.: “Sempre e solo Milan… questione di famiglia (strizza l’occhiolino, n.d.r.)”.
F.S.: “Inter!”.
Il tuo giocatore preferito. Perché lui?
M.P.: “Da ragazzino ho sempre avuto un debole per Manuel Rui Costa, sia quando era alla Fiorentina, sia poi quando è passato al Milan. Classe, eleganza, visione del gioco come pochi; pochi gol ma quanti assist vincenti! Ho ancora in mente un filtrante rasoterra di trenta metri per Sheva in Milan-Real Madrid di Champions…Brividi!!! Con gli anni ho poi avuto un debole per Kroos e Busquets. Non la perdevano mai…palla a loro, palla in banca!”.
F.S.: “Julio Cesar, uno degli eroi del Triplete! Da portiere e da interista, non potevo non innamorami”.
Incarico attuale nel dilettantismo
M.P.: “Direttore sportivo del Cenate Sotto”.
F.S.: “Portiere”.
Pronostico secco: dove può arrivare la tua squadra?
M.P.: “Sicuramente possiamo fare molto meglio rispetto alla scorsa stagione. Le basi ci sono, anche se poi alla fine sarà il campo a dirci dove arriveremo”.
F.S.: “Per ora sono sul mercato, anche se farò la preparazione con una buona squadra come la Juvenes Pradalunghese”.
La vittoria (o la partita) che da dilettante ricordi più volentieri
M.P.: “Da giocatore, le vittorie di campionato e Coppa Lombardia a Pradalunga (stagione 2014-2015, n.d.r.) e la vittoria della Coppa Lombardia a Chiuduno (stagione 2017-2018, n.d.r.). Da dirigente, la vittoria del campionato di Prima categoria a Cenate Sotto!”.
F.S.: “Pradalunghese-Zognese, ultima giornata della stagione 2014-2015. Con la Pradalunghese abbiamo vinto il campionato! E il mercoledì successivo abbiamo vinto la Coppa Lombardia, in finale contro la Juventina Covo”.
Raccontaci la tua carriera
M.P.: “Dopo aver iniziato nel San Leone, la squadra del mio paese, a 10-11 anni sono passato nel settore giovanile dell’Atalanta, fino agli Allievi Nazionali. Dopo due anni di Beretti nel Pergocrema, sono passato in Serie D alla Caratese, alla Ghisalbese in Eccellenza, a Brusaporto in Promozione e poi tanta Prima categoria con Vertovese, Casazza, Albano, due anni a Pradalunga, tre anni a Chiuduno e poi Cenate Sotto”.
F.S.: “Ho iniziato i primi anni nella Villese, squadra del mio paese d’origine, dove giocavo sia come portiere che come attaccante. Successivamente, a 14 anni, sono andato all’Albinoleffe e ho fatto tutta la trafila fino ad arrivare alla prima squadra, in Serie B, dove sono rimasto aggregato per sei mesi senza esordire. Poi tre anni di Serie D e, da tredici anni a questa parte, gioco tra Promozione ed Eccellenza, fatta eccezione per l’anno di Pradalunga, in Prima categoria, dove abbiamo vinto coppa e campionato”.
Raccontaci la sua carriera
M.P.: “Spero ha fatto la trafila nell’Albinoleffe fino alla Primavera, poi Serie D a Caravaggio, poi Darfo, Pradalunga, Palazzolo, Fiorente Colognola, Casazza, Ponteranica, Chiuduno, Falco, AlbinoGandino, poi diventato lo scorso anno Città di Albino. Ah, anche il Forza & Costanza! Può darsi mi sia perso qualche squadra…strano, perché non ne ha cambiate molte (ride, n.d.r.)”.
F.S.: “Polo ha fatto il settore giovanile dell’Atalanta, poi ha cominciato anche lui in Serie D e negli anni più recenti ha giocato in Promozione ed Eccellenza”.
Avete mai lavorato o giocato assieme?
M.P.: “Sì, abbiamo giocato e vinto insieme a Pradalunga. Poi un anno a Chiuduno, concluso purtroppo con la retrocessione!”.
F.S.: “Abbiamo giocato insieme a Pradalunga nell’anno del Double, poi a Chiuduno in Promozione qualche anno fa. Sicuramente ci ribeccheremo, anche se lui ha cambiato ruolo”.
In ambito calcistico, qual è la tua ambizione?
M.P.: “Cerco di migliorare il più possibile, è da poco che ho intrapreso questo ruolo e ho ancora molto da imparare. Vediamo anno per anno, un passo alla volta”.
F.S.: “L’ambizione è quella di giocare il più a lungo possibile, continuando a militare in Eccellenza”.
Dai un consiglio a lui
M.P.: “Fai meno palestra, Spero!!!”.
F.S.: “Pulù, continua così! Sono convinto che grazie alle tue competenze nel settore arriveranno grosse soddisfazioni, anche da dirigente”.
Vi siete già stuzzicati, per la stagione che verrà?
M.P.: “No, anche perché lui è senza squadra (incrociando le dita, perché una nuova mèta arrivi presto per Spero, n.d.r.)”.
F.S.: “Non ancora! Ma ci confrontiamo spesso su giocatori e dinamiche calcistiche”.
Un tuo pregio e un tuo difetto
M.P.: “Un mio pregio è che sono una persona altruista e determinata. Difetto? Mia moglie dice che sono disordinato!”.
F.S.: “Un pregio sono sicuramente i piedi buoni! Il difetto è che a volte sono un po’ pazzerello (prendiamo la risposta, pur vaga, piuttosto indicativa, n.d.r.)”.
Un pregio e un difetto dell’altro
M.P.: “Spero è una bella persona, di compagnia, solare. Non si può non voler bene a Spero! Come difetto, gliel’ho detto un sacco di volte che è uno zuccone, è difficile fargli cambiare idea o pensiero: una vera testa dura, su certe cose!”.
F.S.: “Tatticamente fantastico. Ma in quanto a velocità, un po’ meno: sarebbe stato meglio dargli un motorino in campo!”.
Dai un voto/giudizio alla sua carriera
M.P.: “Sicuramente, se non si fosse rotto il ginocchio all’inizio della carriera e non avesse avuto quella testa dura in alcune scelte, avrebbe giocato in categorie superiori. Ne sono sicuro! Resta comunque il portiere più forte con cui ho giocato!”.
F.S.: “Gli do un 7 pieno. Avesse avuto più fortuna, avrebbe fatto molto di più”.
C’è un giocatore, o un dirigente, che vorresti avere con te?
M.P.: “Mio fratello Andrea (attualmente in forza all’Aurora Trescore, n.d.r.), non siamo mai riusciti a giocare insieme nella stessa squadra”.
F.S.: “Ce ne sono molti, sia giocatori che dirigenti. Ma se devo scegliere, poter fare ancora un anno con Bosis, Bosio, Trovò e Polo sarebbe fantastico”.
Tu e lui come…a che coppia vi ispirate?
M.P.: “Lui direi è Victor Valdes, comanda la difesa, bravo quando si trova 1 vs. 1 con l’attaccante. Soprattutto, come Victor Valdes, gli piace giocare con i piedi: aspetto che ogni tanto lo porta a prendersi qualche rischio di troppo (si guarda attorno, allibito, n.d.r.). Io sarei più un Busquets: lì in mezzo a dirigere e smistare palloni”.
F.S.: “Julio Cesar e Cambiasso. Chiaramente, è un parere da interista (sorride, n.d.r.)”.
Il tuo ricordo preferito in sua compagnia
M.P.: “Ce ne sono parecchi! La prima vacanza fatta insieme, a Formentera; le cene e le serate passate a fare disastri; le stagioni condivise, le vittorie e anche le sconfitte, oltre ai tornei estivi. Sono veramente tanti questi ricordi, difficile sceglierne uno in particolare!”.
F.S.: “Ce ne sono molti, ma sicuramente la domenica in cui abbiamo vinto il campionato a Pradalunga rimane indimenticabile. Dal dopopartita fino a notte inoltrata, una gioia pazzesca!”.
Manda un saluto/messaggio all’altro
M.P.: “Ciao leone! Ci siamo trovati per caso in un torneo estivo a Cenate Sopra, parecchi anni fa, nessuno dei due poteva sapere che da lì sarebbe nata una stupenda amicizia! Ti auguro il meglio, per tutto ciò che ti aspetta. Tà òle bè…Un grosso abbraccio!”.
F.S.: “In bocca al lupo, Pulù! Ci aggiorniamo, un abbraccio!”.
Nikolas Semperboni
Nelle foto sotto, dall’alto al basso:
Poloni e Speroni con la Coppa Lombardia vinta a Pradalunga nel 2015
Poloni in azione con la maglia della Pradalunghese
Speroni colto in uno dei momenti preferiti, la costruzione dal basso
Speroni con la compagna di vita, Serena


lunedì 14 Luglio 2025





