Una stagione strana, atipica, quella dell’Aurora Seriate, neo promossa in Prima Categoria lombarda a seguito del primo posto nel girone C con i cinquantuno punti conquistati a fronte delle ventuno partite giocate e nella quale ha ottenuto sedici vittorie, tre pareggi (3-3 con il Tribulina, 1-1 con il Cavernago all’andata, 1-1 a Zanica nel ritorno) e due sconfitte (1-2 interno con l’Oratorio Cologno, 1-0 in trasferta con il San Leone).
Abbiamo avuto quindi il piacere di parlare con il nuovo direttore generale dei rossoblù, Andrea Orio, nella stagione appena trascorsa vice allenatore di Stefano Comi (confermato). Con lui si è parlato di questo 2019-2020 tribolato e abbiamo dato uno sguardo al prossimo anno: “Siamo contenti del salto di categoria” ci dice Orio, “anche se sarebbe stato più bello vincerlo sul campo. Questo ha quindi lasciato un po’ l’amaro in bocca per non aver potuto festeggiare degnamente questa annata. Secondo me, con la rosa che si era allestita, l’Aurora Seriate avrebbe vinto comunque il campionato e sarebbe dunque entrata con merito in Prima e questo era l’obiettivo finale del progetto triennale che ci eravamo dati, raggiungendolo con merito ma ovviamente senza averlo potuto festeggiare come avrebbero meritato i ragazzi e il gruppo. Il traguardo lo abbiamo festeggiato con un post sui social, ma è stato un post soft. Per il 2020-21 l’Aurora si presenterà ai nastri di partenza per salvare la categoria appena conquistata e il nostro direttore sportivo, Mirko Maggioni, sta lavorando proprio in quella direzione: dare alla Prima Squadra elementi in grado di mantenere saldamente il posto tra le società di categoria, sperando anche in quel cinismo in più del gruppo essere davanti sia in partita che in classifica, come dimostra la stagione appena finita”. Dalla stagione che viene si fa un passo indietro e si è andati ad analizzare la stagione conclusasi anzitempo, in particolare dando un occhio al cammino di Coppa Lombardia che vedeva l’Aurora approdare ai quarti di finale e in trasferta contro i bianconeri del Pozzuolo, partita mai disputata a causa del DPCM che mise di fatto fine ai sogni delle società dilettantistiche di terminare la stagione. Ci dice Orio: “Saremmo dovuti andare a Pozzuolo in notturna in un’altra partita secca come quella giocata negli ottavi contro gli arancioneri degli Amici Mozzo (1-1 e vittoria 5-6 ai rigori). La partita degli ottavi ci aveva però già detto, ci aveva dato un chiaro segno, di dove saremmo potuti arrivare. Quando giochi queste partite da “dentro o fuori” conta sia la preparazione che la fortuna degli episodi che possono condizionare un incontro”.
Orio si concentra sulla nuova stagione: “Come detto, la società con il diesse Maggioni sta lavorando per tenere per quanto possibile i ragazzi che si sono conquistati il primato, inserendo giovani che hanno però già affrontato la categoria e speriamo di poter trattenere i giocatori esperti. Parlo ad esempio del nostro “muro difensivo”, Giancarlo Riva. Giozzi e Cagnoli sono per l’Aurora Seriate il presente ma anche il futuro. Credo che questo gruppo, dove la maggior parte gioca già con noi da due anni, possa fare bene sotto la guida di Stefano Comi. Tutto sta nel fare gruppo ed essere gruppo. Perché la vittoria di questo 2019-2020 non è stata solo la vittoria di un gruppo ma anche la vittoria di un progetto stilato tre anni fa. Occorre inoltre precisare che con i ragazzi che stiamo incontrando c’è da subito stata la massima chiarezza: questa sarà una stagione difficile, ci sarà un ridimensionamento visto che ad oggi non abbiamo sponsor garantiti, ma spero che questa crisi ci porti anche a rivivere il calcio giocato per lo spirito di giocare insieme e non fine al prendere il rimborso spese. Siamo fortunati, dal punto di vista dei giovani, perché noi come Aurora Seriate puntiamo molto anche sul nostro settore giovanile che vogliamo far crescere anno dopo anno. Ne sono un esempio Gualtieri e Vigani che vengono proprio dalla cantera seriatese”.
Infine, per concludere questa piacevole intervista, il diggì Andrea Orio ha voluto ringraziare anche il pubblico domenicale sugli spalti, quei tifosi che sono l’arma in più di una società dilettantistica: “Desidero ringraziare i nostri tifosi che ci seguono sia in casa che in trasferta, anche nelle trasferte di Coppa. Potrei paragonare i nostri tifosi a quelli della massima serie, come l’Atalanta. Il tifoso è al cento per cento l’input per i ragazzi a vincere le partite, fa la differenza. Ne è un esempio anche il tifo avversario come in occasione della partita contro il San Leone: match dominato ma sconfitti 1-0 e dove i locali sono stati trascinati alla vittoria dal proprio tifo che ha cantato per tutta la partita. Un tifo caldo può condizionare un incontro e spero i nostri lo continuino a fare. Perché un centro sportivo vuoto mette tristezza e ci auguriamo tutti che presto possano tornare tutti a sostenere i colori rossoblù”. In bocca al lupo, Aurora Seriate.
Stefano Nava