Sampdoria-Atalanta 1-0
Sampdoria (3-4-1-2): Da Costa 6,5; Mustafi 7, Gastaldello 6, Costa 6; De Silvestri 6, Palombo 4,5 (1′ st Gentsoglou 6), Obiang 6, Regini 6; Bjarnason 6; Gabbiadini 5,5 (38’ st Pozzi sv), Eder 7 (33’ st Soriano sv). All. Rossi 6.
Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7; Bellini sv (23′ pt Nica 4), Stendardo 6, Yepes 6,5, Del Grosso 6; Raimondi 7, Cigarini 5,5, Carmona 6, Brienza 5,5 (13’ st Livaja 5,5); Moralez 6 (38’ st De Luca sv); Denis 7. All. Colantuono 6.
Arbitri: Irrati di Pistoia 6.
Rete: 9’ st aut. Cigarini.
Genova – Si può essere di gran lunga superiori e perdere. Capita. Succede all’Atalanta a Genova contro una Samp che farà una gran fatica a salvarsi e che in questa stagione non aveva mai vinto a Marassi. I nerazzurri giocano una prima frazione da sogno, poi incappano in un quarto d’ora di black out in cui beccano un incredibile gollonzo e restano in dieci per un fallo scellerato di Nica. Con un uomo in meno, arriva la reazione, ma è rabbiosa, sconclusionata e non porta a nulla di buono. Solo a un paio di ammoniti e alla probabilissima incazzatura di Colantuono negli spogliatoi.
Come detto, primo tempo bello da morire per i nerazzurri che dominano in ogni zona del campo e sfiorano il vantaggio in cinque occasioni contro una Sampdoria che barcolla in difesa, è inguardabile in mediana ed è inesistente in attacco. Va così che la Dea sia straripante fin dai primissimi minuti: al 4’ bordata di Carmona fuori dallo specchio, al 10’ cross perfetto di Bellini che non viene sfruttato né da Denis né da Raimondi, al 14’ Moralez, solo soletto davanti a Da Costa, non ha la freddezza del centravanti.
L’Atalanta sembra il Barcellona, i blucerchiati la brutta copia del Gallipoli. Avviene così che a Marassi piovano i fischi. Il più beccato è un Palombo in formato pensione, anche se le critiche dei tifosi di casa non risparmiano nessuno. I giocatori di Delio Rossi giocano con la paura addosso e i bergamaschi vanno a nozze: possesso palla continuo e fiammate improvvise. Sul finire della prima frazione due palle gol clamorose entrambe per Raimondi: al 41’ l’ex stella della Celeste spara altissimo da due passi, al 45’ coglie la traversa di testa, imbeccato da un lancio telecomandato del solito Cigarini da nazionale.
Ciga nel bene, ma, stavolta, Ciga anche nel male. Sul gol dei blucerchiati l’errore è soprattutto suo. Siamo al 9’ della ripresa: corner per la Samp dopo una gran parata di Consigli su Obiang, Mustafi salta più in alto di tutti e gira in rete, il regista nerazzurro fa la frittata, mettendo la sfera in porta, di mano. L’arbitro Irrati prima lo espelle, dando il rigore. Poi ci ripensa e convalida, ammonendo Cigarini che resta in campo. Ma la Dea sembra avere la folle voglia di restare in dieci. Così pochi minuti dopo, Nica, che era entrato al 23’ per l’infortunato Bellini, si fa cacciare per un fallo inutile e plateale su un Eder manco lanciato a rete, tranquillo tranquillino sulla trequarti. E’ la svolta che cambia tutto. La triste Samp della prima frazione inizia a crederci sul serio. La Dea diventa illogica anche per via dei cambi del Cola che forse perde la testa perché è impossibile non prendere neppure un punto in una partita del genere. Entrano le punte: Livaja e De Luca, ma la palla del pareggio finisce sui piedi di un Denis come sempre straordinario per la voglia che ci mette. E’ il 43’: Yepes dietro per il Tanque che tira fuori un rigore in movimento. E’ l’ultima chance. Che rabbia per un’Atalanta bella, sciupona e assai autolesionista.
Matteo Bonfanti

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