Non sarà un giorno normale, mercoledì prossimo, 12 agosto 2020.
Chiediamo sin d’ora scusa ai nostri interlocutori di quel giorno.
Chiediamo pazienza alle nostri mogli, compagne, madri, sorelle, amici, che non potranno comprendere.
Non per limiti loro, ma perché saremo noi a vivere senza limiti.
Saremo distratti, a tratti assenti.
Avremmo meritato di essere a Lisbona, ed invece saremo qui a tavola con voi, quasi sicuramente privi di appetito, pur avendo una fame incredibile di Atalanta.
E voi, amici, parenti e conoscenti, se ci incontrerete per la strada, dovrete ripeterci due volte la stessa domanda, senza ottenere comunque una risposta sensata.
Magari ci direte qualcosa di interessante, ma dopo 10 secondi ce lo saremo dimenticati.
Vi preghiamo cortesemente di evitare discorsi importanti, e se ciò non fosse possibile, mandateci una missiva di sicurezza da leggere successivamente.
Non fateci battute scontate, tipo “la vedi stasera la partita?”, oppure “di sicuro vincerete”, o ancora “stasera 5 pere e abbassate la cresta”.
Perché non ci farete ridere, e non ci darete neppure fastidio come vorreste.
Non sprecate tempo ed energie.
Io, personalmente, smetterò di ragionare dalla sera precedente, quindi – se dovete chiedermi qualcosa – fatelo entro il primo pomeriggio di mercoledì 11 agosto.
Ve l’assicuro, per noi non sarà un giorno normale.
Non sarà “solo una partita di calcio”, come spesso ci dite con spocchia e sufficienza.
Evitate di banalizzare emozioni vere, profonde, che ci scuotono l’anima.
Inoltre non abbiamo mai vissuto il privilegio di essere tra le migliori otto d’Europa, alzando il ranking UEFA italiano.
Non ci siamo abituati.
Saremo emozionati, tesi, su di giri, certamente confusi, gireremo a vuoto.
Con orgoglio, a testa alta.
Sognando ad occhi aperti.
Spalancati.
Grazie per la comprensione.
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