Milan – Atalanta 4-0 (3-0)
MILAN (4-3-3): Nava 6; Bakoune 6,5 (22′ st Paloschi 6), Coubis (cap.) 6,5, Simic 7, Bozzolan 7; Gala 6,5 (32′ st Eletu sv), Pluvio 6,5, Zeroli 6 (22′ st Stalmach 6,5); Scotti 7,5 (34′ st Omoregbe sv), Lazetic 8, Alesi 7,5 (22′ st Sia 6). A disp.: Pseftis, Torriani, Nsiala, Mangiameli, Casali, Bartesaghi. All.: Ignazio Abate 7.
ATALANTA (4-3-2-1): Pardel 5,5; Palestra 5, Tavanti 5, Guerini 5 (37′ st Hecko sv), Regonesi 5; Roaldsøy 5,5 (1′ st Colombo 6), Chiwisa 5,5 (38′ st Mendicino sv), Muhameti 6; De Nipoti (cap.) 5,5, Vavassori 5,5 (6′ st Vorlicky 6); Stabile 5,5 (37′ pt Fisic 5). A disp.: Bertini, Maglieri, Saleh, Omar, Riccio, Ghezzi, Vitucci, David Perez, Bevilacqua, Tornaghi. All.: Marco Fioretto 5.
Arbitro: Costanza di Agrigento 6,5 (Chichi di Palermo, Pelosi di Ercolano).
RETI: 17′ pt Alesi (M), 21′, 35′ pt e 33′ st Lazetic (A).
Note: mattinata soleggiata, spettatori 200. Ammoniti De Nipoti per proteste, Muhameti, Paloschi, Palestra e Pluvio per gioco scorretto. Tiri totali 12-11, nello specchio 7-5, parati 3-5, respinti/deviati 2-4, legni 1-0. Corner 6-9, recupero 3′ e 4′.

Milano – Se il fuoriquota-fuoriclasse Lukas Vorlicky, fino a 4 anni di media e pacchi di classe in più di chiunque, è disponibile dopo due giornate e a sei giorni dal ritorno alla sconfitta (col Verona, in casa e in rimonta) non lo metti, devi pensare di poterne subire un’altra. Specie se lo fai entrare in campo al “Vismara” a botti consumati. Già era bastato l’uno-due stordente nel poker di lancette a condannare la Primavera all’inverno anticipato in pieno autunno: 11 punti in altrettante giornate raccontano di una stagione da eterna e improbabile rincorsa ai fasti del recentissimo passato. Alesi schiaccia il vantaggio del Milan mentre l’Atalanta lo fa col pisolino e il futuro pokerista Lazetic allunga la scarpa quanto basta per il raddoppio sottomisura, in attesa di farsela regalare sul sinistro dallo scontro dell’ingenuo Muhameti con lo schiodatore dello score. Titoli di coda a un 13 dalla pausa e tanti saluti: la lunga interruzione fino all’Epifania sarà preceduta dall’anticipo della dodicesima venerdì pomeriggio (11 novembre, ore 15) ospitando il Sassuolo.
Se il primo vagito in una matiné in stile nanna da nursery almeno all’inizio è l’uscita a viole di Nava (11′) sullo spiovente di Palestra, senza che Vavassori e compagni riescano a far calare la mannaia, la missione è invece compiuta dai locali grazie a corsetta e ammollo al bacio di Scotti per la fronte del compagno di reparto incomprensibilmente libero da marcature. Qui attrezzo perso da Chiwisa e contrasto smarrito da Regonesi, per gradire. Il secondo tiro in porta è sempre degli altri, al ventesimo, strozzato da Pluvio dietro suggerimento di Bozzolan. Ovvero l’assistman dal fondo, in asse col rompighiaccio, del bis in scivolata del centravanti rossonero, due gol su due a difesa (si fa per dire) schierata e azione partita dal crossatore precedente tenendola a pelo d’erba per l’apertura a innesco. A provare a riaprirla a un settebello cronometrico è Stabile, a breve sacrificato sull’altare di Fisic, bravo a farsi vivo per una volta per incrociare dal limite appoggiato dall’ala-trequartista di origini brasiliane che taglia il campo nell’occasione, ma la diagonale di Coubis vale soltanto il quarto corner della serie.
Alla mezzora il punto della speranza rimane in canna a Roaldsoy, inseritosi in piena area sulla palla sempre di Vavassori e disturbato in caduta dal movimento del terzino sinistro di Abate, e c’è da ringraziare i piedoni di Pardel in opposizione al tracciante di Zeroli, raggiunto (33′) dal filtrante dell’accentrata ala destra-ovunque dei meneghini. Tris mancato per poco, perché sulle grandi manovre convergenti di Alesi il blocco cieco di Gala sul dirimpettaio atalantino agevola la riaggressione per fargli perdere la sfera e la collisione favorisce il diagonale della chiusura virtuale dei conti. Non li riapre il terzo tempo di Tavanti chiamato dalla bandierina sinistra dall’italo-albanese (ostacolato da Pluvio nel conato personale nel flipper) a una quartina abbondante di giretti dall’intervallo, anche se la presa del figlio d’arte rossonero è difettosa rischiando di buttarla oltre la riga.
Lo start della ripresa non cambia la falsariga, perché l’apripista coglie l’esterno della rete (2′) e a ruota ci prova da fuori anche la mezzala destra, poi suggeritore per Scotti (4′) chiuso in angolo dalla new entry Colombo. Il Lapo in porta respinge l’assalto da punizione di Muhameti auto-procurata (6′). Qualcosa si fa, ma è insufficiente. Dall’autorete rischiata da Simic, a decimo scollinato, per spazzare il calcio franco crossato da destra dal moravo alla girata di Muhameti murata da Bakoune da rimessa laterale del suo capitano. Il firmatario dell’1-0 manda sul palo esterno da un passo il possibile quater in scia al centravanti e alla punta di destra (18′), De Nipoti taglia sul primo legno sbucando dietro la pertica svedese senza deviare nel sacco un altro schema di Vorlicky dall’out (29′), Stalmach la sfiora a giro, il ceco si fa intercettare la stoccata bassa da fermo dai 25 metri alla mezzora e Sia alza il rigore in movimento servitogli da Scotti nel duetto con Lazetic, che infine firma la tripletta personale di mancino sotto l’incrocio pivottando su Guerini con tante grazie al lancio di Simic. Passa il novantesimo: il figlio di Pierre si ritrova sulla fronte la carambola da fermo Vorlicky-Muahameti già rimpallata senza poterci fare alcunché e la mezzala con l’8 sulla schiena allunga invano di testa quasi dal fondo l’occasioncella successiva, ma voleva essere solo una sponda. Serve ben altra sveglia.
Simone Fornoni