Atalanta – Genoa 2-1 (0-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Hateboer, Palomino, Djimsiti; Castagne, de Roon, Freuler (cap.), Gosens; Pasalic  (1′ st Barrow, 19′ st Pessina); Ilicic (44’st Ibanez), Zapata. A disp.: 1 Berisha, 31 Rossi, 78 Delprato, 7 Reca, 70 Colpani, 17 Piccoli. All.: Gasperini 7.
GENOA (4-3-3): Radu 5,5; Biraschi 6, Romero 6,5, Zukanovic 6 (11′ st Pedro Pereira 5,5), Criscito (cap.) 6; Lerager 5,5 (5′ st Pandev 6,5), Radovanovic 6,5, Veloso 6,5; Bessa 5, Lapadula 5,5, Kouame 6,5 (29′ st Sanabria 6). A disp.: 1 Marchetti, 93 Jandrei, 3 Günter, 13 Pezzella, 33 Lakicevic, 18 Rolon, 90 Schäfer, 26 Dalmonte. All.: Prandelli 6.
Arbitro: Irrati di Pistoia 6 (Marrazzo-Di Vuolo, IV Abisso; Var Orsato e Vivenzi).
RETI: 1′ st Barrow (A), 8′ st Castagne (A), 44′ st Pandev (G).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 12.000 circa. Ammoniti Veloso, Palomino, Pandev e Romero per gioco scorretto. Var: 2 (9′, silent check su fuorigioco di Zapata; 31′, deviazione di Castagne su colpo di testa di Veloso). Corner 0-4, recupero 0′ e 4′.

Reggio nell’Emilia – Un po’ di strizza nel finale per Pandev che tenta di riaprirla, niente più. Nell’Atalanta servono tutti, anche chi finora aveva deluso. E la triplice assenza Mancini-Masiello-Gomez si fa sentire meno. Monumento a Musa Barrow: mesi e mesi per rompere il ghiaccio col tabellino personale in campionato, ma l’importante è la fenditura nella banchisa di un confronto tignoso col Genoa. Poi togliere le Castagne dal fuoco con un’azione corale è un attimo: si può continuare a sognare, il quarto posto (almeno: per il weekend sarà il terzo, prima di Inter-Chievo di lunedì) è inattaccabile fino a domenica prossima.
Non è stato facile, tutt’altro. Perché la qualità s’è a lungo scontrata col gioco duro e il pressing altrui. Al 4′ Radovanovic – ex di turno col Gasp e Zukanovic – recupera palla ed esplode il destro in curva dalla lunga, un tris di lancetta e Veloso sulla trequarti difensiva spende il giallo d’intimidazione pura colpendo duro Ilicic. Nemmeno un’altra corsetta cronometrica e Gosens si vede annullare il tap-in sulla conclusione mancina di Castagne (Radu respinge) imbeccato in lungolinea da Pasalic: la posizione irregolare è di Zapata che si mette in traiettoria. Al 14′ break ligure col cross di Biraschi per la svettata alta di Lapadula, ma dopo un poker c’è il secondo caso da moviola: lancio di de Roon per Zapata che elude Zukanovic e infila in diagonale destro, ma è ancora fuorigioco. Il confronto ha toni accesi, specie per le entratacce del Grifone, e talora gli ospiti s’illuminano, vedi cross di Bessa per la testa di Veloso alla mezzora con Castagne a deviare in fallo di fondo anticipando il centravanti in bianco. Al 33′ Freuler imbecca l’accentrato Josip, palla a lato dai venti metri. A tre dalla pausa Lapadula, appostato davanti al secondo palo, sfiora appena il tracciante di Kouame dalla sinistra, ma la brutta notizia del primo tempo è il giallo a Palomino (35′, su Kouame) che farà saltare la Juventus all’argentino. Al 45′ Veloso ci prova dalla lunghissima, Gollini la battezza dentro e la mette in corner.
41 secondi nella ripresa e la rinascita a nuova vita del gambiano del ’99 si compie grazie alla gittata di de Roon per Barrow, che percorre pochi metri di navata e trova il palmo aperto complice di Radu. Da proiettare al cinema il bis: Gosens scambia con Zapata e la offre all’assistman improvvisato Djimsiti, che appoggia il tocco in area piccola di Castagne. Tutto mancino e di prima, una schiccheria. Al 12′ Lapadula alza la mira sulla seconda palla concessa dopo la punizione da destra di Veloso spizzata di tacco da Radovanovic, al 16′ il laterale tedesco fa da sé tirando addosso a Radu. Altri sei minuti e lo spettacolo prosegue: Gosens-Zapata e tocco all’indietro per il radente di Freuler dal limite, fuori di poco. Al 33′ ulteriore giro di giostra, Ilicic-Zapata-Castagne-Gosens, anche se il destro non è il piede giusto se non per centrare i piccioni. Ci prova a tiro il colombiano ricevendo dallo svizzero, la multinazionale da gol stavolta non funziona. A un settebello dal novantesimo Romero prende l’ascensore colpendo l’ammollo di Crisicito, ma Gollini è superlativo nel togliere la ragnatela dall’angolino. Il mastino-goleador mancato si rifà azzeccando il tacco d’oro per Pandev alle soglie del novantesimo, ma non c’è più tempo, al netto del sinistro sbilenco di Bessa al 2′ di recupero. Che la festa non abbia fine, mercoledì c’è una coppa da alzare all’Olimpico con la Lazio.
Si.Fo.