In casa Atalanta tiene banco il caso di calciomercato dell’estate. Ma non è legato a un nome in entrata in particolare, anche se finora ne sono stati fatti parecchi, tra l’ultima boutade Gaston Ramirez e un Diego Farias ormai sfuggito in direzione del Lecce neopromosso. La situazione paradossale riguarda il destino di Musa Barrow, che dirigenza e staff tecnico intendono mandare a giocare in prestito ma finora non s’è mosso. Ed è la sua permanenza, accompagnata dai rimpianti per non aver accettato i 20 milioni offerti un anno fa dal Borussia Dortmund, a “congelare” il famoso sesto d’attacco richiesto dall’allenatore Gian Piero Gasperini.

Come scrive stamani la Gazzetta dello Sport, il procuratore della punta gambiana, Luigi Sorrentino, e il responsabile dell’area tecnica nerazzurro Giovanni Sartori erano d’accordo già da giugno sulla formula del parcheggio altrove, in serie A ovviamente, per consentire al ’98 in rampa di lancio ma chiuso dall’arrivo di Duvan Zapata l’anno scorso di accumulare minuti ed esperienza. I due si aggiorneranno mercoledì 14 al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia, prima o comunque a margine della partita d’allenamento contro la Giana Erminio (kick off alle 16).

L’entourage atalantino ha già scartato Joao Pedro del Cagliari, mentre ci sarebbero dubbi su Simone Verdi. L’ala ambidestra del Napoli, secondo il primo quotidiano sportivo nazionale, non convincerebbe il Gasp. La realtà è che l’attaccante di Travacò Siccomario preferirebbe continuare a fare la riserva in riva al Golfo piuttosto che a Bergamo, oppure accettare un’offerta da concorrenti minore per la qualificazione alle coppe europee come Torino e Sampdoria dietro la garanzia di essere nell’undici di partenza. 

L’agente di Verdi, Donato Orgnani, secondo fonti vicine a Bergamo & Sport sarebbe ben felice di veder accasato il proprio assistito in una squadra dal calcio propositivo, offensivo e spettacolare. E non è vero che il suo profilo risulti sgradito all’uomo in panchina: anzi, corrisponde all’identikit dell’innesto che serve. C’è però da fare i conti anche con la volontà del presidente Antonio Percassi, che in Musa crede fermamente tanto da averlo elogiato in occasione del saluto allo stadio lo scorso 25 luglio: “L’ho visto determinato più che mai, con la sua voglia è un esempio anche per gli altri”. Bel dilemma: rimanere in attesa di una chance dietro i mostri sacri Gomez, Ilicic, Zapata, Muriel e Malinovskyi (usato come trequartista), oppure accettare le avances dell’Hellas Verona, ultimo club interessato?

Effe