Grassobbio – Da vice di Marco Calvani nel biennio terribile della pandemia a capo allenatore dopo un ventennio buono di assistentato. Ma dai ricordi sempre vivi: “16 maggio 2021, giorno della retrocessione in B, del mio addio e del coro ‘Gabriele uno di noi’ dei Fò de Co’: mi ci ritrovo, rieccomi qui dopo aver condiviso il bello e anche la tragedia di questa città”. Gabriele Grazzini da Montecatini Terme torna alla Bergamo Basket 2014 per prenderla per mano provando a risollevarla dalla B Interregionale: “Il bergamasco è uno che lavora e si rialza, sono princìpi che sento miei. Ed è proprio la nota caratteriale il primo dei tre requisiti della squadra in cantiere – ha proseguito Grazzini all’auditorium del partner societario Seac messo a disposizione dal titolare, l’ingegner Vilse Crippa -. Gli altri sono l’atletismo, che significa anche quantità e qualità negli allenamenti, e intercambiabilità come terza caratteristica di fondo”.

Un roster orobico d.o.c., preferibilmente? “Chiaramente, a parità di doti richieste, tra un bergamasco e un non bergamasco la scelta ricade sempre sul primo. Il discrimine è la determinazione, che deve aggiungersi all’identificazione col progetto e col modus operandi della Società. L’unico confermato della scorsa stagione è Alex Simoncelli, da cui mi aspetto che faccia il Simoncelli, ovvero il professionista integerrimo per eccellenza fin dall’ingresso in palestra dopo aver superato i guai fisici. Come esempio per gli altri è l’ideale”. A guidare il quintetto sul parquet, dunque, il veterano veronese classe 1988, senza che i singoli debbano chiudersi in ruoli fissi e immutabili: “Il mercato sarà lungo e bisogna aspettarsi anche colpi impensabili che scendono di categoria, siamo tutti curiosi – prosegue l’head coach, nel 2022-2023 vice di Matteo Boniciolli all’Apu Udine -. Non mi va di fare dei nomi, non sarebbe corretto: l’idea sono due guardie e due ali intercambiabili più un centro dinamico; quindi, una panchina con play e centro giovani agli estremi più tre giocatori che possano stare in campo quasi quanto i titolari”.

Al King Kong Palace di Grassobbio, il verbo della prudenza è predicato dal presidente Enzo Galluzzo: “Conosciamo la carriera e il profilo di Gabriele Grazzini, per il cui il suo profilo era di nostro interesse fin dall’inizio. Abbiamo subito condiviso gli obiettivi societari – precisa il vertice giallonero -. Sodero per un altro paio d’anni voleva mantenere la categoria: il rapporto personale rimane, la sua vita è a Bergamo per scelta ma professionalmente nessuno avrebbe potuto dire di no a Desio. Non annunceremo un giocatore al giorno, le valutazioni devono essere attente insieme all’allenatore. Il tempo c’è, non ci faremo prendere dalla fretta di voler prendere dieci giocatori in una settimana”.

Il basket-mercato impazza a suon di chiamate di procuratori e del binomio ruoli-nomi passato al setaccio. Un cavallo di ritorno ci sarà, salvo sorprese, anche sul parquet: Simoncelli aveva a prescindere un accordo valido per un altro anno, la sua conferma ci fa piacere, anche perché non s’è mai risparmiato. Entro lunedì definiremo la posizione di Ferdi Bedini – annuncia il general manager Alberto Zanga -. Siamo in trattativa con lui e il procuratore: cerchiamo di chiudere velocemente, proprio perché è funzionale al nostro progetto. Quanto a Grazzini, ha un contratto triennale. Non importa se risaliamo alla fine di questa stagione o della prossima: come non abbiamo fretta nel chiudere per gli atleti, così non ne abbiamo per raggiungere il traguardo. Non ci poniamo limiti di tempo, l’importante è che Società e coach siano allineati in maniera molto solida. Nello staff entra come mental coach il professor Roberto Benis.

Se il ragazzo del ’99, guardia-ala che nel quarto campionato nazionale è fisicamente in grado di marcare almeno quattro ruoli, è in procinto di tornare da Pavia, parrebbe esserci almeno un altro ex sul taccuino del front office di piazzale Goisis oltre a un ex di Treviglio tra la posizione 3 e la 5. Le gare casalinghe verranno disputate al Centro Sportivo Italcemente alle 18 della domenica. Chiosa tutta per il responsabile tecnico, in vena di ringraziamenti: “Al responsabile delle relazioni esterne Paolo Ferrari, col suo consueto apporto di energia che data fin da quando era in curva al PalaAgnelli nei Fò de Co’, al team manager Franco Meneghel per essere se stesso e ovviamente al club per l’opportunità offertami di poter esordire da head coach. Non sottolineerò le inesattezze che ho letto su di me e la stampa farà altrettanto per qualche cambio ritardato di un paio di secondi: a Bergamo mi uniscono due anni fuori e dentro dal campo con momenti molto difficili. Mi sento un figlio del lavoro duro, da bergamasco acquisito. Mi metto in gioco per la città, per i dirigenti che stanno costruendo la squadra rubando tempo alla loro vita professionale e per i tifosi. Io quel coro ce l’ho qui…”.
Si.Fo.