Gemini Mestre – Bergamo Basket 2014 92-93 (23-14, 46-42, 73-66)
BASKET MESTRE 1958:
Mazzucchelli 6 (0/1, 2/5, 7 r., 5 ass.), Sebastianelli (0/1, 0/2), Conti 28 (7/10, 3/4, 5/5), Caversazio 20 (3/4, 3/7, 5/5, 5 r., 6 ass.), Bortolin 2 (1/5); Pellicano 11 (5/5, 0/1, 1/1), Bocconcelli 3 (0/1, 1/3), T. Rossi (0/2, 0/2, 4 ass.), Di Meco 22 (11/12, 5 r.); N.E. Zinato, Zampieri. Coach: Cesare Ciocca.
Tiri liberi: 11 / 11 – Rimbalzi: 30 5 + 25 (Andrea Mazzucchelli 7) – Assist: 25 (Edoardo Caversazio 6)
BB14: Simoncelli 12 (2/2, 2/5, 2/2, 7 ass.), Isotta 22 (4/9, 4/6, 2/3, 6 r.), Masciarelli6 (2/2, 0/1, 2/4), Genovese 17 (2/4, 4/7, 1/3), Cane 2 (1/2); Roveda 2 (1/1, 0/1 tl), Sodero 24 (2/3, 5/10, 5/8, 3 ass.), Cagliani, Rota 3 (1/2, 0/2, 1/2, 5 r.), Caridi 5 (2/2, 1/2 tl); N.E. Piccinni, Morelli. Coach: Gabriele Ghirelli. Tiri liberi: 14 / 25 – Rimbalzi: 30 6 + 24 (Nicolo Isotta 6) – Assist: 13 (Alexander Simoncelli 7)
Arbitri: Ragionieri di Cesenatico e Zara di Oristano.
Note: parziali 23-14, 23-28, 27-24, 19-27. Timeout: 6’40” B (15-7), 9’50” M (21-14), 12’36” M (27-26), 16’04” B (38-33), 23’53” B (61-50), 35’27” M (82-78). Antisportivo: Pellicano 35’27” (82-76). Usciti per 5 falli: Rota 38’12”, Caversazio 39’11”.

Venezia-Trivignano – 32 su 58 al tiro con 15/31 da dove vale dispari. Una Bergamo Basket mai vista su questi livelli fa gridare al miracolo per la detronizzazione di Mestre dell’ex Ciocca a favore dell’Orzibasket dell’ex Calvani, acuendo al contempo i rimpianti per una stagione che avrebbe potuto regalare ben altre soddisfazioni. Ora c’è da chiudere facendosi venire altra fame per regolare Sanve, Desio e Crema chiudendo gli occhi su assenze, leggi solo nove giocatori utilizzabili sui dodici a referto, recriminazioni e periodi ipotetici dell’irrealtà destinati a lasciare il tempo che trovano. Punteggi e percentuali da vertigine per quattro periodi su quattro di grande fisicità e grinta, sulle ali della lussureggiante coppia di “2” e di un Genovese decisivo con 7 punti filati per il quinto e definitivo vantaggio ospite, raccontano di un’impresa figlia dei nervi saldi e della volontà di dimostrare il valore del roster.

Conti riceve subito da Bortolin per dettare i ritmi in attacco, Simoncelli se ne esce col cadeau per l’unicum domenicale di Cane 2-2 (1’14”) a Manenti fermato da un malanno di stagione. La ridda di bombe inizia col 5-2 di Isotta per il primissimo naso avanti a 2’18”, ma Caversazio ballando nel ferro pareggia anch’egli dalla distanza. Conti e Bortolin la portano sul più 4 dall’area e comincia la sagra Di Meco, cambio di quest’ultimo, che aumenta il divario (11-5) a metà della prima decade. Si continua su questo tenore col primo ciuf di Masciarelli, dato ai box all’antivigilia e recuperato in extremis, finché il miglior polso veneziano di terraferma non chiude il gioco da 3 punti al rientro dal timeout giallonero scavando poi ulteriormente il gap, 18-7 a quasi 2 giri di lancetta dal cambio cronometrico.

L’esterno di casa firma la sporca dozzina per rispondere al jump di Genovese (21-9), Caridi e dalla lunga Sodero provano a non perdere contatto. La guardia piemontese, alla seconda partita dopo le undici saltate, si ripete due volte nell’incipit del quarto dalla sirena corta nella gara tra pistoleri col mezzo lungo locale, backup dell’acciaccato centro titolare, che però tira da 2. Isotta la porta a meno 4 dall’angolo (27-23) dopo nemmeno 2′ e meno 1 nel possesso successivo chiudendo a poker la serie di canestri pesanti bergamaschi tanto da indurre Cece a chiamare la sospensione. Lo svizzero fa il controsorpasso (parziale di 16-6 in 3′ scarsi) rifirmato da Roveda che poi avverte fastidio alla spalla e chiede il cambio. Si prosegue col punto a punto e i biancorossi che recedono dalla zona 2-3 per non concedere ulteriori missili. La spariglia di nuovo di un’unità il personale di Rota a 4’47” dall’intervallo lungo, a dimostrazione che i nostri ci credono senza mollare un millimetro. La manita in faccia Di Meco-Conti, 31 punti su 38 di squadra, induce Ghirelli ad aggiornare la lavagnetta (38-33 a meno 4′ dalla pausa). Supera la doppia cifra anche Guly dal divano e la BB14 sarebbe largamente avanti se soltanto qualcuno riuscisse ad arginare il sesto uomo mestrino. Mazzucchelli rompe il ghiaccio dall’arco (43-36, 8′) alle soglie della quinta dello specialista orobico, ma la difesa non funziona contro la corazzata del volto un tempo amico. Isotta limita i danni insaccando la quarta personale per le 4 lunghezze di distacco al 20′.

Uno shootout che non accenna ad arrestarsi col “4” trapanese a schiodarsi dai 6 e 75 prima che Simoncelli, fin lì dedito alle smazzate ai compagni meglio smarcati, lo faccia col tabellino tout-court. Quando cancella la virgola anche Bocconcelli a ruota di Mazzucchelli e si va sotto di oltre la decina a 6 corsette d’orologio dall’ultimo atto, l’allenatore di Desio chiama nuovamente a raccolta i suoi. Sono sempre le due guardie a tenere altissimo l’onore BG, ma aggiungiamoci pure il trentasettenne regista veronese (bombone del 66-62 a 12′ dal gong) e i giovani come Rota col solito taglio dei suoi. Di là si scatena in entrata anche Pellicano, un altro che supera i dieci salvo poi provocare il riavvicinamento orobico con l’antisportivo ai danni di Isotta. Genovese con la seconda tripla personale scrive meno 3 (84-81) a 3′ dai titoli di coda. L’inchiodata di Caversazio dopo il borseggio a Masciarelli sembrerebbe segnare la fine virtuale della pratica (92-83), ma Simoncelli e Genovese (gioco da 4 con 49” da giocare) urlano al PalaVEGA che il possesso di distacco si conta su un solo dito e c’è l’incredibile controsorpasso dell’ala dall’angolo sinistro. Il pescarese arrivato a gennaio da Palermo sbaglia i liberi, ma per la Gemini non c’è più tempo. Nono successo, ancora 6 punti in palio a meno 4 da Ragusa e Crema, che devono affrontarsi, coi lombardi della Bassa Padana ultimo avversario d’annata il 7 maggio all’Italcementi.
(foto credit Walter Dabalà)