Il Bergamo Longuelo saluta il 2016 portandosi appresso non soltanto risultati di chiaro valore, suffragati in ambito giovanile dall’accesso ai tornei regionali, ma soprattutto la consapevolezza di aver mantenuto la parola: “Calcio con Stile” prosegue nei fatti e il secondo posto raggiunto, al termine del girone di andata, da una prima squadra imbottita di giovani, profuma del suggello più autorevole. Nell’ambito degli auguri di Natale offerti dal vicepresidente Fabio Locatelli, a nome di una società attenta da tempi non sospetti a fare dello stile e dell’eleganza, nei toni e nei contenuti, il proprio tratto distintivo,  diventa dunque naturale sciorinare una carrellata di vicende sportive che portano in chiaro risalto la riuscita del progetto gialloverde. Un progetto coltivato negli anni e che proprio quest’anno trova un cruciale punto di svolta nel massiccio afflusso di elementi del settore giovanile nella prima squadra, allenata da Marco Albergoni. Dei 21 giocatori contemplati dalla rosa, ben cinque sono del ’99 e, tra questi, due hanno totalizzato complessivamente 16 presenze da titolari (9+7). Il fatidico “super-salto” dagli Allievi alla prima squadra, tanto in voga in questi anni di esasperata regola,  può dirsi riuscito, e non soltanto perché i risultati sono di primissimo piano ma perché le diverse componenti si sentono parte integrante e attiva di una dialettica incentrata sulla trasparenza, il rispetto dei ruoli e, naturalmente, un’enorme passione sportiva. “C’era un personaggio molto importante della Storia recente – apre Locatelli – che diceva “Non abbiate paura”. Ebbene, noi di paura non ne abbiamo avuta, perché anche quando, con così tanti bambini e ragazzi da tenere monitorati, spazio e attenzione non possono essere uguali per tutti, proseguiamo, nei fatti e non soltanto nelle parole, “Calcio con Stile”, prendendo atto della validità e della competitività del nostro settore giovanile. La sfida più difficile che ci siamo proposti è rappresentata senza dubbio dal lancio di alcuni Allievi in prima squadra, nel segno della voglia di mettersi in gioco. Questi ragazzi hanno sposato la causa e hanno offerto una disponibilità totale, attraverso un dialogo con la società che si mantiene aperto e trasparente. Ma non sono i soli a mettersi in gioco: si mettono in gioco anche i cosiddetti “anziani” della squadra, che rappresentano il cruciale ruolo della guida, e si mettono in gioco sia staff tecnico che società, consapevoli delle scelte effettuate e dei relativi rischi. Siamo al coronamento di quanto professato per anni e oggi (9 dicembre, n.d.r), a nome della società, rivolgo i migliori auguri di Buon Natale a tutto l’ambiente Bergamo Longuelo”.

La panoramica non può che spostarsi allora sui risultati di un settore giovanile sempre più all’avanguardia, a dispetto dei quotidiani sacrifici e di una routine che non manca di offrire equivoci, delusioni e imprevisti. “Gli auguri – prosegue Locatelli – vanno più in generale a tutte le società calcistiche, insieme ai più sinceri complimenti per tutti gli sforzi che ogni giorno fanno, per far giocare i ragazzi. Grazie a chi allena e comanda, ma grazie anche a chi permane dietro le quinte, garantendo che i ragazzi siano sempre lavati, vestiti, tesserati e assicurati! L’avventura è impegnativa, specialmente dal punto di vista burocratico e organizzativo, tanto più quando le strutture a disposizione sono poche. Eppure, trattandosi di routine quotidiana, metti in conto che, se lo fai, le soddisfazioni arrivano e devo dire che il Bergamo Longuelo è primariamente una passione collettiva, suffragata dall’elevatissima affluenza dei suoi tesserati. Un dato su tutti, le 32-33 presenze fisse della scuola-calcio, anche a dispetto del grande freddo dell’ultimo periodo. I bambini vengono volentieri e gli adulti stessi tornano bambini, perché qui al campo si viene per staccare un po’ dal trantran di tutti i giorni, salutando per nome tutti quelli che passano e sempre con un bel sorriso stampato sul volto. Al resto, ci pensano i risultati. Oltre a una prima squadra che ha ben figurato (secondo posto al termine del girone di andata, n.d.r.), c’è il primo posto degli Juniores e degli Allievi 2000 e il secondo posto per i 2001 e i 2002. Festeggiamo l’accesso alla fase regionale per questi ultimi mentre c’è un pizzico di rammarico per quel punto che non ha permesso di raggiungere lo stesso traguardo ai 2001. Ciò non toglie che questa squadra abbia svolto un gran lavoro e il fatto di aver chiuso dietro soltanto la Virtus Bergamo rappresenta pur sempre un bel biglietto da visita. Quanto ai 2003, registriamo un quarto posto di tutto rispetto, dietro Grumellese, Sarnico e Stezzanese. Per la fascia più bassa, quella riguardante Pulcini ed Esordienti, lasciamo che a raccontare il nostro buon momento sia l’entusiasmo che si respira. I ragazzi vengono volentieri, le famiglie permangono soddisfatte e la nomea che c’è in giro è senz’altro buona. Prendiamo atto che lungo tutto l’anno bambini e ragazzi chiedano di venire da noi e noi, pur consapevoli che i nuovi innesti possono squilibrare i gruppi, li accogliamo. Grazie allora a tutto l’ambiente Bergamo Longuelo, che ha raccolto fino in fondo la sfida suggerita dalla valorizzazione dei giovani. Una sfida su cui si gioca il futuro delle società e qualunque ipotesi di fusione. Il Bergamo Longuelo, dal canto suo, ha dato vita a qualche “approccio”, ma non possiamo fermarci a un discorso fatto di nomi ed etichette. Bisogna entrare nel vivo della questione, senza limitarsi a collaborazioni estemporanee e fini a sé stesse”. Gli scenari, per gli anni a venire, sono tutti da scoprire, ma per una società-azienda come il Bergamo Longuelo, fatta di 250 tesserati, oltre 300 “dipendenti” e un solo campo a disposizione, risalta fin da ora una solida certezza: continuare a fare calcio, con il sorriso stampato e conoscendo a memoria nome e cognome di ogni ragazzo, è ancora possibile.

Nikolas Semperboni