Lecce – Atalanta 1-1 (1-0)
LECCE (4-3-3): Borbei 6,5; Muñoz 6,5, Pascalau 6, Hasic (cap.) 6, Dorgu 6; Berisha 7, McJannet 6 (12′ st Corfitzen 5,5), Samek 6,5 (42′ st Borgo sv); Daka 6,5 (32′ st Russo 6), Burnete 5,5, Salomaa 6 (42′ st Bruhn sv). A disp.: Moccia, Leone, Abdellaoui, Bruns, Gueddar, Ciucci, Dos Reis, Minerva, Kljun, Davis. All.: Federico Coppitelli 6.
ATALANTA (3-5-2): Bertini 7; Del Lungo 6, Guerini 6, Regonesi 6; Palestra 7, Roaldsøy 5,5 (1′ st Manzoni 6), Colombo 6, Chiwisa 5 (19′ st Muhameti 6), Bernasconi 7; De Nipoti (cap.) 5,5, Vlahović 5 (20′ st Falleni 6). A disp.: Pardel, Meloni, Ghezzi, Stabile, Perez, Tavanti, Bevilacqua, Tornaghi, Fiogbe. All.: Giovanni Bosi 6,5.
Arbitro: Marotta di Sapri 6 (Carella di L’Aquila, Chiavaroli di Pescara).
RETI: 29′ pt Berisha (L), 6′ st Bernasconi (A).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 150. Ammoniti Hasic, Daka, Bernasconi, Falleni, Burnete e Dorgu per gioco scorretto, Bosi (all. A., 38′ st) per comportamento non regolamentare. Tiri totali 14-9, nello specchio 7-4, parati 4-3, respinti/deviati 5-3, legni 1-0.Corner 6-3, recupero 1′ e 5′.

San Pietro in Lama (Lecce)Playout col Napoli o salvezza diretta, comunque distante ancora 2 punti col Cagliari impegnato all’ultima in casa del Frosinone fuori dai playoff e i nostri a ricevere l’Udinese retrocessa da tempo? Il pari sul campo del Lecce, capolista aritmetica da oggi, non spariglia le carte del prossimo futuro per la Primavera dell’Atalanta, non convincente né continua sul piano del gioco ma affamata abbastanza da tornare all’ovile con un punto buono per la speranza di evitare una coda a una stagione disgraziata. Se Berisha si mette in proprio facendo secchi all’intersezione destra della lunetta, insieme all’ultimo baluardo, i due terzi di sinistra del reparto di mezzo, il gioco da quinto a quinto consente a Bernasconi di piazzare il tocchettino del pari davanti all’area piccola. Tutto rinviato al prossimo weekend, quando i giallorossi faranno visita all’Hellas Verona salvo a differenza dei sardi, in vantaggio 41 a 39 a parità di scontri diretti e di quoziente reti (50 fatti, 56 presi). Epilogo comunque pazzesco.
Il guizzo subitaneo di Salomaa (3′) favorito da un recupero alto del tagliante Dorgu, futuro firmatario di un conato estemporaneo a piede invertito (27′) dopo un aggancio incredibilmente fallito dal triplettista dell’andata (4-2 salentino) Burnete su palla d’oro dell’iperattivo Muñoz, è un sinistro fiacco al di qua dalla lunetta. Uno scherzo rispetto alla doppia chance di casa scollinato il decimo, un flipper innescato dalla catena di destra con rimpallo del sinistro di Samek sulla schiena di Palestra, autore a ruota del primo tentativo ospite col mancino da fuori senza misura sugli sviluppi di un’apertura dal lui stesso eseguita per lo svettante Chiwisa, e la fronte piena in disimpegno di Regonesi a fungere da assist per il tracciante al volo di Berisha che scheggia la base del legno alla sinistra di Bertini. L’occasione atalantina vera sarebbe la botta dal limite del centrocampista zambiano a due rintocchi dal ventesimo, aperta dallo schema a rientrare dall’out destro di Bernasconi, ma il terzino giallorosso ci mette letteralmente la faccia. Mattonella, tanto per gradire, sfornata dal pendolino milanese per l’entrata a forbice di Hasic.
La partita, nondimeno, non s’indirizza per il verso giusto. De Nipoti in capo a un tris d’orologio manca il controllo sul traversone del suo mancino di centrocampo, poi la corsa e il tracciante in diagonale dritto nell’angolo lontano della mezzala locale, ambedue incontrastati. La retroguardia altrui, due lancette più tardi, innesca Colombo e De Nipoti salvo respingerne le conclusioni, mentre in avvio di ripresa è Del Lungo a innescare Daka in navata per lo scarico sprecato dal mattatore a campi invertiti tra i guantoni di Bertini proteso in tuffo. Fallito il rigore al movimento del raddoppio, il contrappasso cala quasi subito grazie alla prevalenza dei laterali sui terzini di Coppitelli: il ragazzo di Buccinasco imbecca quello di Arcene dal lato corto e il piatto della scarpa non lascia scampo in mischia. A orologio doppio il braccetto destro atalantino schiaccia il nuovo traversone del compagno all’estrema, trovando però il saltello a sbracciata alta di Borbei che gli nega il sorpasso. Paurosa la collisione col basso ventre di Guerini sul legno nello spazzare, a Bertini battuto, l’allungo di Salomaa poco oltre il quarto d’ora in scia a Samek, pericolosa l’incursione del centravanti rumeno che però gira fiacco di sinistro al culmine della sortita di Dorgu verso il fondo (25′). Poco dopo l’offside frustra la remuntada alla new entry Falleni, raggiunto nel terzo tempo dall’ammollo del pareggiatore di giornata sull’onda lunga delle grandi manovre aperte dal finalizzatore mancato in collaborazione col compagno di reparto. Il terzo tiro nello specchio della Baby Dea è l’ammollino di testa da centro area di Del Lungo alla mezzora, accompagnato dal tuttosinistro autore del gol dalla bandierina destra. La situazione inattiva a 9′ dal 90′ non premia l’elevazione stavolta di Guerini, probabilmente una torre incompresa dai compagni, ma a 5′ c’è solo da ringraziare il ragazzo in porta per la saracinesca calata sull’incornata di Hasic, servito dall’angolo destro da Berisha.