Zanica“Da Gasperini l’intensità di lavoro e l’esempio tecnico-tattico, da Guidolin la gestione dello spogliatoio: rubo un po’ da tutti i grandi allenatori che ho avuto”. Senza citare l’Elio Gustinetti della Coppa Italia di serie C edizione 2002 e Vladimir Petkovic di quella dei grandi vinta da titolare nella Lazio 11 rivoluzioni terrestri più tardi, Giuseppe Biava comincia a coccolarsi il suo AlbinoLeffe da tecnico vittorioso della Primavera 3 promosso dall’interno: “Una chance meritata da un ex giocatore le cui fortune sono intrecciate alla nascita stessa del club, scelta obbligata dopo il rammarico della fine dell’avventura di Michele Marcolini coi playoff mancati, obiettivo raggiungibile se non fosse che per strada abbiamo perso troppi infortunati, l’entusiasmo, la compattezza e l’unità d’intenti iniziali”, la precisazione del direttore sportivo Aladino Valoti.

Di suo l’eterno ragazzo di Cenate Sotto, dopo il salto di categoria in sella all’Under 19 di casa, seguita ad avere il collega dei cugini dell’Atalanta e del suo Genoa da Europa (League) come esempio: “A 31 anni non pensavo di poter evolvermi come giocatore, tecnicamente sono sempre stato normale. Invece lui mi ha allungato la carriera di otto anni – spiega Beppe -. C’è da augurare un Gasperini a tutti i giovani con voglia di migliorare. Non a caso il mio segreto è il lavoro quotidiano, duro, intenso, anche sui più esperti, sapendo che rispetto al vivaio il livello si alza sotto tutti gli aspetti”. “Ci sono avversarie più attrezzate e soprattutto esperte, storicamente sono quelle che in serie C hanno la meglio alla fine – controbatte il diesse -. L’idea è di lavorare su giovani, bergamaschi e non, del nostro settore giovanile e non, e giocatori più scafati come Manconi, che resta la nostra punta di diamante, purché di proprietà. Lavoriamo al nostro servizio, investendo sulle nostre strutture per lo sviluppo delle nostre risorse interne, non con materiale altrui”.

Al posto della triade Ringraziamo Marcolini-Mandelli-Pavon, dunque, accanto a Beppe l’ex mastino che ringhiava intorno alle caviglie degli attaccanti più rognosi promossi dalla Giana il vice Raul Bertarelli e il preparatore atletico Andrea Mossali, da anni a Zanica, mentre il preparatore dei portieri è sempre Giuseppe Benatelli. “Come giocatore Biava è stato lanciato dalla nostra società, quindi pur obbligata è stata sicuramente una scelta molto azzeccata. Un bergamasco che guida una realtà attaccata alle sue radici territoriali. Il 18 inizia il ritiro, lo faremo in sede. Sul mercato cercheremo un portiere perché non abbiamo trattenuto Rossi, serve qualcosa in mezzo al campo dove Nichetti è stato protagonista dopo anni faticosi ma ora ci lascia, anche a sinistra arriverà qualcuno e lì ci saranno under”, rimarca Valoti, che perderà anche Riva in mezzo alla retroguardia, destinata a restare a tre come sotto le precedenti gestioni, Michelotti e Petrungaro. 

Lui, il profeta nuovo di zecca per i senior ma con un quinquennio in dote coi giovani, non ha paura di rischiare: “Conosco gli esordienti dell’anno scorso per averli allenati e seguiti, Facchetti, Angeloni, Concas, De Felice, Doumbia, Muzio e Zoma, ma anche Ravasio, Galeandro e Nichetti sono un prodotto locale. Qui non ne sono mai mancati – la chiosa dell’ex gasperiniano sul campo sotto le insegne del Grifone -. Sono lieto della scelta dopo 5 anni nel settore giovanile, ho una società forte alle spalle che ha fatto sacrificio per uno stadio di proprietà che vogliamo riempire. Sono 
convinto di far bene, abbiamo le carte in regola”.