Mentre l’assessore al Welfare Giulio Gallera fa ridere l’intera rete con le sue recenti “scoperte” sul coronavirus, che, secondo il responsabile della nostra sanità, si può prendere solo con due infetti addosso, il professore Giuseppe Remuzzi, scienziato bergamasco di fama mondiale, sceglie le colonne del nostro giornale per raccontarci a che punto è arrivata la difficilissima battaglia a questa brutta malattia.
Scopriamo così che la lotta al coronavirus è ormai giunta a un punto di svolta grazie alle conoscenze che il mondo della ricerca ha sviluppato in questi mesi. Non bisogna abbassare la guardia, ovviamente, ma l’impressione è che ci aspetti un lento, ma continuo e inesorabile, ritorno alla normalità.
Così nella vita, così nel calcio. E le parole rilasciate dal famoso ricercatore alla nostra Monica Pagani danno un’immensa speranza a tutti noi appassionati. La ripartenza del nostro pallone potrebbe infatti verificarsi molto prima del gennaio del 2021. In particolare, per le squadre dei nostri settori giovanili il ritorno in campo potrebbe addirittura essere imminente. Spiega, infatti, Remuzzi:  “Un bellissimo articolo recentemente pubblicato sul Wall Street Journal dimostra che i ragazzi sotto i quindici anni hanno dalle seimila alle ventimila possibilità in più di morire di polmonite che di coronavirus e il 128 per cento di possibilità in più di rimanere coinvolti seriamente in un incidente stradale piuttosto che di subire dei danni legati al virus. Quindi è necessario mettersi d’impegno per trovare delle soluzioni per far sì che l’attività sportiva di base venga ripristinata al più presto nella sua totalità”.
I nostri bambini e i nostri ragazzi potrebbero quindi riprendere presto a giocare, già a settembre. Ma Remuzzi si spinge anche più in là. “Anche gli adulti devono riprendere a coltivare le proprie passioni legate al mondo dello sport. Bisogna tornare in campo, lo si farà a porte chiuse, trovando il modo corretto. Ma occorre ripartire perché la gente deve ricominciare a togliersi le piccole soddisfazioni che rendono la propria vita migliore. Non accadesse, vivremmo la terza crisi nazionale, dopo quella sanitaria e quella economica, un’altra altrettanto grave, quella psicologica”.
Ok, parole che condividiamo dalla prima all’ultima, anche per la statura della persona che abbiamo sentito. Ma come si può ripartire con queste leggi? Ora come ora è impossibile, come ha spiegato in settimana il presidente Flavio Oberti, numero uno dello Scanzo dei miracoli: “Bisogna eliminare sia la responsabilità civile che quella penale, altrimenti le nostre società, la mia per prima, non riapriranno”.
Il nodo della questione è quello. I nostri massimi dirigenti sono persone dall’immensa passione, ma nessuno di loro arriverebbe a rischiare così tanto personalmente per rivedere sul rettangolo di gioco i propri tesserati.
Mi ricollego alla prima riga del mio articolo, la strage vissuta qui da noi ha evidenziato i fortissimi limiti dei nostri rappresentanti politici, ormai vissuti da molti di noi come macchiette, che ci fanno ridere (o piangere) quasi a ogni dichiarazione che rilasciano. Serve, in questo momento, un’accelerazione anche da parte loro, la stessa fatta da noi quando siamo rimasti chiusi in casa senza fiatare, nell’obiettivo di salvare più vite possibili, dimostrando un’immensa responsabilità.
Proprio come noi allora, adesso il nostro mondo politico deve fare scelte ponderate e giuste, intelligenti, e, soprattutto, che non cadano sulla testa dei cittadini, ma che siano invece condivise e condivisibili. Così nelle fabbriche, così per la scuola, così, appunto, anche in previsione di un’eventuale ripresa dell’attività sportiva, che sia professionistica o che non lo sia.
La voglia di pallone è tantissima, lo vedrete domani in edicola comprando il nostro giornale e leggendo le parole dei moltissimi protagonisti del calcio bergamasco. Su tutti quelle di dirigenti e calciatori delle squadre al comando dall’Eccellenza alla Terza, che celebriamo nonostante non ci sia ancora l’ufficialità del loro salto di categoria, decisione nell’aria e che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
Buona lettura, in attesa di tornare a parlare presto solo di golassi, dribbling, parate e tackle mozzafiato.

Matteo Bonfanti

Foto tratta da scuolacalcioatalanta.it