Atalanta – Parma 1-0 (0-0)
ATALANTA (4-3-3): Sportiello 6; Zappacosta 6,5, Biava 6,5, Benalouane 6,5, Dramé 6.5; Migliaccio 6 (22′ st Baselli 6), Cigarini 6,5, Carmona 6; D’Alessandro 6,5 (31′ st Boakye 7), Denis (cap.) 6 (16′ st Bianchi 5,5), Moralez 5,5. A disp.: Avramov, Stendardo, Del Grosso, Bellini, Spinazzola, Molina, Cherubin, Raimondi, Grassi. All.: Colantuono 6.
PARMA (3-5-2): Mirante 5; Mendes 6, Lucarelli (cap.) 6,5, Felipe 6; Ristovski 5,5 (1′ st Ghezzal 5), Acquah 5,5, Jorquera sv (23′ pt Lodi 6), Mauri 6 (31′ st Galloppa sv), Gobbi 6; Cassano 5, Coda 5,5. A disp.: Cordaz, Iacobucci, Belfodil, De Ceglie, Santacroce, Mariga, Rispoli, Sarr, Lucas Souza. All.: Donadoni 5,5.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata 6,5 (Pegorin-Dobosz, IV Faverani; add. Tommasi e Abbattista).
RETI: 45′ st Boakye (A).
Note: pomeriggio leggermente velato, spettatori 14.944  di cui 4.266 paganti (incasso 35.176,50 euro) e 10.678 abbonati (quota 110.406,98 euro). Ammoniti Carmona, Zappacosta, Mendes, Mauri (c.n.r.) e Galloppa. Corner 3-1; recupero 1′ e 3′.

Bergamo – Dopo un poker di sconfitte senza il piacere di metterla in porta, riecco il rombo di Colantuono e di un’Atalanta che vira al tridente mettendola all’ultimo assalto (secondo gol di Boakye dopo il 2-1 di Cagliari, terzo di squadra in tutto il campionato), giusto per tornare a respirare un po’ di salutare ossigeno in classifica (settimo punto in sette partite).
L’avvio della prova del nove anticrisi contro il disperatissimo Parma di Donadoni (oggi sesto ko) è incoraggiante, tanto che intorno al 3′ la difesa ospite si salva a stento sull’iniziativa di Denis – palla rubata e assist per D’Alessandro: chiusura faticosa di Felipe e Mirante in fallo laterale – e sulla successiva rimessa laterale di Zappacosta con maxi spizzata aerea per il mancino in corsa di Dramé oltre la traversa. Al 9′ ci vuole anche Jorquera per erigere la diga su slalom e botta secca dello scatenato senegalese, mentre due giri di lancette più tardi Denis (disturbato da Lucarelli) si tuffa in ritardo sul cross dall’out sinistro di Moralez mancando la porta. I ducali si affacciano al quarto d’ora col sinistro da fuori di Coda su verticalizzazione del metronomo ex Genoa, ma il primo vero brivido lungo la schiena il portiere cresciuto nel vivaio lo prova quando Benalouane rischia l’autogol per rintuzzare oltre il montante l’incursione di Acquah. Il match si accende e i nerazzurri rischiano (17′) su un’ingenuità di Maxi che consente a Cassano di allungare dalla riga di fondo: il disimpegno innesca la ripartenza secca con cross di Denis e la nuova conclusione defilata di Dramé sbatte addosso al braccio sinistro di Mendes. Il Parma, che perde il play titolare e optare per l’idolo del fantacalcisti Lodi, in vista dell’intervallo deve soffrire ancora un po’: al 32′ Zappacosta scucchiaia dalla sua zolla, Denis ci mette la sponda e la volée dal limite del Frasquito non stappa per meno di mezzo metro lo champagne del gol rompighiaccio; al 41′ il minuscolo santefesino centra per la schiacciata di testa di Migliaccio di poco a lato.
Nella ripresa il più piccolo in campo semina subito scompiglio – destro largo sul primo palo al 3′ dopo la respinta della muraglia ospite sul cross di Dramé – e il forcing atalantino conosce poche soste, ma il conto dei tiri in porta resta ancorato all’angolo piatto. Gli emiliani si concedono qualche break (staffilata di Acquah fuori di un niente al decimo al culmine di un’azione di Cassano) costringendo i bergamaschi a girare al largo, finché il Cola non decide di sacrificare Denis per aggiungere i centimetri di Rolly Bianchi. Poi, in mezzo al nulla o quasi, tocca a Baselli e Boakye. Per colmo di sventura il mancino al volo al 33′ dell’interno di Gottolengo, favorito dalla torre all’indietro del centravanti di Albano, s’impenna. Il primo a inquadrare lo specchio è Benalouane (sinistro il corsa centrale) al 39′; le ultima grandi chance sono di Bianchi, che al 43′ gira oltre il secondo palo la spaccata mancina sul cross di Baselli, e di Richmond il ghanese che al novantestimo punisce con una zampata la respinta impacciata di Mirante sul fendente di Cigarini. Ora un nuovo trittico terribile dopo quello da zero al quoto Fiorentina-Inter-Juve tra la terza e la quinta giornata: domenica si va a Udine, quindi infrasettimanale da brivido col Napoli ospite d’onore per chiudere nell’arena del Toro il Giorno dei Morti. Che in casa Atalanta sembrano essere risorti all’improvviso.
Simone Fornoni