Obiettivo Napoli, Ottone Francesco Mesti, la sua Vespa Sprint 125 e il suo equipaggio, il Paul Picot, stanno correndo spediti verso il traguardo finale della quattro giorni in moto d’epoca, leggendaria corsa d’altri tempi che da mercoledì regala ogni giorno immense soddisfazioni al popolo bergamasco grazie alle mille e passa imprese del ds del Ranica, un uomo dal cuore buono e anche esteticamente molto carino. Subito in cronaca raccontando quanto accaduto ieri intorno alle 17 e 37 circa, un attimo da pelle d’oca, qualcosa che fa onore a tutti noi orobici, quelli ancora in Italia e quelli che stanno, invece, a vivere in altre città del mondo: c’è il sole, il cielo è azzurro e i nostri centauri sono in vetta nella tappa che da Pistoia sta portando i sessantaquattro partecipanti a Nettuno. Con le quattro motociclette lanciate a bomba, ecco l’imprevisto: all’altezza di Viterbo la signora Lina, anziana donna di 97 anni, prende coraggio e decide che è venuto il momento di attraversare la strada per andare a trovare il marito, il signor Gualtiero, seppellito dall’estate del 2016 al campo santo del comune laziale. La pensionata non è sulle strisce, la tragedia è dietro l’angolo. Ma c’è Ottone, che con la forza del pensiero si collega al cervello della vecchina, sventando d’un colpo l’imminente disgrazia. Avvisa gli altri membri dell’equipaggio via ricetrasmittenti e i quattro, Ottone, Paolo, Denise e Vaner, rallentano e si fermano a bordo della carreggiata. Ma il gesto straordinario non finisce qui, i centauri targati Paul Picot si accorgono che la signora Lina fa fatica a camminare a causa di una manciata di vene varicose. Allora decidono di prenderla a turno sulle spalle e la portano al cimitero senza farla faticare. Ottone le dà anche cinquanta euri tondi tondi per comperarsi un bel vestito nuovo a fiori, lei si commuove e gli chiede di bere un bicchiere di vino tutt’insieme. Il ds del Ranica tira fuori la bottiglia di Lambrusco, che ha nel suo zainetto beige, e la disseta. Poi la ripartenza verso Nettuno, con l’arrivo intorno alle 19, mantenendo il primo posto nella classifica provvisoria.  
Che dire dopo questo miracolo di bontà e di solidarietà? Solo questo, che tra i tredici equipaggi della Brescia-Napoli in moto d’epoca ce ne è uno che deve vincere ed è il Paul Picot del nostro capitano, Francesco Ottone Mesti, che noi amiamo. Alle 19 sapremo se lui è i suoi hanno conquistato il successo finale della corsa giunta all’ottava edizione e che è ancora più bella perché finanzia la Nikolajewka Onlus, fondazione al lavoro per migliorare la vita delle persone disabili. Ma anche noi, da casa, possiamo aiutare il direttore sportivo gialloblù, che, tra l’altro, è anche l’amministratore delegato di TempJob, la migliore agenzia interinale del nostro Paese. Dargli una mano è semplicissimo, andate su questo link https://m.facebook.com/photo.php/?photo_id=1337067187134093 e mettete un “mi piace” alla foto “Verso il sole di Napoli”, i quattro scudieri dall’anima bella chiamati Paul Picot se lo meritano.
Matteo Bonfanti