Frosinone – Atalanta 0-0
FROSINONE (4-3-3): Leali 6; M. Ciofani 6,5, Ajeti 6,5, Blanchard 6, Pavlovic 5,5; Chibsah 6 (42′ st Kragl sv), Gori 6,5, Sammarco 6; Paganini 6 (19′ st Soddimo 6,5), D. Ciofani 5,5 (32′ st Longo 6), Dionisi 5. A disp.: Zappino, L. Gomis, Russo, Frara, Gucher, Rosi, Bertoncini. All.: Stellone 6.
ATALANTA (3-5-1-1): Sportiello 6; Toloi 6, Masiello 6,5, Cherubin 6; Raimondi 6 (33′ st Conti 6,5), Migliaccio 6, de Roon 6, Kurtic 6,5, Dramé 6; Gomez 5,5 (47′ st Diamanti sv); Monachello 5,5 (29′ st Denis 5,5). A disp.: Radunovic, Bassi, Bellini, D’Alessandro, Freuler, Estigarribia, Brivio, Djimsiti. All.: Reja 6.
Arbitro: Valeri di Roma1 6,5 (Preti-Musolino, IV Marrazzo; add. Di Bello e Di Paolo).
Note: ammoniti Gori, Kurtic e Ajeti. Corner 5-1; recupero 1′ e 6′.

Frosinone – Seconda di ritorno a casa della penultima della classe, sesta senza la vittoria in casella. Dopo l’uno pari di lusso con l’Inter, il brodino in salsa ciociara (e si sale, si fa per dire, a 26 punti). L’Atalanta dal calciomercato ancora in divenire (si attendono il già sicuro Gakpé, Nocerino o José Mauri e forse Sylla) torna dal “Matusa” di Frosinone con il più classico e sonnecchiante degli occhiali, al cospetto di una pericolante che avrebbe richiesto ben altra mentalità per la conquista del bottino pieno. Una delizia che manca al palato dei bergamaschi dal tris casalingo al Palermo del 6 dicembre scorso.

In campo, nonostante qualche lampo, troppa sufficienza e troppo attaccamento al mero compitino, con la conseguenza che lo sprint e il gioco corale ne hanno risentito. Reja conferma il modulo anti Mancini con i pendolini sulle corsie e Gomez appena dietro Monachello, penalizzato dall’attendismo dei suoi, che già al 3′ provano il brivido del placido mancino al volo di Sammarco servito dal cross di Matteo Ciofani. A destra il redivivo Raimondi (precedente apparizione contro il Napoli nel match prenatalizio) bada soprattutto a coprire, mentre l’ariete agrigentino nella sua solitudine non va oltre un sinistraccio da fuori ai lampioni all’11’, a fronte della muraglia dei padroni di casa sempre pronta a far ripartire gli autori delle trame con smistamenti sulle estreme (allungo di Paganini per il destro di Chibsah smorzato da Masiello al 23′). Il Papu o predica nel deserto dovendo macinare chilometri per recuperare la sfera o ci prova di suo (25′) dalla lunga ciccando la conclusione: non ha miglior sorte la bicicletta dal limite di Kurtic circa sessanta secondi più tardi sul cross dall’out destro di Migliaccio, sostituto di fatto (anche se sul centrodestra) dello squalificato Cigarini. Sportiello rischia di brutto al 33′: la punizione dalla trequarti sinistra di Pavlovic innesca la sponda di Ajeti (compagno di nazionale nell’Albania di Djimsiti, neo nerazzuro confinato in panca insieme a Freuler) per il destro sottomisura di Dionisi, che però cicca il radente spedendolo a lato. La risposta atalantina si riduce alla velleitaria rovesciata di Monachello – torre di Dramé – bloccata a terra da Leali, ma sulla successiva occasione a un amen dell’intervallo lo stesso centravanti non sfrutta a dovere il due contro due sull’asse con Gomez sganciando il diagonale tra le braccia dell’estremo cociaro.

Nella ripresa entro la prima cinquina di cronometro ci provano subito Gomez (sinistro largo, palla di de Roon) e Dramé (tiraccio in orizzontale su corner dell’argentino), ma non è proprio giornata. Su ambo i fronti succede davvero poco, tra cross innocui e rare spizzate da calci da fermo. La girandola di cambi fa rivedere la luce al Tanque Denis ma non a una Dea al piccolo trotto. Gli ultimi sussulti nel finale. A quattro dal novantesimo la volée di Gomez dal vertice destro dell’area piccola, accompagnata dal tocco dell’accentrato Conti sull’accelerazione dalla parte opposta di Kurtic, si spegne sull’esterno della rete; al quarto dell’extra time, il cross teso di Diamanti incoccia il piede storto del volenteroso esterno lecchese, arrivato al dunque con la lingua in gola. L’impegno casalingo con il Sassuolo del 30 gennaio (ore 18) chiuderà il trittico del sabato per i nerazzurri, costretti dal calendario al tour de force la settimana seguente: mercoledì 3 febbraio si rende visita in notturna (20.45) all’Hellas cenerentola dell’ex Delneri al “Bentegodi”, domenica 7 alle 18 a Bergamo arriva l’Empoli.

Effe