Quando gli ex compagni di squadra si ricordano di te perché sei molto più in auge di quando eri in campo, sono solo complimenti: “Li rivolgo volentieri ad Antonio Percassi per quanto fatto sia dal punto di vista dei bilanci che dei risultati sportivi, senza dimenticare il gran lavoro sui giovani”. La voce è di Antonio Cabrini, il terzino sinistro mundialista a Spagna ’82, gloria juventina alle spalle dopo la rampa di lancio nella stagione 1975-1976 come titolare appena diciottenne nell’Atalanta cadetta di Giancarlo Cadè e poi di Gianfranco Leoncini.

Diventato qualcuno nella Cremonese (dove c’erano Emiliano Mondonico e Giancarlo Finardi: il destino…) del mister bergamasco Titta Rota e del diesse Giuseppe Brolis, altro atalantino di ferro (scopritore di Pizzaballa e fautore della prima grande rete di reclutamento del settore giovanile) ai tempi consigliere del presidente Domenico Luzzara, il Bell’Antonio condivise rettangolo verde, spogliatoio e allenamenti con l’attuale presidente nerazzurro, terzino marcatore o stopper.

Alla trasmissione 1 Football Club condotta da Luca Cerchione su 1 Station Radio, il mancino d’oro s’è espresso anche sulle potenzialità della squadra di Gian Piero Gasperini: “In campionato è in crescita e sta recuperando posizioni e punti, credo che potrà riallinearsi ai livelli delle ultime stagioni. Per lo scudetto vedo Napoli e Milan su tutte con l’Inter terza incomoda, perché la Juve per adesso può puntare al massimo al quarto posto”.