Come si stanno comportando i mercati finanziari in questo 2020 che sembra mantenere fede al detto anno bisesto anno funesto?
Una domanda a cui la maggior parte degli investitori risponderebbe in modo lapidario: male! Ma ne siamo proprio sicuri?
Non è invece una domanda provocatoria ma se analizziamo il trimestre aprile-giugno ci rendiamo conto che il rimbalzo post covid, iniziato il 23 marzo per la precisione, ha generato il secondo miglior trimestre sulle borse dal 1998 in poi.
Molti sono rimasti basiti nel guardare imperterriti il mercato reagire con una tale forza subito dopo il crollo ma ricordo bene, e come me chi leggeva attentamente i miei post del periodo, quando scrivevo che tanto violenta e repentina era stata la discesa tanto sarebbe stata altrettanto rapida la risalita.
L’ultimo trimestre è stato il migliore dal 1998 e conferma ancora una volta che decidere quando entrare o quando uscire dal mercato è una stupidaggine.
La finanza è un fenomeno umano ed in quanto tale è ricco di risvolti psicologici impossibili da decifrare.
Chi a marzo ha deciso di uscire pensando di rientrare in un momento migliore, convinto che potesse gestire l’emotività del mercato, oggi si trova con un pugno di mosche in mano ed una perdita certa, difficilmente recuperabile.
Ancora una volta rimanere investiti si è dimostrata la strategia migliore. Chi, avendo la possibilità, ha avuto la prontezza di acquistare nei momenti di panico del mercato ha oggi conseguito una performance di tutto rispetto.
Rimanere investiti, rispettare le regole e i tempi di investimento definiti in partenza è la strada giusta per accrescere e proteggere il proprio patrimonio.
A trascinare la ripresa dei mercati sono come al solito le due maggiori economie mondiali, Stati Uniti e Cina, mentre il nostro caro vecchio continente si dimostra ancora una volta più lento a ripartire. E sai perché? Far sì che 27 Paesi concordino sempre su tutte le strategie politico economiche comporta tempi lunghi, ritardi nelle decisioni, cosa che invece non succede appunto nelle due superpotenze.
Se degli Stati Uniti si parla spesso, oggi voglio analizzare invece il ‘fenomeno’ Cina e spiegarti perché in tutti i portafogli che gestisco una parte importante è costituita dal mercato cinese.
In Cina vive un quinto della popolazione mondiale, il 39% delle aziende produttive sono di alta qualità, e in Cina si produce un sesto del PIL mondiale.
Se non fosse sufficiente, le previsioni di crescita del Fondo Monetario Internazionale per questo 2020 in Cina sono dell’1%, certamente molto meno del 6/7% a cui ci aveva abituato negli ultimi anni, ma decisamente meglio di quanto previsto per il PIL mondiale del – 5% circa e addirittura del nostro poco gratificante -12% e forse più.
Con i programmi di sviluppo già in essere, primo tra tutti “Made in China 2025”, il Paese del dragone è destinato a lasciare il posto di eterna manifattura a basso costo per diventare in futuro una delle zone del mondo dove sviluppo tecnologico e sostenibilità lo porteranno ad essere protagonista assoluto dei prossimi decenni.
Già oggi la Cina è il paese dove si investe di più per le energie pulite e rinnovabili, più di USA e Giappone, ed è da considerare tra i protagonisti tecnologici.
Con riferimento al mondo obbligazionario, malgrado la commercializzazione dei titoli in valuta locale (Renminbi) sia iniziata solo nel 2017, quasi il 3% del debito pubblico è in mano agli investitori stranieri con un aumento stimato al 10-15% nei prossimi anni.
Cosa significa tutto ciò? Che con entrate pari a circa 300 miliardi di dollari quello che oggi è il secondo mercato obbligazionario a livello globale, prossimamente è destinato a diventare il primo.
E’ impensabile oggi pensare al mondo degli investimenti e della finanza e non tener conto della Cina e di tutto quello che la accompagna.
Di come la ricchezza che verrà prodotta nei prossimi decenni debba nella giusta percentuale far parte anche dei risparmi degli italiani perché, che ti piaccia o no, è la crescita della ricchezza che crea benessere, sta a noi cogliere le opportunità che il mondo finanziario ci mette a disposizione.
Buona domenica e buona settimana di ferragosto (il caffè finanziario non si ferma mai e siamo vicini a quota 100).
Simone Pontiggia
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