È un’estate calda, diversa da tutte le estati che abbiamo conosciuto. Non sto parlando della situazione meteorologica, non sono un esperto e non amo questo caldo umido, ma di quanto sta succedendo nel mondo della finanza. La pandemia sanitaria iniziata a metà gennaio è ancora ben presente e forte in diverse parti del globo e condiziona fortemente le attività economica produttive.
Nella settimana appena trascorsa sono stati comunicati i vari dati delle produzioni interne lorde del secondo trimestre dei vari Stati e, senza riportarli tutti, risulta chiaro anche ad occhi non esperti che la situazione economica è molto difficile:
Francia -13,8%;
Germania -10,1%;
Italia -12,4%;
Spagna -18,5%;
Media Unione Europea -12,1%;
Giappone -1,2%;
Cina +3,2%;
USA -31,9% (I dati si confrontano col trimestre precedente, anno su anno le perdite sono più alte).
Nonostante ci si attenda un rimbalzo generalizzato già a partire dal terzo trimestre è indubbio che gli impatti del Covid sull’economia reali sono profondi e dureranno per molto tempo. Chi ne sta invece traendo addirittura vantaggio è il mondo online che vede le azioni dei grandi colossi della tecnologia e dell’ecommerce continuare la loro corsa .
Il calo del PIL italiano inciderà in modo significativo sulle pensioni.
Cosa c’entra il PIL con le pensioni?
Chi andrà in pensione nei prossimi anni vedrà il proprio montante assicurativo rivalutato di un coefficiente agganciato alla crescita del PIL degli ultimi 5 anni (riforma Dini del 1995). Il crollo del PIL causato dal Covid, previsto per il 2020 tra -8% e -9,5%, avrà l’effetto di ridurre l’assegno di chi andrà in pensione nei prossimi anni.
Ecco perché è di fondamentale importanza crearsi una pensione integrativa. Nell’attesa che i parlamenti europei approvino la distribuzione dei fondi messi a disposizione dal Consiglio Europeo, le borse del vecchio continente hanno mal digerito il tutto. È impressionante vedere l’andamento di tutti gli indici azionari dal giorno 20 di luglio in poi, non troviamo un segno positivo, due settimane di discesa con prese di beneficio medie del 7%. Ma in caso come questi ci sono anche investitori che beneficeranno del “momento di riflessione” dei mercati, sono coloro che hanno una strategia precisa adottata col proprio consulente e che sono disposti a seguirla in modo categorico. Io li sto incontrando in questi giorni.
In un periodo storico così complicato mi viene chiesto spesso di investire in qualcosa che non abbia rischio.
Non esistono strumenti finanziari senza rischio
Quando si investono i soldi, i rischi sono diversi, più o meno grandi e svariati a differenza del titolo o strumento prescelto.
In linea di principio un titolo di stato è generalmente considerato meno rischioso rispetto ad un titolo azionario, ma non significa che ne sia esente. Vedi per esempio i Titoli di Stato dell’Argentina, o quelli greci o quelli turchi.
Faccio un elenco dei rischi presenti nel mondo della finanza:
rischio specifico;
rischio sistemico;
rischio gestore;
rischio liquidità;
rischio “Market Timing”;
rischio valuta;
rischio Tasso;
rischio Paese.
Non esistono i soldi facili, non esistono investimenti a rischio zero!

Quest’ultima frase deve essere scolpita nella mente di chi si avvicina al mondo della finanza, i rischi si possono limitare ma non eliminare.
Buon fine settimana e buone vacanze a chi si appresta a partire.

Simone Pontiggia

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