Le chiacchiere da bar rappresentano una delle abitudini più diffuse ed antiche nel mondo del pallone. Siamo un Paese fatto da 60 milioni di allenatori, soprattutto quando a scendere in campo è la Nazionale: all’improvviso ci riscopriamo tutti arbitri, o persino presidenti e dirigenti di una squadra di calcio. Ma la veste in cui in assoluto ci sentiamo più a nostro agio, è quella di opinionisti: quelli del lunedì, che davanti ad una buona tazza di caffè sciorinano tutto il proprio sapere e lo riversano in faccia a chiunque capiti a tiro.

La redazione del sito di scommesse sportive online bwin ha riassunto all’interno di una infografica uno studio accurato del Cies che rischia di togliere il lavoro a tante seconde voci da bar, che se avessero in mano queste statistiche rischierebbero di veder cadere tutte le personali teorie complottiste e fantascientifiche, dovendosi arrendere ai freddi ma oggettivi numeri. Quello che il Cies ha fatto è stato analizzare in base ai dati di possesso palla, tiri effettuati ed azioni pericolose create i punti raccolti, in rapporto a quelli che si sarebbero dovuti ottenere in virtù di quanto creato. Ebbene, la differenza è davvero evidente per quanto concerne alcuni club, soprattutto del nostro campionato: sia in ottica positiva che negativa. Il calcio è meritocratico?

Il dato che balza più di tutti all’occhio riguarda l’Atalanta: solo il Psg in tutta Europa, per quanto concerne i 5 principali campionati, ha un numero di punti attesi potenziali superiore. Gasperini sta realizzando un autentico miracolo alla guida degli orobici, una squadra spumeggiante che crea tantissimo in ogni partita, segna molto ma spreca anche tanto. Ed è proprio in virtù di quest’ultimo fenomeno che risulta essere la squadra italiana che ha meno punti effettivi rispetto a quelli attesi, la terza in Europa tenendo anche cono dell’Ajax che però non fa parte dei cinque maggiori campionati del Vecchio Continente.

In questo specchietto rientra anche il Napoli di Ancelotti, a cui viene restituito un po’ di credito: la sua squadra infatti è quella dopo i bergamaschi che meno ha saputo capitalizzare quanto seminato nella prima parte di campionato. Statistica inversa invece per la Juventus e la cosa stupisce sino ad un certo punto: Sarri fin qui è primo pur non raccogliendo grossi complimenti a livello di gioco, persino dagli stessi tifosi bianconeri. Ecco dunque che la Vecchia Signora raccoglie tutto quello che semina, riuscendo a mostrare un cinismo anche superiore a quello che i numeri dicono: alla fine, però, i risultati continuano a dare ragione ai bianconeri che restano i favoriti assoluti della Serie A 2020-2021.

Ecco dunque come molto spesso i discorsi su ci merita e chi no, chi ha creato di più e chi gode del maggior possesso palla, chi è primo nella classifica dei legni colpiti e chi impreca contro il portiere avversario, finiscono per andare via nel dimenticatoio a cospetto di ciò che conta per davvero.

L’unica cosa, che conta per davvero: la classifica finale e quell’ultimo numero in fondo a destra, che cancella qualsiasi altra cifra derubricandola a inutile e banale, destinata ad essere la scusa dei perdenti.