Continuano a fioccare titoli internazionali anche con la maglia della nazionale italiano per le atlete Valcar-PBM chiamate a rappresentare l’Italia alle varie rassegne internazionali su pista. Stavolta le protagoniste sono le elite Marta Cavalli e la junior Gloria Scarsi ad essersi laureate campionesse europee rispettivamente nell’inseguimento individuale under 23 e nello scratch.

Una doppia affermazione a cui va aggiunto un plus di non poco conto. Infatti Marta Cavalli, che già aveva fatto incantare il mondo del ciclismo femminile andando a vincere clamorosamente il campionato italiano su strada, non ha semplicemente vinto la gara dell’inseguimento individuale, ma anche fatto fermare il cronometro sul tempo di 3.30.764 nelle qualifiche ovvero un tempo che è il nuovo record italiano di questa disciplina.
Una pagina di storia importante quindi per il ciclismo italiano che continua a guardare con maggiore fiducia al grande obiettivo delle olimpiadi di Tokyo nel 2020.
Proprio dall’inseguimento individuale era incominciata la “resurrezione” professionale di Marta Cavalli. Infatti la forte ciclista di San Bassano aveva rischiato di perdere un rene per un bruttissimo infortunio rimediato in allenamento a Montichiari quando era 2°anno junior. Dopo una lunga degenza in ospedale Marta era stata capace di rialzarsi e di acciuffare il titolo italiano nel dicembre di quell’anno proprio nell’inseguimento individuale, disciplina che oggi la consacra campionessa europea under 23.

La festa si è poi ulteriormente arricchita perché nel tardo pomeriggio è arrivata anche la medaglia d’oro per la junior Gloria Scarsi che si è presa una grande rivincita dopo i mondiali sfortunati di una settimana fa. Infatti la ligure – che settimana scorsa era arrivata quarta nello scratch nella rassegna iridata e quarta anche nell’americana – ha corso con estrema lucidità e ha dimostrato di essere una velocista di razza anche a livello internazionale. Se nello scratch mondiale era andata via la più classica delle “fughe bidone”, la gara di stamane è stata completamente diversa. La ligure – in maglia Valcar-PBM da tre stagioni –ha tenuto controllata la corsa, è risalita nelle prime posizioni negli ultimi giri, si è posizionata in seconda posizione all’ultimo giro e con un colpo di reni clamoroso è andata a prendersi quella medaglia d’oro che invece le era sfuggito una settimana fa battendo sul filo di lana la belga ShariBossuyts e la russa Anastasia Lukashenko.