Caravaggio“Si tratta di un progetto importante per la nostra comunità, che ne trae benefici anche a livello di notorietà: il nome di Caravaggio, dopo Michelangelo Merisi e il santuario mariano, adesso è associato al palcoscenico sportivo che conta”. Parola del sindaco Claudio Bolandrini, pronto ad accogliere l’Under 23 dell’Atalanta che disputerà nell’impianto di via Olimpia in via di adeguamento strutturale e funzionale tutte le partite casalinghe salvo le prime tre con Virtus Verona, Giana Erminio e Pro Vercelli (quinta giornata): “Il derby con l’AlbinoLeffe dovrebbe essere l’esordio ufficiale, escludo che si andrà oltre settembre al ‘Città di Gorgonzola’. Colgo l’occasione per ringraziare la Giana per la disponibilità e l’accoglienza”, la precisazione del direttore generale nerazzurro Umberto Marino.

Una partnership a prova di bomba, tra il club di Zingonia, quello della Bassa occidentale e il Comune. “Il presidente Antonio e l’amministratore delegato Luca Percassi, di cui vi porto i saluti, sono entusiasti per questo sodalizio. Un progetto fortemente territoriale, c’era la fila per ospitarci: abbiamo messo mano alla nostra check list ad aprile sulla base dei requisiti richiesti dalla Lega Pro – ha spiegato l’alto dirigente atalantino -. L’approccio con l’USD locale è stato fantastico, poi ci si sono state spalancate le porte del municipio. Ricordo come fosse ieri la prima visita, il 7 aprile scorso, e i successivi incontri per la messa a norma dello stadio. Caravaggio è un orgoglio per noi dell’Atalanta, perché ha un nome nell’arte, nella cultura e nella fede”. “Ma non chiediamo l’intercessione della Madonna, che non vi posso garantire, perché a parte che non si sa per chi tifi va lasciata al di sopra delle parti – sorride il parroco don Giansante Fusar Imperatore, che dipende dalla diocesi di Cremona -. Il calcio, al di là del dato tecnico e della passione, significa aggregazione fin dalle parrocchie e dagli oratori”.

L’USD Caravaggio, recentemente ripescata in serie D, ha salutato il connubio con la neonata Seconda Squadra con favore ed entusiasmo. “Sala stampa nuova, seggiolini a norma, porte degli spogliatoi cambiate. Abbiamo dovuto spostare la Juniores a Pagazzano perché tre squadre sarebbero state troppe, ma è un onore e un piacere avere qui la prima realtà sportiva della provincia”, afferma il presidente Luigi Mombrini. “Sono orgoglioso di aver portare il discorso a buon fine, io che ne sono stato fra i promotori – aggiunge il co-owner Gianni Mombrini -. Rinnoviamo uno stadio che va verso il futuro col suo quasi mezzo secolo: quando ai tempi fu affidato alla mano dell’architetto Bencetti, insieme a lui copiai qualche buona idea qua e là. Rivelatasi valida anche nell’attualità, visto chi ci accingiamo a ospitare. L’obiettivo non cambia nemmeno con l’Atalanta, anzi a maggior ragione ci prefiggiamo di portare sempre più ragazzi in tribuna”.

Giuseppe Prevedini, che dei portabandiera del calcio biancorosso è il direttore generale, nonché consigliere delegato alle Infrastrutture della Provincia di Bergamo, rimarca il legame profondo coi nerazzurri: “Un certo Riccardo Montolivo viene da qui, lo portammo noi da Stefano Bonaccorso e Mino Favini. L’USD è il fiore all’occhiello di una città importante che ha dato i natali a Michelangelo. Per la prima volta, forse, abbiamo visto qualcuno di Bergamo investire a sud della Strada Francesca: una collaborazione iniziata e proseguita nel segno giusto, perché nessuna delle parti ha posto limiti a se stessa e alle altre”.

“Un matrimonio a tre che ha una ricaduta positiva per il nostro centro sportivo, in termini di fruibilità ed efficientamento energetico coi nuovi impianti di illuminazione e climatizzazione, i seggiolini, la nuova sala stampa e il sistema di videosorveglianza – rimarca il primo cittadino -. Un progetto in condivisione richiede collaborazione di tutti, forze dell’ordine comprese, chiamate a un impegno supplementare nella gestione della sicurezza e del traffico. Atalanta, di suo, ha garantito il patrocinio a eventi a sfondo sociale. All’architetto Paolo Bordegari chiediamo di bruciare le tappe in pieno agosto. Quanto a me, da tifoso che segue la Dea da quel 2-2 in casa col Milan in B del 16 gennaio 1983, riconosco di aver chiesto l’intercessione mariana al santuario in occasioni delle finali di Coppa Italia con la Lazio e con la Juve, ma ahimè non è bastato… Speriamo che le giovani promesse diventino campioni”.

Al brindisi augurale in Municipio ha presenziato anche il presidente del consiglio comunale Carlo Mangoni, che l’ha messa sul piano pedagogico: “I giovani hanno bisogno di esempi, non di parole. I ragazzi dell’Atalanta siano di sprone ai nostri, non siamo da meno rispetto alla città. Cogliamo l’opportunità di arricchimento di valori positivi per il nostro territorio”. Dulcis in fundo, la richiesta di un nuovo partenariato per qualcosa di molto speciale, da parte dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio: “Abbiamo in cantiere un corso a hoc, da dedicare alla memoria di Emiliano Mondonico, per formare i tecnici per le squadre di ragazzi diversamente abili – chiosa il delegato nazionale FIGC-Aiac Leonardo Mazzoleni Bonaldi -. Lo staff di Francesco Modesto, nella nuova Under 23, è figlio dei nostri corsi, da Beppe Biava a Rolando Bianchi passando per Giorgio Frezzolini. E se facessimo qui a Caravaggio il corso Mondonico?”.
Simone Fornoni