Un paio di giorni fa, in attesa di pagare alla cassa un rotolo di carta igienica e una confezione di lamine da rasatura,  ho dovuto ascoltare la telefonata di una mamma incazzata che si sfogava a gran voce con un povero malcapitato. La frase ripetuta è stata:” non ha nemmeno figli come si permette di dare dei consigli a me sul mio ?!” 
Al netto che un consiglio non richiesto possa, tendenzialmente, essere motivo di lecito fastidio, sono più volte giunta alla fattuale conclusione che si tratti -spesso- di  spunti di riflessione utili ad emergere dallo stato di prostrazione melmosa in cui, a volte, ci capita di affondare.
La mia riflessione, però, è andata oltre, perché ciò che mi ha “incuriosito” è stata la motivazione per cui la signora riteneva giustificabile la propria stizza: tu non hai figli quindi non puoi essermi utile.
Cari genitori, io non ho figli (oggi non posso averli, ma non li ho mai voluti e sono serenamente circondata da gatti), eppure tendo a credere che anche una “gattara senza prole” come me potrebbe fornire qualche spunto utile a voi pregiatissimi.
È la logica che tende ad imporlo: a meno che si voglia giungere alla paradossale conclusione  per cui – per esempio- se sei un uomo non puoi fare il ginecologo, se non sei mai stato in carcere non puoi fare l’avvocato penalista, se non hai figli non puoi essere un buon insegnante.
Io ho letto nelle parole della signora solo presunzione e insicurezza.
Non è la prima volta che mi capita di ascoltare battute di questo tipo e- diciamocelo- un pochino tendiamo a reagire malamente tutti quando ci “colpiscono” su argomenti a cui teniamo e sui quali pensiamo di saperla lunga; questo, però, non dovrebbe portarci a scadere in atteggiamenti beceri ed arroganti. Forse, dovremmo essere più aperti all’ascolto anche di persone che hanno un vissuto diverso dal nostro e che, proprio per questo,  possono fornirci un punto di vita alternativo ed interessante.
Ricordatevi che i vostri figli sono le stesse persone che un giorno vivranno la comunità alla quale gioveranno o meno anche a seconda dell’educazione ricevuta.
Avete l’obbligo morale di fare quanto possibile per crescere figli in gamba, capaci e onesti e, pertanto, anche il dovere di ascoltare ogni tanto pure la voce di chi d’impatto può infastidirvi.
Probabilmente, vi stupireste se aveste la possibilità di assistere come me a delle udienze avanti il Tribunale dei minori, dove ci sono Giudici che decidono se siete o meno in grado di crescere i vostri bambini o se sia meglio affidarli ad estranei.
Giusto la scorsa settimana un mio assistito si è sentito aspramente criticare per le troppe ore che concedeva al figlio di dieci anni davanti alla televisione e per avergli già regalato un cellulare ….chissà che stasera proprio io abbia offerto qualche spunto di riflessione interessante.  Buon tutto a voi.
Vanessa Bonaiti