Atalanta – Juventus 1-1 (0-0)
ATALANTA (4-1-4-1): Dajcar 6,5; Ghislandi 6, Cittadini 5,5, Scalvini 7, Ceresoli 6,5; Panada 7; Sidibe 5,5, Gyabuaa 6,5, Cortinovis (cap.) 6, Olivieri 5,5 (23′ st Carrà 7); Kobacki 5,5 (23′ st Italeng 5,5). A disp.: Vismara, Sassi (p), Viviani, Scanagatta, Berto, Hecko, Grassi, G. Renault, De Nipoti. All.: Massimo Brambilla 6,5.
JUVENTUS (4-2-3-1): Garofani 6; Leo 6 (42′ st Mulazzi sv), De Winter 7, Riccio 6, Ntenda 6,5; Pisapia 6,5 (38′ st Omic sv), Miretti 6; Sekulov 6, Tongya 7, Turicchia 5,5 (33′ st Da Graca 6,5); Petrelli (cap.) 5,5 (38′ st Bonetti sv). A disp.: Senko, Raina (p), Nzouango, Verduci, Fiumanò, Cerri, Cotter, Iling. All.: Andrea Bonatti 6,5.
Arbitro: Monaldi di Macerata 6,5 (De Nardi di Conegliano, Paggiola di Legnago).
RETI: 32′ st Carrà (A), 44′ st Da Graca (J).
Note: ammoniti Ghislandi, Turicchia, Sekulov, Ceresoli, Cittadini e Cortinovis per gioco scorretto, Da Graca per c.n.r. Occasioni 9-9, nello specchio 3-6, respinte 1-1, parate 2-5, legni 1-0. Corner 3-6, recupero 1′ e 4′.

Zingonia – Un lampo per spegnere l’impressione di non essere più quelli di ieri, i dominatori in grado di segnare a raffica: il la di Alessandro Cortinovis per l’ex cesenate Giuseppe Carrà, in libera uscita dalla Berretti di Stefano Lorenzi e grazie a una sostanziale autorete aspirante risolutore della pratica Juventus alla prima giornata. Peccato che sul penultimo assaltino, lancio lungo di De Winter, Cittadini perda la gara a spallate con Da Graca e la sgambata di collo sotto la traversa valga il punticino e basta. Priva di Vorlicky e del barcelonista Mediero, la spuntata Primavera dell’Atalanta edizione 2020-2021 parte al piccolo trotto, esce dal guscio alla distanza ma alla fine non riesce a prevalere. Niente panico, siamo solo allo start: prima prova del trittico pre-sosta delle Nazionali alle 11 del mattino destinato a proseguire sabato prossimo in casa del Milan e a concludersi ospitando l’Empoli la prima domenica di ottobre.
In avvio il pressing bianconero infiamma il confronto quanto la svettata da destra praticamente dal fondo di Sidibe al quinto sul cross di Ceresoli: la sfera rimbalza dal palo al portiere Garofani. Ma la manovra è poco fluida, i ritmi un po’ compassati. La punizione centrale di Petrelli all’11’ non richiede altro che la presa alta di Dajcar, la scioltezza del 2003 Scalvini nel lasciare che Tongya incespichi senza sfiorarlo (16′) degna di nota. Il centravanti-capitano altrui replica il bel calcio a giro da fermo (22′) chiamando l’estremo sloveno alla sbracciata in due tempi. Oltre metà frazione, solo un paio di transizioni con intercetto di Gyabuaa non concretizzate da esterno alto e basso, ma all’alba del minuto 28 si rischia sul triangolo di centrosinistra in un fazzoletto Tongya-Petrelli-Sekulov su cui Scalvini salva in scivolata. I nerazzurrini faticano a costruire e a tratti subiscono il palleggio nemico: al 32′ il sinistro dalla lunga di Tongya non è però minaccioso come l’asse Leo-Petrelli con sbucciata del terminale; l’accelerazione del play Panada al 36′ accarezza i ciuffi d’erba nei pressi del legno alla destra di Garofani, al 41′ Olivieri si fa vedere con un conato da fuori, molto decentrato a mancina, che si spegne alto e largo.
Nel recupero del primo tempo, la primissima conclusione atalantina nello specchio, ancora del regista col 4 sulla schiena. Una telefonata da fuori: roba non alzare nemmeno la cornetta, stranissimo per le abitudini dei bicampioni d’Italia, che al passaggio generazionale si ritrova con un attacco da reinventare. La ripresa si apre al quarto con lo slalomeggiante Tongya che penetra bene sparando alle stelle; al 5′ il campanile di Scalvini da piazzato di Ceresoli dall’out di competenza, e di qua tocca a Panada stoppare il fantasista avversario. Al 9′ Cortinovis ci prova dove il campo sta per finire, bloccato solo da De Winter, imitato da Ceresoli due giri di lancetta più tardi: niente da fare, la Juve è una muraglia, anche se sempre più discontinua nel ribaltare il fronte. Al 14′ di nuovo il numero 10 di città accompagna lo sfondamento di Sidibe e Gyabuaa colpendo inavvertitamente il compagno oltre la linea dei difendenti, ma lo spreco è sempre dall’altra parte, vedi Petrella che gira di testa a lato sul tiro dalla bandierina dalla destra di Miretti (18′). Il sinistro di Sidibe da dietro il vertice appoggiato da Gyabuaa (23′) è la classica mezza chance a sorpresa che non spaventa il pari età coi guanti, proprio come la spizzata di De Winter (29′) su palla rimessa dentro a gamba alta da Turicchia al culmine del quinto corner juventino della serie. Il colpaccio è dietro l’angolo, estratto dal sinistro della new entry Carrà, che dal fondo chiama la deviazione decisiva di Leo per la palombella della beffa. Il finale è in crescendo e non esente da rischi: l’assistman si fa rimpallare (37′), Dajcar sbarra il passo a Tongya a un tris dal novantesimo. Non è comunque giornata, leggi schema improvvisato che toglie due punti dal carniere a cose quasi fatte.
Si.Fo.